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La nuova serie di 'Digimon' ci porta esattamente tre anni più tardi rispetto a quella precedente, dove i digi-prescelti sono cresciuti, pur mantenendo un debole contatto con gli amici più cari che hanno incontrato nel mondo digitale. Tuttavia la comparsa della misteriosa figura del Digimon Kaiser sembra mettere a repentaglio la pace del mondo digitale e la libertà dei suoi abitanti.

Il sequel della prima serie risulta decisamente più altalenante riguardo ai toni che presenta al suo interno. Infatti uno dei problemi che affligge i sequel di molte serie è quello di mantenere la stessa qualità attraverso il cambio dei protagonisti, che subentrano come "nuova generazione". A differenza di quelli della prima serie, i nuovi digi-presscelti godono di un inizio più semplice e agevolato rispetto a quelli della prima generazione, infatti il mondo digitale verrà affrontato con maggiore responsabilità, poiché si ha una conoscenza marginale di quest'ultimo e dei pericoli al suo interno.

Il sequel presenta un invecchiamento dei personaggi della prima serie, che sono costretti a cedere il passo ai loro "eredi", poiché hanno le potenzialità e le capacità per compiere il dovere che accomuna tutti i digi-prescelti, ovvero quello di difendere il mondo reale e quello digitale. Tuttavia i nuovi personaggi non appaiono carismatici quanto quelli precedenti, il tutto è dovuto da uno scarso bilanciamento delle loro emozioni, che spesso provocano i cosiddetti "scivoloni" di qualità che si presentano in alcune puntate.
La nuova formula che distingue i digi-prescelti della seconda serie riguarda il cosiddetto "erede comune", infatti i protagonisti ereditano le caratteristiche di almeno due digi-prescelti appartenenti alla serie precedente.

Il nuovo leader del gruppo è l'allegro e indomabile Davis, che appare come un personaggio decisamente più testardo e spaccone rispetto a quello di Tai, tuttavia presenta una caratterizzazione alquanto sbilanciata, che troverà il giusto allineamento con la chiusura del primo arco narrativo, grazie all'introduzione di un nuovo personaggio. Non mancherà la figura della responsabilità e della razionalità, ovvero il giovane Cody, che spesso cerca di regolare le attività del gruppo, anche se non riesce a fare valere pienamente la sua presenza al suo interno. Inoltre il suo forte senso di responsabilità lo porta spesso ad apparire come una figura che compie uno sforzo eccessivo nel tradire i suoi ideali per il bene dei suoi compagni, al punto da creare un conflitto interiore che risulta alquanto enfatizzato. Infine abbiamo Yolie, una ragazza dall'atteggiamento alquanto indeciso che risulta incapace di lasciare il segno, a causa della flebile caratterizzazione che dovrebbe delineare il suo difetto (infatti nel finale risulta fin troppo passiva rispetto agli altri protagonisti). Insieme alla nuova generazione, ritornano T.K. e Kari, che hanno compiuto un'evoluzione molto interessante nel carattere - non sarà un caso vedere T.K. e Daivis in un legame che ricorda il conflitto tra Tai e Matt -, inoltre non mancheranno degli episodi dedicati agli elementi di loro appartenenza, Speranza e Luce, che si sono rivelati fondamentali nella serie precedente, a causa della loro particolarità.

Nonostante la caratterizzazione non eccelsa dei protagonisti, il problema si presenta per l'appunto nella chimica che dovrebbe bilanciare le interazioni che avvengono all'interno del gruppo, infatti i protagonisti presentano un atteggiamento fin troppo marcatamente positivo, che spesso tende a non risentire del giudizio negativo di un loro compagno, il che impedisce il completo sfruttamento delle potenzialità che risiedono in tali personaggi.
Non mancheranno i digi-prescelti della prima serie, che esibiranno la loro crescita e la loro maturazione interiore, grazie al ruolo di senpai che aiuta e istruisce a debita distanza i protagonisti. Tuttavia saranno costretti a subire un depotenziamento, a causa dell'eccessivo potere che hanno acquisito, il tutto viene giustificato con un particolare elemento, che avrà dei numerosi riscontri all'interno della trama principale.

