Recensione
AIKa R-16: Virgin Mission
6.0/10
Recensione di TheYangShi
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Dieci anni dopo la realizzazione della serie "Agent Aika" (1997), l'eroina AIKa Sumeragi torna a mostrare le sue mutandine, ma dieci anni più giovane. Questa nuova mini avventura è composta da tre OAV autoconclusivi precedenti agli eventi della primissima serie. Non ho notato una grande differenza per quanto riguarda la qualità grafica, sicuramente migliorata negli anni, ma una trama decisamente meno matura e poco convincente.
In questi tre episodi l'agente AIKa ha sedici anni, è una studentessa promettente, frequenta la scuola superiore e grazie alle sue abilità, sia intellettive sia atletiche, riesce a ottenere una licenza per diventare una Salveger.
Il suo primo incarico le viene affidato da una sua compagnia d'istituto, Eri Shinkai, ragazza ricca e fanatica di misteri. Eri si rivolge ad Aika per riuscire a risolvere l'enigma che si cela nel tatuaggio a forma di farfalla che una giovane ragazza di nome Karen ha sul seno sinistro. Questo disegno, se visto minuziosamente attraverso un microscopio, è composto da una serie di numeri che decodificano la frase "la porta della verità sarà aperta dalla farfalla dormiente". Le ragazze partono quindi per quest' avventura a bordo della lussuosa nave di Eri, per scoprire il segreto che si cela dietro la bella Karen.
In questo prequel ritroviamo alcuni dei personaggi della prima serie quali Gozo Aida (il protettore e capo di Aika) e Gust, che essendo un ragazzino è quasi irriconoscibile. Aika in versione sedicenne è molto simile, come carattere, a Rion - la futura figlia di Gozo che nella serie principale aiuta Aika in tutte le sue missioni. Inoltre mancano le trasformazioni da eroina che mi hanno particolarmente colpito nella prima serie, ma che in questo caso sono assenti. Aika da adulta aveva la possibilità di cambiare la personalità e il proprio aspetto grazie a un bustino d'oro. Questa metamorfosi rendeva la protagonista ancora più misteriosa, affascinante e, nonostante indossasse una divisa da paladina abbastanza ridotta, mi piaceva davvero molto perché decisamente particolare.
Ciò che invece rimane invariato sono le caratteristiche peculiari di tale titolo quali mutandine in bellavista, combattimenti ecchi tra ragazzine, nudi femminili e anche un po' d'insensata fantascienza. L'intenzione degli autori dunque è stato quello di fare affidamento su un uso smisurato di fan service, perché evidentemente non sono importanti l'intelligenza di AIKa o la sua forza, ma piuttosto le forme del corpo di una scolaretta, il sedere delle avversarie che viene scoperto appena cadono a terra. A questo punto è decisamente meglio guardare un hentai.
In questi tre episodi l'agente AIKa ha sedici anni, è una studentessa promettente, frequenta la scuola superiore e grazie alle sue abilità, sia intellettive sia atletiche, riesce a ottenere una licenza per diventare una Salveger.
Il suo primo incarico le viene affidato da una sua compagnia d'istituto, Eri Shinkai, ragazza ricca e fanatica di misteri. Eri si rivolge ad Aika per riuscire a risolvere l'enigma che si cela nel tatuaggio a forma di farfalla che una giovane ragazza di nome Karen ha sul seno sinistro. Questo disegno, se visto minuziosamente attraverso un microscopio, è composto da una serie di numeri che decodificano la frase "la porta della verità sarà aperta dalla farfalla dormiente". Le ragazze partono quindi per quest' avventura a bordo della lussuosa nave di Eri, per scoprire il segreto che si cela dietro la bella Karen.
In questo prequel ritroviamo alcuni dei personaggi della prima serie quali Gozo Aida (il protettore e capo di Aika) e Gust, che essendo un ragazzino è quasi irriconoscibile. Aika in versione sedicenne è molto simile, come carattere, a Rion - la futura figlia di Gozo che nella serie principale aiuta Aika in tutte le sue missioni. Inoltre mancano le trasformazioni da eroina che mi hanno particolarmente colpito nella prima serie, ma che in questo caso sono assenti. Aika da adulta aveva la possibilità di cambiare la personalità e il proprio aspetto grazie a un bustino d'oro. Questa metamorfosi rendeva la protagonista ancora più misteriosa, affascinante e, nonostante indossasse una divisa da paladina abbastanza ridotta, mi piaceva davvero molto perché decisamente particolare.
Ciò che invece rimane invariato sono le caratteristiche peculiari di tale titolo quali mutandine in bellavista, combattimenti ecchi tra ragazzine, nudi femminili e anche un po' d'insensata fantascienza. L'intenzione degli autori dunque è stato quello di fare affidamento su un uso smisurato di fan service, perché evidentemente non sono importanti l'intelligenza di AIKa o la sua forza, ma piuttosto le forme del corpo di una scolaretta, il sedere delle avversarie che viene scoperto appena cadono a terra. A questo punto è decisamente meglio guardare un hentai.