Addio ad Antonio Inoki, leggenda del wrestling giapponese
Ci lascia un'icona del Giappone, ma il suo spirito combattivo non si spegnerà
di Kotaro
ardi, spirito combattivo!
Guts, guts!
Guts, Inoki!
Il fiore di un uomo che sboccia sul ring,
un uomo che mette in gioco tutto se stesso nella lotta
Mostra al mondo intero la vita di un vero uomo!
Mr. Pro-Wrestling, il nostro orgoglio!
Ardi anche oggi, Antonio Inoki!
Ardi, ardi,
ardi, spirito combattivo!
Go, go!
Go, Inoki!
L'ardente dramma di uomo che combatte
portando con sé un grande sogno
La battaglia di un uomo che porta sulle sue spalle il Giappone
Mr. Pro-Wrestling, la nostra speranza!
Ardi come sempre Antonio Inoki!
Mojo, "Moeru Toukon ~ Antonio Inoki ~
Oggi, 1 ottobre 2022, l'intero Giappone piange la scomparsa di Antonio Inoki, avvenuta a 79 anni, il giorno successivo al sessantesimo anniversario del suo debutto.
Non esiste, infatti, giapponese che non conosca il nome di quello che, partito dai ring di wrestling, è diventato negli anni un'icona intramontabile, simbolo stesso del wrestling professionistico in Giappone e del wrestling giapponese nel mondo.
Kanji Inoki, questo il vero nome del lottatore, è nato a Yokohama nel 1943, figlio di un importante uomo d'affari e politico. La guerra, tuttavia, porterà sul lastrico la sua famiglia, costretta a trasferirsi in Brasile per cercare fortuna. Il giovane Inoki, di corportura robusta ed eccellente negli sport (era un giovanissimo campione di lancio del peso, oltre che appassionato di karate), qui incontrò, nel 1960, Rikidozan, l'eroe del wrestling giapponese, che si trovava in Brasile per un viaggio di lavoro. Rimasto colpito dalla corporatura imponente e dalle abilità nelle arti marziali del giovane Inoki, Rikidozan lo portò con sé in Giappone per farne un suo allievo.
Debuttò sui ring della Nihon Puroresu Kyōkai, la federazione di Rikidozan, nel dicembre del 1960. Un debutto non proprio esaltante, in quanto venne sconfitto, ma avrà modo di rifarsi nel tempo, facendo crescere la sua popolarità, anche se in un primo momento della sua carriera dovrà condividerla con l'amico/rivale Giant Baba, che invece aveva vinto il suo match di debutto e che stava per diventare un'icona altrettanto importante.
Alla morte del maestro, Inoki e Baba formarono il duo "Cannone BI", che li rende estremamente popolari, ma alterne vicende portarono il destino a dividerli. Con lo sfaldamento della Nihon Puroresu Kyōkai, nel 1972, i due presero strade diverse, fondando ognuno la propria federazione di wrestling personale.
Ed è qui, nel 1972, che inizia davvero il mito di Antonio Inoki, ora fondatore della sua Shin Nihon Puroresu (nota internazionalmente come New Japan Pro-Wrestling o NJPW), compagnia incentrata sulla sua strabordante figura, su match sempre più spettacolari, su collaborazioni con aziende televisive, case editrici, case produttrici di giocattoli e merchandise vario. Tra il 1972 e il 1986, Antonio Inoki è davvero "Mr. Pro-Wrestling", l'eroe di tutto il Giappone, colui che fa ardere il suo spirito combattivo in match incredibili, che lo portano a combattere davvero con chiunque, persino con stelle sportive provenienti da altri paesi.
Memorabile il match del 1976 che lo vide contrapporsi al leggendario pugile Muhammad Ali, così come quello del 1983 dove venne sconfitto da un giovane astro nascente del wrestling proveniente dall'America, un certo... Hulk Hogan, che in seguito a quella vittoria divenne popolarissimo in Giappone, aprendosi le porte per una leggendaria carriera sui ring americani.
Antonio Inoki si ritirò dal wrestling nel 1998, lasciando la dirigenza della Shin Nihon Puroresu nel 2005, ma non prima di essersi dato da fare anima e corpo per lo sport anche fuori dal ring. Nel 1989, fondò lo Supōtsu heiwa tō, (“Partito dello sport e della pace”) e venne eletto deputato alla Camera dei consiglieri del Giappone. Nel 1990, si recò in Iraq per organizzare un grandioso show di wrestling che gli permetterà di incontrare Saddam Hussein e negoziare con lui il rilascio di alcuni ostaggi giapponesi. Venne rieletto deputato tra il 1992 e il 1995, nel 2013 venne eletto come senatore in parlamento per la Nippon ishin no kai (“Associazione per la restaurazione del Giappone”). Nell'ultima quindicina d'anni, si è dato da fare attraverso la fondazione di vari partiti e numerosi viaggi e incontri con il governo, di migliorare le relazioni tra il Giappone e la Corea del Nord. Per quanto riguarda il wrestling, invece, negli ultimi anni ha fondato e diretto diverse federazioni minori, come la Inoki Genome Federation nel 2007 e la ISM nel 2017.