Nonostante le premesse poco appetibili, l'altalena della serie presenta dei picchi di qualità a dir poco straordinari, uno di questi è indubbiamente il Digimon Kaiser: un ragazzo dal carattere violento e aggressivo, che fa valere la sua tirannia all'interno del mondo digitale, saranno infatti i misteri del suo passato e la sua conseguente maturazione a risplendere all'interno della serie. Da menzionare la figura di Blackwargreymon, un digimon che farà la sua comparsa a metà della serie, dove attraverso le sue origini "innaturali" affronterà la tematica del conflitto esistenziale, infatti la fantastica figura di tale personaggio secondario può essere descritta come "una macchina nata per distruggere, ma dotata di un cuore e di sentimenti che la costringono a soffrire nella sua condizione".

Un'altro difetto riguarda il contenuto degli episodi. Se nella prima serie i protagonisti viaggiavano senza sosta, giorno dopo giorno, nel tentativo di tornare a casa, nella seconda, i digi-prescelti possono tranquillamente farvi ritorno, una volta che hanno concluso la loro cosiddetta "missione giornaliera". Il tutto genera una serie di episodi filler che si presentano addirittura nei momenti in cui non se ne avverte assolutamente la necessità; un esempio è il drammatico episodio dedicato al Digimon Kaiser, che cede il passo all'episodio terribilmente ironico, dove Daisuke conquista una digi-evoluzione. Il tutto crea uno spiacevole quanto improvviso cambiamento di toni, che non riesce a generare un ritmo costante e ordinato riguardo al mantenimento di questi ultimi. Inoltre si assiste al mal sfruttamento di figure dotate di un potenziale incredibile, ovvero il mare di Dragomon (che dovrebbe chiarire il mistero dell'elemento di Kari) e l'apparizione di Daemon (un nemico fin troppo forte e organizzato per essere ridotto a una semplice comparsa).
Tuttavia bisogna ammettere che la serie ripaga per bene la pazienza dello spettatore, infatti è grazie all'arco finale che i personaggi secondari e i numerosi fili che collegano la trama principale trovano un'unica quanto incredibile risoluzione, che genera un fantastico finale, dove nessuno viene lasciato al caso.

I digimon presentano un'ulteriore variazione delle loro potenzialità, viene introdotta la presenza delle digi-uova, che permette di raggiungere il livello armor, che non si limita unicamente al combattimento, ma anche all'interazione con l'ambiente -. un digimon che ricorda una sorta di "mini-sottomarino" è un esempio. Inoltre viene presentata la digi-evoluzione-DNA, che permette ai digimon di fondersi per raggiungere un livello superiore, il che evita un ulteriore dispersione dei personaggi riguardo all'accrescimento delle loro potenzialità e del loro carattere.

Le animazioni e i disegni presentano un leggero miglioramento rispetto alla prima serie, in particolare per la grafica CG, che esibisce un aspetto maggiormente realistico durante le trasformazioni dei Digimon. L'ambientazione risulta leggermente alterata, ma sempre varia, poiché attraverso la pace Digiworld è riuscito ad acquisire un aspetto maggiormente civilizzato, che spesso si riscontra nelle numerose città, che ricalcano il Giappone storico oppure delle megalopoli di un futuro alquanto lontano. Inoltre l'interazione con il mondo reale trova il suo apice nell'ultimo arco, dove si visiteranno numerose locazioni di tutto il mondo.

La colonna sonora affronta dei temi più gioiosi e piacevoli, che riescono a essere compatibili con la cosiddetta "vita di tutti i giorni" dei digi-prescelti e dei loro partner, che passano le loro giornate nel mondo reale. Come opening abbiamo Target di Koji Wada, mentre come ending vi sono "Ashita wa Atashi no Kaze ga Fuku" dallo stile particolarmente moderno e "Itsume Itsudemo" dai toni più leggeri e speranzosi, che riescono a essere decisamente in linea con la serie.

La seconda serie di Digimon, presenta dei toni eccessivamente drammatici o comici, che non trovano il giusto ritmo narrativo all'interno della serie. Lo stesso vale per i personaggi, che necessitavano di un maggiore bilanciamento del loro carattere, poiché appare fin troppo incisivo nelle loro azioni. Tuttavia la parola "altalenante" non indica unicamente la negatività di tale prodotto, ma anche il suo lato positivo, che si riscontra nel fantastico finale e nei personaggi esterni o leggermente distaccati. La seconda serie gioca molto sulla pazienza dello spettatore, tuttavia cerca di ripagarla al meglio delle sue possibilità, non si può dire che il prodotto manchi di profondità e di messaggi, ma si poteva migliorare l'aspetto narrativo della prima metà di tale serie.