Recensione
Arete Hime
7.0/10
Arete Hime è un anime che vale la pena vedere, purché ci si trovi nel giusto stato d'animo. La narrazione è infatti abbastanza lenta, e per così dire contemplativa: gli autori lasciano allo spettatore il tempo di pensare (il ritmo della narrazione è lento, ma non abbastanza da risultare noioso), incoraggiandolo a seguire il percorso mentale dei personaggi.
La storia racconta di una giovane principessa, e rielabora in maniera abbastanza originale i cliché delle favole sulle principesse. Arete vive confinata nella propria torre, lontana da tutti, e si chiede quale sia il suo scopo nella vita, se non possa essere qualcosa di più di un premio che suo padre offre al più valoroso dei suoi cavalieri, mandati ai quattro angoli della terra a reperire manufatti magici.
E proprio questi manufatti magici attirano al castello uno stregone che rapisce Arete, confinandola in un'altra torre, persino più angusta di quella in cui stava prima.
Ovviamente non ho raccontato tutto, la storia è abbastanza articolata.
Dal punto di vista grafico, il tratto mi ha ricordato molto le opere di Miyazaki - soprattutto, ho visto molti punti in comune con "Nausicaa della valle del vento" -, con in più un'estrema accuratezza e gradevolezza nella rappresentazione degli interni e dei vestiti dei personaggi. I colori non sono carichi come nella stragrande maggioranza dei prodotti di animazione, e rendono al meglio gli effetti di luce, permettendo allo spettatore di godere persino della bellezza dei paesaggi, davvero molto molto belli e ben fatti.
Dunque, "Arete Hime" è una storia profonda, "adulta", pur essendo una favola su una principessa bambina; ha un aspetto grafico gradevole, curato e pulito, pur essendo molto semplice, con un'impennata di qualità verso la fine. Dove sta il problema? Perché solo un 7?
Arete Hime dà l'impressione di essere sbilanciato: a volerlo dividere in tre parti (Arete nel suo castello, Arete prigioniera del mago, Arete in missione), le prime due hanno molto più spazio dell'ultima; fatto strano, visto che la terza parte è potenzialmente la più coinvolgente, vista la linearità e la lentezza delle prime due.
Così, la terza parte dà l'impressione di concentrare gli eventi in poco spazio, e lascia lo spettatore a bocca asciutta con una conclusione che arriva inaspettata; nel senso che non ti aspetti che finisca così e così presto.
Comunque, pur con questo difetto, Arete Hime resta un buon prodotto, che si presta anche a un'ulteriore visione.
La storia racconta di una giovane principessa, e rielabora in maniera abbastanza originale i cliché delle favole sulle principesse. Arete vive confinata nella propria torre, lontana da tutti, e si chiede quale sia il suo scopo nella vita, se non possa essere qualcosa di più di un premio che suo padre offre al più valoroso dei suoi cavalieri, mandati ai quattro angoli della terra a reperire manufatti magici.
E proprio questi manufatti magici attirano al castello uno stregone che rapisce Arete, confinandola in un'altra torre, persino più angusta di quella in cui stava prima.
Ovviamente non ho raccontato tutto, la storia è abbastanza articolata.
Dal punto di vista grafico, il tratto mi ha ricordato molto le opere di Miyazaki - soprattutto, ho visto molti punti in comune con "Nausicaa della valle del vento" -, con in più un'estrema accuratezza e gradevolezza nella rappresentazione degli interni e dei vestiti dei personaggi. I colori non sono carichi come nella stragrande maggioranza dei prodotti di animazione, e rendono al meglio gli effetti di luce, permettendo allo spettatore di godere persino della bellezza dei paesaggi, davvero molto molto belli e ben fatti.
Dunque, "Arete Hime" è una storia profonda, "adulta", pur essendo una favola su una principessa bambina; ha un aspetto grafico gradevole, curato e pulito, pur essendo molto semplice, con un'impennata di qualità verso la fine. Dove sta il problema? Perché solo un 7?
Arete Hime dà l'impressione di essere sbilanciato: a volerlo dividere in tre parti (Arete nel suo castello, Arete prigioniera del mago, Arete in missione), le prime due hanno molto più spazio dell'ultima; fatto strano, visto che la terza parte è potenzialmente la più coinvolgente, vista la linearità e la lentezza delle prime due.
Così, la terza parte dà l'impressione di concentrare gli eventi in poco spazio, e lascia lo spettatore a bocca asciutta con una conclusione che arriva inaspettata; nel senso che non ti aspetti che finisca così e così presto.
Comunque, pur con questo difetto, Arete Hime resta un buon prodotto, che si presta anche a un'ulteriore visione.