Recensione
Heartcatch Pretty Cure
4.0/10
In attesa di un (per i miei canoni) “migliore” episodio di una saga che ha tutto ciò che serve per pareggiare Sailor Moon, ma che non lo utilizza, mi ritrovo davanti due evidenziatori: Cure Blossom, completamente rosa, dai capelli al vestito, al cerchietto, fino agli orecchini, e Cure Marine totalmente blu, occhi, capelli e vestito. Loro utilizzano rispettivamente i poteri dei fiori e quelli del mare.
Tsubomi Hanasaki continua a fare un sogno, lo scontro tra Cure Moonlight e Dark Pretty Cure, dal quale esce vincitrice la seconda. La prima chiede a due faires, le mascotte di questa serie, di portare gli Haeart Parfume (profumo del cuore, che già...) alle due nuove pretty cure, che non sono già prescelte, sono decise dalle faires. Hanasaki, si trasferisce in una nuova scuola, dove conoscerà la buffa e fanatica di moda Erika, che sarà la sua prima amica. Uscita dalla scuola, Hanasaki si troverà davanti queste due faires che gli daranno un profumo, e le dicono anche che dovrà combattere per fare ritornare il Fiore del Cuore - commercialata - di Erika nel cuore della rispettiva. Così Hanasaki deciderà di trasformarsi, per salvare la amica.
Trasformazione: svenimento, morte. La trasformazione di Hanasaki dura due minuti, ed è una tavola rosa. Non vedi differenza, lei dice: "Purikyua, open my heart!", l'animaletto si trasforma in pietra ed entra nel profumo, che lei si spruzza addosso, facendo comparire le parti del costume. Le si allungano anche i capelli, che si tingono di rosa. Gli sfondi? Beh, lo sfondo è formato da una tavola rosa, sulla quale si muovono delle margherite rosa. A quel punto ho chiuso tutto e me ne sono andato via.
Graficamente orribile, Heartcatch Pretty Cure si distacca completamente dalle altre serie, ed è uguale Ojamajo Doremi, pieno di spunti kawaii che rendono infantile la storia.
Non lo consiglierei a nessuno, neanche agli amanti delle Cures, solo alle bimbe tra 4 agli 8 anni, e poi basta; è una serie creata per il merchandising, il che lecito, però...
Voto 4 perché la grafica, delle Ojamajo, la trovo carina, anche se in una serie delle Cures la trovo fuori posto, e perché la sigletta è puccia.
Tsubomi Hanasaki continua a fare un sogno, lo scontro tra Cure Moonlight e Dark Pretty Cure, dal quale esce vincitrice la seconda. La prima chiede a due faires, le mascotte di questa serie, di portare gli Haeart Parfume (profumo del cuore, che già...) alle due nuove pretty cure, che non sono già prescelte, sono decise dalle faires. Hanasaki, si trasferisce in una nuova scuola, dove conoscerà la buffa e fanatica di moda Erika, che sarà la sua prima amica. Uscita dalla scuola, Hanasaki si troverà davanti queste due faires che gli daranno un profumo, e le dicono anche che dovrà combattere per fare ritornare il Fiore del Cuore - commercialata - di Erika nel cuore della rispettiva. Così Hanasaki deciderà di trasformarsi, per salvare la amica.
Trasformazione: svenimento, morte. La trasformazione di Hanasaki dura due minuti, ed è una tavola rosa. Non vedi differenza, lei dice: "Purikyua, open my heart!", l'animaletto si trasforma in pietra ed entra nel profumo, che lei si spruzza addosso, facendo comparire le parti del costume. Le si allungano anche i capelli, che si tingono di rosa. Gli sfondi? Beh, lo sfondo è formato da una tavola rosa, sulla quale si muovono delle margherite rosa. A quel punto ho chiuso tutto e me ne sono andato via.
Graficamente orribile, Heartcatch Pretty Cure si distacca completamente dalle altre serie, ed è uguale Ojamajo Doremi, pieno di spunti kawaii che rendono infantile la storia.
Non lo consiglierei a nessuno, neanche agli amanti delle Cures, solo alle bimbe tra 4 agli 8 anni, e poi basta; è una serie creata per il merchandising, il che lecito, però...
Voto 4 perché la grafica, delle Ojamajo, la trovo carina, anche se in una serie delle Cures la trovo fuori posto, e perché la sigletta è puccia.