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Nausicaa è stato un po’ il film che ha consacrato al successo Hayao Miyazaki e la sua fama è più che meritata. Partiamo innanzitutto dal fatto che Nausicaa nasce come fumetto, un fumetto che Miyazaki terminerà di pubblicare molto, molto tempo dopo l’uscita nelle sale del film. Il film, in pratica, corrisponde a neanche un sesto dell’intera storia così come poi Miyazaki l’ha pensata e sviluppata. Eppure è un film che è stato capace di incantare intere generazioni di ragazzi. Dico ragazzi perché trovo che sia un film più adatto a degli adolescenti che non a dei bambini, anche per i temi affrontati.

Il motivo di tanto successo si può intuire: un’eroina testarda e senza macchia capace di evocare simpatie maschili e femminili insieme; una guerra con armi fantascientifiche ma anche estremamente arcaiche; mirabolanti voli su velivoli alati dal design attento, raffinato, imponente o simpatico a seconda del caso; insetti-mostri dagli aspetti più temibili, ripugnanti e fantasiosi; ricchezza di sentimenti di rabbia, odio, affetto, riconoscenza e solidarietà; profondità del tema trattato. Come vedete, ce n’è per tutti i gusti: per gli amanti degli scontri armati, gli appassionati di volo, quelli che cercano un significato e dei messaggi nel film, ma anche per chi ama la fantascienza, per quelli che adorano i mondi fantasy, ecc. ecc. Un condensato di aspetti che non potevano che diventare, nel loro mix equilibrato e solido, un capolavoro della storia degli anime. In Nausicaa Miyazaki cita in qualche modo Moebius, Asimov, per non parlare di Dune e dei riferimenti alla saga di EarthSea di Ursula K.Le Guin (che verrà poi ripresa esplicitamente nel film “I racconti di Terramare” con il figlio di Miyazaki alla regia). Fra l’altro esce in un periodo in cui gli adolescenti si cibavano di queste cose, mentre adesso sono vissute un po’ più tipo “vintage” (vedere Star Wars o le puntate di Star Trek dell’epoca fa un effetto proprio vintage, non trovate?). E Nausicaa si pone proprio come pietra miliare per tante citazioni successive: lo sapete che il famoso Chocobo che ha avuto grande successo con la saga di videogiochi di Final Fantasy è stato ispirato proprio da questo film? Del resto anche se ascoltiamo la colonna sonora rispecchia perfettamente il “sound” di quell’epoca, quello stile elettronico un po’ onirico tipicamente anni Ottanta.

Bene, questo per dire che Nausicaa è un cartone animato figlio di una certa epoca e che non solo rispecchia pienamente quella determinata epoca, ma se ne fa anche portavoce, amplificatore e re-inventore. Nausicaa è un film-cult come non potrà mai esserlo neanche Totoro, che pure è diventato il simbolo dello Studio Ghibli. Ma lo Studio Ghibli nasce con Nausicaa, non con Totoro. Questo perché Nausicaa è un film epico che si inserisce perfettamente nelle dinamiche “Otaku” del periodo a cui appartiene. Non è un film per le famiglie come Totoro, è un film rivolto a un pubblico di appassionati di un certo tipo di fantasy/fantascienza, quindi già di per sé destinato a radicarsi nelle coscienze e nelle simpatie (e spesso nelle ossessioni) di questi come nessun altro film di altro argomento avrebbe potuto fare. Totoro piace, è carino, è un grande peluche con cui i bambini vogliono giocare, che accompagna le simpatie della loro infanzia e della loro crescita. Nausicaa è l’incarnazione di ogni desiderio-da-appassionato, nella sua forma-persona e nella sua forma-film. E per gli altri? Per gli altri rimane un film bello, profondo, vivace, perché Nausicaa non è un ricettacolo di paroloni tecnici che accendano la libido dei fan, ma è alla portata davvero di chiunque. Non ci sono riferimenti nascosti incomprensibili ai non addetti ai lavori, tutta la storia è lineare, ben spiegata, di una semplicità mai banale ma sempre estremamente comprensibile, molto più salda e ben articolata rispetto al Miyazaki “ultima maniera” e questo lascia una sensazione di completezza. Questo piace, questo rapisce e coinvolge, questo trasporta tutto d’un fiato fino alla fine del film.

Nausicaa nella Valle del Vento è un film evocativo, con i marchingegni eolici della valle, con le leggende e le mitologie di quel tempo mai esistito, con la strana malattia che sembra un po’ una maledizione un po’ una razionale punizione e da cui non c’è magia per fuggire, con la figura di Yupa a metà fra il saggio e l’avventuriero. Nausicaa è un film soprattutto un film epico e d'azione, di gesta eroiche e meschine, di aspirazioni nobili e corrotte, di guerre necessarie e non, di personaggi che combattono per ciò che vogliono o per ciò in cui credono, di scontri armati e mentali. Nausicaa è anche un film che insegna il rispetto, lo spirito di sacrificio, il senso della natura, i valori che contano davvero e l’impegno che ci vuole se si vuole realizzarli e farli propri. Non c’è buonismo in Nausicaa, ma il ritratto veritiero di tanti sentimenti umani dai quali neanche lei, neanche Nausicaa, riesce a discostarsi (anche lei avrà slanci d’ira distruttivi). Ma la via che Nausicaa, diversamente dagli altri, sceglie è quella del dialogo e della comprensione. Lei cerca di capire e cerca di discutere e sono queste, in definitiva, le “armi” che ne faranno l’eroina oggetto di adorazione. Certo lei è abile guerriera, è abile pilota, ma è soprattutto la sua tenacia, la sua volontà di parlare e la sete di conoscenza “razionale” che ne faranno una ragazza fuori dal comune, diversa da tutti gli altri personaggi del film. I suoi sforzi non saranno vani, in qualche modo, nell’eterno ciclo della vita e della morte che muove il mondo, Nausicaa verrà ricompensata. Non è il pietismo per il diverso a renderla “libera” ma è la comprensione sincera del diverso, che lei abbraccia tutto donando se stessa, senza l’ipocrisia di un fare fintamente solidale. Nausicaa è una liberatrice e non una salvatrice. Non riesce a salvare il mondo, perché il mondo non può essere salvato: almeno non da lei sola, o non più. Ma può liberare dall'ignoranza e dalla cecità gli esseri umani.

Per favore, non guardate Nausicaa con il doppiaggio che fece la Rai un ventennio fa: vi rovinereste il film. Guardatelo piuttosto sottotitolato, o sarà la voce stessa della protagonista, per non parlare dell’infelice scelta di alcuni nomi e alcuni dialoghi “a caso”, a determinare in voi repulsione per questa pellicola. Ve lo dice una che per quasi dieci anni è stata convinta che Nausicaa fosse un film fatto male e insensato. E che ora, dopo una seconda visione in lingua originale con sottotitoli, ne tesse le lodi e ne coglie tutta la bellezza (e sensatezza).