Recensione
Samurai Champloo
8.0/10
Un ottimo anime, che fa parte della fantomatica categoria del: "non azzardarti a perdere neanche una battuta di quello che succede, altrimenti puoi ben smettere di vedere l'anime". Una categoria decisamente temibile, tanto da non riuscire più a capire nulla della trama per a colpa di quei tre minuti persi per andare al bagno!
Ma veniamo all'anime, che è davvero bello.
La storia è molto semplice: la piccola Fuu di 15 anni(come ogni protagonista femminile degli anime), lavora in una locanda frequentata da tipacci e viene puntualmente distrutta da due ragazzi, rispettivamente uno scatenato e un ghiacciolo umano. Dopo vari scontri, vari fatti e vari incontri, i tre legano e "decidono" di viaggiare insieme per aiutare la ragazza a trovare il suo "samurai che profuma di girasoli", facendo danni a destra e sinistra e finendo per diventare ricercati.
Questo inizio così banale e stereotipato viene completamente distrutto dalle situazioni e dai personaggi talmente assurdi che vengono a crearsi ogni volta mentre viaggiano. Sia Mugen che Jin per quanto scatenati o freddi siano, una volta messa la mano alle katane, diventano imbattibili killer che uccidono senza rimorsi o tante congetture i nemici che gli si parano davanti, senza lasciare un briciolo di spazio al classico moralismo del samurai "non ti ucciderò" o "l'onore di un samurai si basa proteggere la gente".
Le canzoni e le colonne sonore sono orecchiabili. Sebbene non scarichino un'adrenalina micidiale, dall'opening fino all'ending accompagnano l'atmosfera dei combattimenti e sono più che azzeccate. Perfino nelle battaglie si tralascia la solita carica che un buon combattimento dovrebbe dare, ma i musicisti hanno saputo abbinare bene la musica allo stile di combattimento dei due, facendolo addirittura risaltare.
La grafica è ben mescolata fra i suoi elementi, nei movimenti dei personaggi, nel chiaro-scuro, nello sfondo e negli effetti speciali.
Al contrario di molti anime sull'argomento "battaglia" e "samurai" che ho visto, lo sfondo non è un semplice background che serve a definire l'area di combattimento, ma si muove e accompagna i personaggi come se fosse parte, sebbene passiva, dello scontro. Ben curato e dettagliato, lo sfondo di Samurai Champloo ingloba i personaggi, catturando l'occhio di chi guarda su tutto lo schermo, senza limitarsi ad essere solo un supporto volto a mettere in risalto i personaggi. No, su Samurai Champloo ho notato che è la telecamera ad adattarsi allo spazio, non lo spazio ad adattarsi alla telecamera, rendendo il tutto più prospettico e profondo, cosa che in un anime è lodevole.
Andando avanti nell'anime, come da programma, si comincia a scoprire molto di più sui due ragazzi misteriosi che accompagnano la ragazza: ma non sarà lei ad aprire il loro cuore e farli "confessare" sul loro passato. Queste specie di scoperte sono dei semplici flash back di loro due, che appaiono in momenti precisi, andando avanti con la storia, solo per far capire allo spettatore il perché delle loro azioni.
Una cosa che mi ha lasciata perplessa era l'episodio degli zombie. Non credo di averlo ben capito, se era solo uno sfogo dell'artista nel voler fare una cosa del genere o l'effetto allucinogeno dei funghi che avevano mangiato ad inizio episodio. Sta di fatto che l'anime assume una piega strana.
Che l'autore si sia fatto un risottino con quei funghi prima di continuare l'anime?
Gli episodi diventano ancora più assurdi e le situazioni diventano difficili da capire, tra graffiti, bombolette spray, campi di girasole e, addirittura, baseball e americani. E qui ripropongo la frase di inizio del mio commento. Sembra che la storia si spezzi in tanti episodi autoconclusivi ed è difficile starci dietro, soprattutto se si perde anche una minima parte di quella porzione di anime. Ciononostante, per quanto assurdi siano quegli episodi, rispecchiano la genialità dell'autore nell'adattare i tre protagonisti ad ogni tipo di situazione.
E poi, sfortunatamente, anche Samurai Champloo ha una fine. Non possono continuare a viaggiare per sempre, no?
Una fine che fa spuntare la domanda che ognuno dovrebbe farsi guardando i protagonisti combattere:
"Ma sono immortali?"
Non dirò di più perché non posso fare spoiler alle persone che leggono le recensioni e non l'hanno visto, parlando di quello che è successo negli ultimi episodi.
