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A tale of Melodies è, a mio parere, il punto d'incontro tra pura arte e musica emozionante e coinvolgente. E' un anime profondamente serio, riflessivo, coinvolgente e per certi versi estremamente filosofico. (Infatti non è solo ed esclusivamente "sentimentale", perché sarebbe un aggettivo troppo riduttivo). Consiglierei vivamente quest’anime a tutti coloro che ricercano negli anime quelle qualità che io ho notato in quest'opera.

Vorrei cercare di fare un analisi dettagliata di quelle tematiche che sono molto difficili da rappresentare anche nel cinema, nell'arte e nella letteratura.
Tema 1: l'amore, il quale è descritto in diversi modi.
a) Esso è una forza che riesce a distruggere le maschere che l'uomo porta per nascondere la sua vera natura, pertanto solo le persone sincere possono veramente amare con profondità.
b) Un altro lato molto interessante e piuttosto originale consiste nella descrizione dell'amore come preparazione psicologica e sfida per l'animo umano.
c) E’ un modo illusorio per guarire profonde ferite: un esempio è il caso di Myamura, che usa Yuuko come un fantoccio avente la funzione di riportare in vita la sorella morta in un terremoto.
d) E’ visto come sublimazione spirituale, infatti Yuuko rappresenta parzialmente, a mio parere, la donna angelicata descritta dagli Stilnovisti. L'anime stesso si conclude con questa descrizione dell'amore in particolare con la frase: “Due anime diventano una e insieme attraversano l'eternità”.

Tema 2: L'utopia (o meglio le riflessioni che personaggi come Yuuko e Yuu-kun fanno in proposito) vista come un mondo non così difficilmente realizzabile, un mondo in cui tutti siano gentili e in cui nessuno possa soffrire la solitudine, poiché secondo la filosofia dei personaggi “il primo passo per realizzare un sogno è avere un sogno”.
Molti letterati hanno scritto su un mondo ideale: basti pensare a Thomas More, a Campanella, a Platone. Tuttavia ognuno di noi dovrebbe riflettere su questa domanda: E' giusto che esista un mondo di pura bontà? L'equilibrio bene-male dovrebbe essere distrutto?

Tema 3: Il dolore espresso come sofferenza dell'uomo capace di distruggere anche il talento più grande che una persona porta con sé e che circonda anche le persone circostanti.

Tema 4: L'inno alla vita, la quale dovrebbe avere come scopo ultimo il raggiungimento della felicità - atteggiamento quasi illuministico. Questo tema si ricava nel dialogo tra Kuze e Mizuki:
“Cosa vuoi fare da grande?” - Kuze
“Essere felice.” - Mizuki
Quindi la vita è intesa come corsa/ricerca verso la felicità e come “carpe diem”, vivere il presente.

E' sorprendente notare quanti spunti di riflessione un' opera riesce a dare. Ogni parola provoca riflessione e molte attenzioni. Tutto questo più una trama particolare e convincente dà come risultato emozioni indescrivibili.
Ragazzi, cosa si può pretendere di più?

Colgo l'occasione per fare gli auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo a tutti.