Recensione
Shiki
7.0/10
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Il mio voto è 7-7.5. Speravo in un bell' anime horror, ma Shiki è qualcosa di "diverso", è un anime che vuole diventare introspettivo e metaforico, ma lo fa secondo me in maniera superficiale. Tutto inizia con una trama misteriosa accompagnata da musiche "inquietanti"(che alla lunga stancano perché non sono altro che arrangiamenti diversi della stessa melodia, ma sono comunque sadatte), dove pian piano si scopre la verità per poi, a metà della serie, avere un ribaltamento dei ruoli. Si, perchè Shiki secondo me vuole incentrarsi più che sul "far paura", sul descrivere l'animo umano e di come questo si rapporta al diverso e al pericolo, rispondendo di conseguenza. Così a metà dell'opera quelli che sembrano le vittime(i buoni), diventano quasi dei carnefici accecati dalla paura; al contrario i cattivi fanno pena, sembrano quasi buoni e giustificabili per le loro azioni. Il problema è che il concetto è buono (mi ha anche colpita la piega che prende la trama per questo), o meglio, il modo in cui viene raccontato, è superficiale.
I personaggi sono imprevedibili e fanno scelte che lasciano perplessi (nella realtà ci si comporterebbe diversamente in molti casi) e sono banali, questo perché non c'è un vero protagonista(quello che dovrebbe esserlo pian piano scompare) e gli altri son caratterizzati in maniera non troppo approfondita (il personaggio di Megumi per esempio è affascinante, ma non va oltre la superficie).
Il finale è abbastanza scontato secondo me, però violento quanto basta e significativo.
I disegni sono molto particolari e forse rendono più caratteristica quest'opera (le capigliature mi hanno fatto sorridere, come anche i look in generale). Insomma, è un anime che, nonostante i difetti, coinvolge ed emoziona per diversi motivi. Quindi lo consiglio, anche se di questo genere ne ho visti di migliori!
Il mio voto è 7-7.5. Speravo in un bell' anime horror, ma Shiki è qualcosa di "diverso", è un anime che vuole diventare introspettivo e metaforico, ma lo fa secondo me in maniera superficiale. Tutto inizia con una trama misteriosa accompagnata da musiche "inquietanti"(che alla lunga stancano perché non sono altro che arrangiamenti diversi della stessa melodia, ma sono comunque sadatte), dove pian piano si scopre la verità per poi, a metà della serie, avere un ribaltamento dei ruoli. Si, perchè Shiki secondo me vuole incentrarsi più che sul "far paura", sul descrivere l'animo umano e di come questo si rapporta al diverso e al pericolo, rispondendo di conseguenza. Così a metà dell'opera quelli che sembrano le vittime(i buoni), diventano quasi dei carnefici accecati dalla paura; al contrario i cattivi fanno pena, sembrano quasi buoni e giustificabili per le loro azioni. Il problema è che il concetto è buono (mi ha anche colpita la piega che prende la trama per questo), o meglio, il modo in cui viene raccontato, è superficiale.
I personaggi sono imprevedibili e fanno scelte che lasciano perplessi (nella realtà ci si comporterebbe diversamente in molti casi) e sono banali, questo perché non c'è un vero protagonista(quello che dovrebbe esserlo pian piano scompare) e gli altri son caratterizzati in maniera non troppo approfondita (il personaggio di Megumi per esempio è affascinante, ma non va oltre la superficie).
Il finale è abbastanza scontato secondo me, però violento quanto basta e significativo.
I disegni sono molto particolari e forse rendono più caratteristica quest'opera (le capigliature mi hanno fatto sorridere, come anche i look in generale). Insomma, è un anime che, nonostante i difetti, coinvolge ed emoziona per diversi motivi. Quindi lo consiglio, anche se di questo genere ne ho visti di migliori!