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Di novel adattate ad anime ne esistono tante, ma solo in poche si può dire siano riuscite veramente bene e, ahimè, la prima serie di 'Higurashi' non è tra queste. "When they cry" è una serie horror dell'ormai lontano 2006 e conta ben 26 episodi che animano le prime sei delle otto sound novel: 1-4 Onikakushi-hen; 5-8 Watanagashi-hen; 9-13 Tatarigoroshi-hen; 14-15 Himatsubushi-hen; 16-21 Meakashi-hen; 22-26 Tsumihoroboshi-hen.

Ma andiamo per gradi, la storia prende piede nel 1983 in un piccolo villaggio tra le montagne di nome Hinamizawa. Qui si trasferisce Maebare Keiichi, giovane molto estroverso che subito fa amicizia con i ragazzi del luogo, in particolare con la combriccola composto da Sonozaki Mion, un maschiaccio fondatore nonché presidente del club cui partecipano i ragazzi del gruppo. Ryugu Rena, da poco più di un anno trasferitasi nel villaggio, è assidua sostenitrice del culto dell'Omochikaeri, letteralmente "Voglio portarlo a casa", difatti la ragazza è ossessionata da tutto ciò che reputa carino o adorabile e ha l'irrefrenabile impulso di volerselo portare a casa per aggiungerlo alla sua già vasta collezione. Andando avanti troviamo la piccola Houjou Satoko, maestra di trappole di ogni sorta e che non mancherà di usarle puntualmente contro il nostro protagonista. Infine abbiamo Furude Rika, erede del santuario locale e piccola regina del villaggio venerata sia dai giovani che dagli anziani.
In questo paese viene adorato il culto di Oyashiro-sama e ogni anno si celebra la festa del Watanagashi a cui tutti gli abitanti del villaggio e non partecipano, ma una tragedia prende piede abitualmente il giorno del festival, infatti è tradizione che ogni anno una persona scompaia e un'altra muoia per placare l'ira del Dio e la polizia è ormai da anni sulle tracce del colpevole che perpetra quest'orrendo crimine.

Terminata la trama adesso si passa all'analisi dell'anime. Come già accennato prima, purtroppo ci troviamo di fronte a una serie che, seppur in parte fedele all'originale, non ne riesce a trasmettere le emozioni, infatti sfiora soltanto quel sentimento di oppressione e follia che permea l'opera, rendendola soltanto una compilation di omicidi efferati senza né capo né coda che potrebbe piacere soltanto agli amanti del gore e dello splatter, e che deluderà chi cercava una storia di mistero che poneva l'accento sull'introspezione psicologica dei personaggi.
Le animazioni di certo non aiutano visto che la serie sfoggia un comparto grafico a tratti deformed che nelle scene più concitate mostra tutte le sue lacune. Di positivo abbiamo però che riesce sufficientemente ad animare le scene di vita quotidiana presenti nell'opera, ma capirete che il gioco non vale la candela.
La soundtrack è anch'essa solo sufficiente, non troveremo brani memorabili ma di certo, il suo dovere, lo fa con musiche che ben si adattano alle diverse situazioni mostrateci. Menzione d'onore all'opening che nel complesso è l'unico elemento di spicco in un lavoro estremamente mediocre.