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In un lontano futuro la specie umana, sempre più bellicosa e lanciata alla conquista dello spazio, si trova improvvisamente sotto la minaccia di una popolazione aliena che intende opporglisi mettendo in atto il cosiddetto "piano Cleopatra". Non riuscendo a capire in che cosa consista questa strategia, il governo terrestre decide d'inviare indietro nel tempo lo spirito di tre uomini perché scoprano le intenzioni dei loro avversari. I nostri viaggiatori spazio-temporali si ritrovano quindi nella seconda metà del primo secolo a.C., nei corpi di uno schiavo, di una cortigiana e di un ghepardo, con lo scopo di osservare gli eventi e scoprire il segreto della regina.

Questa per sommi capi la trama di <i>Cleopatra</i>, secondo lungometraggio prodotto dalla Mushi Productions nel 1970 dopo <i>One thousand and One Nights</i>. Il film in origine era destinato a un pubblico di adulti, come d'altra parte il suo predecessore e <i>Belladonna</i> del 1973 (anche se in quest'ultimo la partecipazione di Tezuka fu quasi nulla), in ragione della presenza di scene di sesso piuttosto esplicite. Certo per gli standard odierni le suddette risultano molto "soft", soprattutto perché molte sono rese attraverso l'uso di vari espedienti che, sebbene s'inseriscano perfettamente nel tono sperimentale dell'opera, di fatto non fanno altro che addolcire e rendere poco comprensibili le copule della regina con il malcapitato di turno, Cesare o Antonio che sia.
Anche il nudo che compare non troppo di rado durante il lungometraggio in ragione dei disegni poco realistici e spesso sproporzionati non contribuisce certo a rendere i personaggi attraenti per il pubblico. Forse negli anni settanta in Giappone la carica erotica di un film del genere avrebbe potuto suscitare un qualche genere di reazione negli spettatori, ma oggi ben che vada credo che l'unica cosa che potrebbe raccogliere sia un mezzo sorrisetto di compatimento.
Insomma se non lo avete ancora capito questo non è un hentai: maniaci, cercate altrove.

A parte l'aspetto sopra ricordato l'altra cosa che contribuisce a rendere questo film "per adulti" è l'uso di tecniche d'animazione sperimentali. Queste si limitano essenzialmente al lato visivo della produzione senza toccare minimamente la trama che, a parte forse qualche piccolo risvolto drammatico inaspettato, visto il tono generale della narrazione, resta molto leggera, piena zeppa di nonsense e di una marea di anacronismi, come Cesare che si fuma un buon sigaro, un ninja e un samurai che fanno una comparsata tanto per farsi vedere, un gladiatore che vince un incontro usando una pistola e via discorrendo. Non aspettate di trovarvi di fronte a un anime storico accurato e realistico, <i>Cleopatra</i> è tutto fuorché questo.
Tornando in tema di sperimentazioni in tutta onestà c'è da dire che non sono nulla di epocale (ma forse lo furono?), nondimeno molte sono intriganti e le ho trovate piuttosto interessanti. In particolare la parte con cui si apre il lungometraggio, quella fantascientifica che ci mostra uno scenario futuristico, ci presenta animazioni mischiate con oggetti e persone reali, anzi a dire il vero le animazioni sono davvero poche e si limitano ai volti degli uomini, che si ritrovano così una faccia animata ed un corpo in carne ed ossa, e a qualche effetto ambientale. Notevole anche la parata dell'esercito di Cesare che si trasforma in una sfilata di opere d'arte moderne animate, così che sullo schermo vediamo comparire le ballerine di Degas, una giraffa alla Dalì, manichini di De Chirico e tanti altri.
In questo senso <i>Cleopatra</i> non faceva che continuare il percorso iniziato da Tezuka tempo prima con suoi cortometraggi, di cui, se avete apprezzato o apprezzerete questo film, vi consiglio la visione, anche in ragione del fatto che non durano più di mezz'ora. In special modo vi invito a visionare <i>Tales of a streetcorner</i> che credo sia uno dei più riusciti ed è anche quello che mi è piaciuto di più, forse perché mi ha ricordato una <i>Silly Symphony</i>.

Concludendo devo dire che nonostante quello che ho scritto finora non sia poi eccessivamente lusinghiero, anche perché l'anime paga un dazio discretamente alto al passare del tempo, ritengo <i>Cleopatra</i> un buon film, decisamente godibile e quindi meritevole di essere visto come molti (non tutti) i lavori successivi di Tezuka. Indubbiamente è vero che le produzioni animate di questo autore, anche quelle sperimentali, in linea di massima non sono altro se non <i>divertissement</i>. Ma non vedo perché biasimarli per questo, restano pur sempre dei lungometraggi più che discreti e perfettamente godibili anche dopo anni dalla loro prima proiezione. A questo proposito, se non mi sbaglio, anche lo stesso Tezuka disse di considerare l'animazione come un'amante e che la sua vera moglie era il fumetto. D'altra parte, sebbene sia stato un pioniere in entrambi i campi, è chiamato dio dei manga, non dio degli anime e una ragione ci sarà.