E Samurai Champloo si conclude qua, con una forte ricaduta di un dubbio realismo che, bene o male, c'era in ogni episodio. Non è una brutta fine, ma a me personalmente, la fine di quel combattimento mi è sembrato insipido.
Ma veniamo all'anime, che è davvero bello.
La storia è molto semplice: la piccola Fuu di 15 anni(come ogni protagonista femminile degli anime), lavora in una locanda frequentata da tipacci e viene puntualmente distrutta da due ragazzi, rispettivamente uno scatenato e un ghiacciolo umano. Dopo vari scontri, vari fatti e vari incontri, i tre legano e "decidono" di viaggiare insieme per aiutare la ragazza a trovare il suo "samurai che profuma di girasoli", facendo danni a destra e sinistra e finendo per diventare ricercati.
Questo inizio così banale e stereotipato viene completamente distrutto dalle situazioni e dai personaggi talmente assurdi che vengono a crearsi ogni volta mentre viaggiano. Sia Mugen che Jin per quanto scatenati o freddi siano, una volta messa la mano alle katane, diventano imbattibili killer che uccidono senza rimorsi o tante congetture i nemici che gli si parano davanti, senza lasciare un briciolo di spazio al classico moralismo del samurai "non ti ucciderò" o "l'onore di un samurai si basa proteggere la gente".
Le canzoni e le colonne sonore sono orecchiabili. Sebbene non scarichino un'adrenalina micidiale, dall'opening fino all'ending accompagnano l'atmosfera dei combattimenti e sono più che azzeccate. Perfino nelle battaglie si tralascia la solita carica che un buon combattimento dovrebbe dare, ma i musicisti hanno saputo abbinare bene la musica allo stile di combattimento dei due, facendolo addirittura risaltare.
La grafica è ben mescolata fra i suoi elementi, nei movimenti dei personaggi, nel chiaro-scuro, nello sfondo e negli effetti speciali.
Al contrario di molti anime sull'argomento "battaglia" e "samurai" che ho visto, lo sfondo non è un semplice background che serve a definire l'area di combattimento, ma si muove e accompagna i personaggi come se fosse parte, sebbene passiva, dello scontro. Ben curato e dettagliato, lo sfondo di Samurai Champloo ingloba i personaggi, catturando l'occhio di chi guarda su tutto lo schermo, senza limitarsi ad essere solo un supporto volto a mettere in risalto i personaggi. No, su Samurai Champloo ho notato che è la telecamera ad adattarsi allo spazio, non lo spazio ad adattarsi alla telecamera, rendendo il tutto più prospettico e profondo, cosa che in un anime è lodevole.
Andando avanti nell'anime, come da programma, si comincia a scoprire molto di più sui due ragazzi misteriosi che accompagnano la ragazza: ma non sarà lei ad aprire il loro cuore e farli "confessare" sul loro passato. Queste specie di scoperte sono dei semplici flash back di loro due, che appaiono in momenti precisi, andando avanti con la storia, solo per far capire allo spettatore il perché delle loro azioni.
Una cosa che mi ha lasciata perplessa era l'episodio degli zombie. Non credo di averlo ben capito, se era solo uno sfogo dell'artista nel voler fare una cosa del genere o l'effetto allucinogeno dei funghi che avevano mangiato ad inizio episodio. Sta di fatto che l'anime assume una piega strana.
Che l'autore si sia fatto un risottino con quei funghi prima di continuare l'anime?
Gli episodi diventano ancora più assurdi e le situazioni diventano difficili da capire, tra graffiti, bombolette spray, campi di girasole e, addirittura, baseball e americani. E qui ripropongo la frase di inizio del mio commento. Sembra che la storia si spezzi in tanti episodi autoconclusivi ed è difficile starci dietro, soprattutto se si perde anche una minima parte di quella porzione di anime. Ciononostante, per quanto assurdi siano quegli episodi, rispecchiano la genialità dell'autore nell'adattare i tre protagonisti ad ogni tipo di situazione.
E poi, sfortunatamente, anche Samurai Champloo ha una fine. Non possono continuare a viaggiare per sempre, no?
Una fine che fa spuntare la domanda che ognuno dovrebbe farsi guardando i protagonisti combattere:
"Ma sono immortali?"
Non dirò di più perché non posso fare spoiler alle persone che leggono le recensioni e non l'hanno visto, parlando di quello che è successo negli ultimi episodi.
E Samurai Champloo si conclude qua, con una forte ricaduta di un dubbio realismo che, bene o male, c'era in ogni episodio. Non è una brutta fine, ma a me personalmente, la fine di quel combattimento mi è sembrato insipido.