Recensione
Neon Genesis Evangelion
6.0/10
NGE è un anime sicuramente importante, e che genera commenti discordanti. A questi aggiungo il mio. L'anime ha molti pregi, ma anche molti difetti. Andiamo con ordine.
Possiamo dividere l'anime in 3 sezioni separate.
La prima parte, molto curata tecnicamente, funge da introduzione ed in fondo somiglia molto ad un anime robotico come ce ne erano prima e dopo NGE. Tutto è abbastanza scontato, il giovane ragazzo insicuro che si trova a pilotare un robot contro i nemici, la bella assistente, la ragazza misteriosa e taciturna, il padre enigmatico tutto preso dal lavoro e dalla missione di salvare il mondo... Stereotipi comuni. Di non comune ci sono la natura "organica" dei robot e la non ben chiara identificazione del nemico, la cui natura non viene dichiarata.
La parte centrale, anch'essa molto curata, è maggiormente incentrata sui dubbi di Shinji, e si registra un aumento della complessità della trama. Attenzione, perché l'aumento della complessità non significa miglioramento in quanto non sempre la regia riesce a tenere sotto controllo tutte le sottotrame presenti. La psicologia di Shinji, più volte chiamata in causa per evocare il capolavoro, in realtà è ben ancorata a 2 stereotipi classici dell'animazione: i dubbi sul combattere sono gli stessi già presenti addirittura nei personaggi di Nagai o, ad esempio, in Amuro di Gundam; già in Amuro stesso vi era anche la conflittualità con il padre, sul crescere, sui valori, poi questa conflittualità viene risolta nel corso della trama con un incontro (l'ossessione del padre lo ha portato alla pazzia e Amuro decide di affrontare i suoi dubbi lasciare il padre e combattere per sé e per la nuova famiglia che è l'equipaggio della White Base, infatti nella successiva battaglia che sembra disperata è implacabile con i nemici).
Il secondo tema è invece la tensione sessuale non risolta verso i personaggi femminili, altro classico già preesistente. La vera differenza di NGE è che in precedenza questi dubbi dei protagonisti venivano o risolti oppure ci veniva suggerita una risoluzione.
E qui si va alla terza sezione dell'anime, quella che fa la differenza, cioè il finale. Sappiamo tutti che il finale è stato fatto con pochi mezzi, in fretta, con animazioni scarse e riutilizzate. Geniale. Non so, io credo che - come tutti i finali di quasi tutte le serie dirette da Anno confermano - fino alla fine non si sapesse da che parte andare a parare.
È un bel finale, profondo? Facciamo una prova: provate ad applicare il finale di NGE sostituendolo a quello delle alte serie robotiche (e non solo) precedenti, che effetto fa? Per me lo stesso effetto di NGE, cioè tutto rimane aperto e non concluso e si dà il via a molte interpretazioni. Si potrebbe fare con Gundam, oppure anche con Daitarn III, non vi sembra divertente?
Non è che non capisco la trama o gli intenti di NGE, è solo che per me è solo un anime non finito che ha affascinato chi ama "elucubrare" su una traccia lasciata aperta, non volontariamente, ma perché il budget era finito!
Purtroppo tutte queste "Unresolved Tensions" sono divenute di moda dopo il successo di NGE, ma d'altronde perché impegnarsi per scrivere qualcosa che chiuda in modo coerente le tensioni lasciando la possibilità che non piaccia quando si può lasciare il tutto aperto all'interpretazione di chi guarda? Inoltre si ha l'indubbio vantaggio di lasciare lo spazio a un possibile seguito.
Praticamente nessun rapporto tra i personaggi giunge ad una risoluzione (tranne il personaggio di Ritsuko Akagi <b>[Attenzione, spoiler!]</b> nei confronti della madre e di Gendo, infatti si confronta con il fantasma della prima incarnata dai Magi e alla fine capisce la natura del suo rapporto con Gendo, infatti in Rebuild ci aggiungono il sogno di Ayanami e le parole inascoltate di Gendo per lasciare dei dubbi e non dargli risoluzione nei rapporti). <b>[Fine spoiler.]</b>
Voto 6, media tra 10 per l'importanza della serie e l'influenza e 1 per quello che non c'è.
