Recensione
Natsume Yūjinchō
10.0/10
Nonostante i molti punti di contatto con "Mushishi", da cui forse trae ispirazione, Natsume Yuujinchou ha una propria originalità. Tale originalità non deve essere tanto ricercata né nel soggetto stesso dell’anime, né nelle situazioni che quotidianamente il giovane protagonista, Natsume, si ritrova a dover affrontare suo malgrado, bensì nell’atmosfera con cui l'opera riesce ad avvolgere lo spettatore.
Tutti gli elementi sono infatti minuziosamente studiati proprio allo scopo di comunicare pace e tranquillità. La voluta semplicità del disegno nel rappresentare gli spiriti incontrati da Natsume, mai veramente spaventosi, i colori pacati con cui viene ricreato un meraviglioso mondo ad acquerello, la dolcezza della colonna sonora e la delicatezza dei dialoghi sono tutti elementi scelti sapientemente per ammaliare lo spettatore e trascinarlo per pochi minuti in un’altra dimensione.
Ogni episodio ricorda una piccola fiaba che si potrebbe raccontare ai propri bambini prima di andare a letto; una melodia che riconcilia con il mondo, trasmette serenità ma, allo stesso tempo, invita a riflettere sulla vita e sulla diversità. Se amate la poesia, amerete anche Natsume Yuujinchou.
Tutti gli elementi sono infatti minuziosamente studiati proprio allo scopo di comunicare pace e tranquillità. La voluta semplicità del disegno nel rappresentare gli spiriti incontrati da Natsume, mai veramente spaventosi, i colori pacati con cui viene ricreato un meraviglioso mondo ad acquerello, la dolcezza della colonna sonora e la delicatezza dei dialoghi sono tutti elementi scelti sapientemente per ammaliare lo spettatore e trascinarlo per pochi minuti in un’altra dimensione.
Ogni episodio ricorda una piccola fiaba che si potrebbe raccontare ai propri bambini prima di andare a letto; una melodia che riconcilia con il mondo, trasmette serenità ma, allo stesso tempo, invita a riflettere sulla vita e sulla diversità. Se amate la poesia, amerete anche Natsume Yuujinchou.