Nell'ultimo anno, in seguito alla scoperta di una malattia cardiaca incurabile, è stato parecchio ricoverato in ospedale, facendo ardere il suo spirito combattivo per non soccombere alla sofferenza, e ne era uscito vittorioso, seppur ridotto in sedia a rotelle e fortemente debilitato, come dimostrato da una sua recente apparizione in tv che ha infiammato i cuori dell'intero Giappone.
Lottatore, politico, personaggio pubblico, imprenditore, Antonio Inoki è tutto questo e ancor di più, un'icona intramontabile che chiunque conosce e che ha fatto la sua comparsa anche in fumetti, cartoni animati, sceneggiati tv. Non molti lo sanno, ma il suo debutto in tv è stato nel 1962, nei panni del lottatore nativo americano Shinigami shūchō nel drama televisivo del 1962 Champion Futoshi, tratto da un manga di Ikki Kajiwara e Tatsuo Yoshida, dove recita accanto al maestro Rikidozan. Una volta prese le redini della sua Shin Nihon Puroresu, ha fatto in modo di pubblicizzarla e pubblicizzarsi in ogni modo possibile. Compare nel telefilm tokusatsu Puroresu no Hoshi Azteckaiser, firmato da Go Nagai e Ken Ishikawa e prodotto dalla Tsuburaya Production con la collaborazione della Shin Nihon Puroresu. Compare in Tiger Mask (manga e anime), cosa che lo porterà ad avvicinarsi all'autore Ikki Kajiwara, da sempre vicino al mondo della lotta e delle arti marziali, e questo farà sì che Inoki compaia in diversi suoi manga, come Puroresu Superstar Retsuden (dove è anche collaboratore attivo che ha fornito direttamente informazioni su mosse, lottatori e incontri) o Tiger Mask Nisei, il cui anime è stato realizzato con la collaborazione della Shin Nihon Puroresu e perciò Inoki, qui doppiato da un fantastico Banjo Ginga, ha un ruolo molto ampio e ha persino l'onore di avere una canzone tutta per sé, riportata in apertura alla notizia. Compare anche in Puroresu Star Wars di Kenji Minomo, in Puroresu Jigoku-hen di Kunichika Harada, il manga Mat no Shishiou - Gekiga Antonio Inoki Den (ovviamente di Ikki Kajiwara) lo vede protagonista. Rasputin il patriota di Junji Ito gli cambia il nome, ma ci racconta i suoi trascorsi in politica. Non mancano ovviamente le citazioni estemporanee, spesso con nome cambiato ma inevitabilmente riconoscibile, in centinaia di altri manga e anime, da Baki a Kengan Ashura, passando per Kinnikuman fino ad arrivare a Bessatsu Olympia Kyklos e a... Nanako SOS, dove è stato usato come BGM il suo famosissimo tema "Inoki Bom-Ba-Ye".
Negli anni, aveva persino la sua catena di bar dedicati a Tokyo, l'Inoki saka-bar, che ha sfortunatamente chiuso il suo ultimo locale, a Shinjuku, a causa della pandemia nel luglio 2020.
Antonio Inoki è un simbolo immortale, che alla generazione degli attuali quaranta-cinquantenni ha regalato sogni indimenticabili, e oggi l'intero Giappone piange la sua scomparsa, con colleghi, personaggi pubblici o semplici fan che tessono le sue lodi sui social. E' stato un personaggio controverso, ma non si può negare la sua grandezza, e ciò che ci resta è solo il ricordo di un grande eroe che ci ha regalato grandi sogni, che faceva ardere il suo celeberrimo spirito combattivo per insegnarci a non mollare mai. Come lottatore, era naturalmente simbolo del wrestling giapponese anche all'estero, perciò è conosciutissimo anche in America, ma anche in Italia, dalla generazione degli attuali quaranta-cinquantenni, che ne ricordano le gesta in Tiger Mask Nisei o nei programmi che mostravano gli incontri della sua Shin Nihon Puroresu sulle nostre tv, negli anni ottanta, rendendolo un simbolo immortale del wrestling giapponese anche nel nostro paese e facendolo conoscere anche a personalità oggi importanti che si sono sempre professate sue fan, come il calciatore Alessandro Del Piero.
Fonte consultata:
Livedoor News