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Davvero un anime molto particolare, spesso anche di difficile comprensione dati i discorsi di filosofia zen.
Inizialmente si presenta come il classico shounen dalla trama banale, ma, andando avanti con la serie, ci si rende conto del fatto che la storia data all'inizio non era altro che una "scusa" per intrecciare e tessere man a mano la vera storia.
I disegni molto, molto particolari e curati, non si presentano come i classici tratti, che, come è già stato detto, perdono nelle semplici comparse alle quali viene dato un design anonimo.
A parer mio, anche la saga di Homura Taishi (negli ultimi episodi) è stata inserita bene, nonostante sia un filler: non fa altro che far incentrare l'attenzione sul mondo celeste e su piccoli flash relativi ai segreti celato nel passato dei vari personaggi.
Nonostante ciò, ci sono stati episodi inutili che non han fatto altro che allungare la saga rendendola un po' "acquosa".
La caratterizzazione dei personaggi principale è assolutamente perfetta: mai mi era capitato, né mi è capitato tuttora, di trovare personaggi dalla caratterizzazione così completa come nelle serie di Kazuya Minekura (persino l'innato senso di giustizia nei protagonisti di Naoki Urasawa fa storcere il naso, in quanto non viene giustificato nella caratterizzazione del personaggio tale desiderio, al contrario di come accade con la Minekura).
Musiche, a parer mio, bellissime così come le sigle (la prima canzone giapponese che imparai a memoria fu la prima opening, avevo 14 anni più o meno... quanti anni son passati).

Una serie da seguire, che consiglio caldamente, meglio ancora il manga dove non si presentano questi filler che danno quella sensazione noiosa ed "acquosa" alla serie.