Possiamo dividere l'anime in 3 sezioni separate.
La prima parte, molto curata tecnicamente, funge da introduzione ed in fondo somiglia molto ad un anime robotico come ce ne erano prima e dopo NGE. Tutto è abbastanza scontato, il giovane ragazzo insicuro che si trova a pilotare un robot contro i nemici, la bella assistente, la ragazza misteriosa e taciturna, il padre enigmatico tutto preso dal lavoro e dalla missione di salvare il mondo... Stereotipi comuni. Di non comune ci sono la natura "organica" dei robot e la non ben chiara identificazione del nemico, la cui natura non viene dichiarata.
La parte centrale, anch'essa molto curata, è maggiormente incentrata sui dubbi di Shinji, e si registra un aumento della complessità della trama. Attenzione, perché l'aumento della complessità non significa miglioramento in quanto non sempre la regia riesce a tenere sotto controllo tutte le sottotrame presenti. La psicologia di Shinji, più volte chiamata in causa per evocare il capolavoro, in realtà è ben ancorata a 2 stereotipi classici dell'animazione: i dubbi sul combattere sono gli stessi già presenti addirittura nei personaggi di Nagai o, ad esempio, in Amuro di Gundam; già in Amuro stesso vi era anche la conflittualità con il padre, sul crescere, sui valori, poi questa conflittualità viene risolta nel corso della trama con un incontro (l'ossessione del padre lo ha portato alla pazzia e Amuro decide di affrontare i suoi dubbi lasciare il padre e combattere per sé e per la nuova famiglia che è l'equipaggio della White Base, infatti nella successiva battaglia che sembra disperata è implacabile con i nemici).
Il secondo tema è invece la tensione sessuale non risolta verso i personaggi femminili, altro classico già preesistente. La vera differenza di NGE è che in precedenza questi dubbi dei protagonisti venivano o risolti oppure ci veniva suggerita una risoluzione.
E qui si va alla terza sezione dell'anime, quella che fa la differenza, cioè il finale. Sappiamo tutti che il finale è stato fatto con pochi mezzi, in fretta, con animazioni scarse e riutilizzate. Geniale. Non so, io credo che - come tutti i finali di quasi tutte le serie dirette da Anno confermano - fino alla fine non si sapesse da che parte andare a parare.
È un bel finale, profondo? Facciamo una prova: provate ad applicare il finale di NGE sostituendolo a quello delle alte serie robotiche (e non solo) precedenti, che effetto fa? Per me lo stesso effetto di NGE, cioè tutto rimane aperto e non concluso e si dà il via a molte interpretazioni. Si potrebbe fare con Gundam, oppure anche con Daitarn III, non vi sembra divertente?
Non è che non capisco la trama o gli intenti di NGE, è solo che per me è solo un anime non finito che ha affascinato chi ama "elucubrare" su una traccia lasciata aperta, non volontariamente, ma perché il budget era finito!
Purtroppo tutte queste "Unresolved Tensions" sono divenute di moda dopo il successo di NGE, ma d'altronde perché impegnarsi per scrivere qualcosa che chiuda in modo coerente le tensioni lasciando la possibilità che non piaccia quando si può lasciare il tutto aperto all'interpretazione di chi guarda? Inoltre si ha l'indubbio vantaggio di lasciare lo spazio a un possibile seguito.
Praticamente nessun rapporto tra i personaggi giunge ad una risoluzione (tranne il personaggio di Ritsuko Akagi <b>[Attenzione, spoiler!]</b> nei confronti della madre e di Gendo, infatti si confronta con il fantasma della prima incarnata dai Magi e alla fine capisce la natura del suo rapporto con Gendo, infatti in Rebuild ci aggiungono il sogno di Ayanami e le parole inascoltate di Gendo per lasciare dei dubbi e non dargli risoluzione nei rapporti). <b>[Fine spoiler.]</b>
Voto 6, media tra 10 per l'importanza della serie e l'influenza e 1 per quello che non c'è.