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Realizzato esclusivamente dalla Toei Animagion nel marzo del 2000, "One Piece – Per tutto l'oro del mondo" si ispira al manga omonimo di Eiichiro Oda, di cui conserva l'atmosfera fantasiosa e bizzarra.
Un tempo, nel Mare Orientale, viveva un uomo conosciuto come il grande pirata dell'oro: il suo nome era Woonan. Si dice che esso abbia accumulato un'immensa quantità di oro, pari ad un terzo di quello esistente nel mondo. Ormai di questo leggendario pirata non si hanno più notizie e si pensa abbia lasciato tutto su una piccola isola. La sua ubicazione è indicata su una mappa che si pensa essere stata disegnata da Woonan in persona. L'equipaggio di questo grande corsaro, privo del suo capitano, viene derubato della mappa e sterminato dalla ciurma di El Dorago, filibustiere possessore del frutto del diavolo Goe Goe.
Questi saranno gli avversari della nostra intrepida ciurma, che tra l'altro si imbatterà in un coraggioso ed avventuroso ragazzino di nome Tabio e in Ganzo, nonno del bambino e abile di cuoco specializzato nel cucinare lo spezzatino.

Il tratto grafico è del tutto simile a quello dell'anime originale anche se in certi momenti compaiono strane ombreggiature che sembrano dare l'effetto di una ripresa con la videocamera dentro una sala cinematografica.
Il pathos nei combattimenti è pressoché nullo dato il dislivello tra i protagonisti e i loro antagonisti. L'attenzione del telespettatore viene accresciuta nel finale, il quale lo lascio scoprire a voi.
Il film, pur non avendo la mano di Oda, riprende il carattere e la psicologia dei personaggi principali, i quali con le loro gag demenziali rendono la visione leggera e divertente.
Punti di forza di questo film sono l'atmosfera comica e sognatrice che non discosta da quella dell'anime originale, anche se sfocia un po' troppo nel già visto.
Il giudizio è buono considerando anche la sorpresa finale che fa guadagnare punti a questo lungometraggio.