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5.0/10
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Peccato. Si perdona il disegno (mai uguale, devo dire. Ad ogni puntata avevo serie difficoltà a identificare i protagonisti dal momento che il tratto non è mai fedele a uno stesso stile), ma non si può perdonare la trama costellata di luoghi comuni tipici degli anime e dei manga. Non manca davvero nulla, dal ragazzino super forte e invincibile, al vendicatore che dopo lo sterminio di una famiglia dirà all'unico bambino rimasto in vita la frase topos tanto gettonata del tipo "Tu ora mi odi perché ho ucciso i tuoi cari, vero? Cresci allora, vivi nell'odio e dopo vieni a uccidermi". Senza contare i grandi guerrieri in tutte le loro sfaccettature più note, dallo spaccone all'eterno indeciso e all'arrogante. Non manca nulla. Il tutto presentato da una narrazione lenta e poco chiara. Le vicende sono confuse, talvolta terribilmente ostiche. In compenso la sigla di apertura è davvero bella, secondo me la cosa più riuscita.
Vederlo o non vederlo, a voi la scelta. Se amate i samurai e il Giappone che fu, allora masticatelo per farvene un'idea. Sono dell'opinione che sia il classico genere che può suscitare le opinioni più discordanti. Ma in caso di indigestione, non dite che non siete stati avvisati!