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8.0/10
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"Planetes" (dal greco Πλανήτης) è un anime del 2003, composto da 26 episodi, tratto dal manga di 4 tankoubon di Makoto Yukimura, prodotto da Yoshitaka Kawaguchi e diretto da Goro Taniguchi per Sunrise.
Il plot è molto semplice. Nel 2075 lo spazio soffre ormai di quella che è comunemente conosciuta come la sindrome di Kessler: le orbite della Terra e della Luna sono invase dalla presenza di numerosi detriti e rifiuti spaziali, provocati dalle collisioni dei vari oggetti presenti nello Spazio, dai satelliti alle sonde. Ogni urto tra i vari oggetti provoca altri detriti, in una reazione a catena che è difficile da arrestare e che provoca molte difficoltà alla navigazione spaziale. Nuovi studi e progetti sempre più all'avanguardia stanno portando all'esplorazione di Giove, ma un gruppo terrorista, il Fronte per la Difesa Spaziale, si oppone a queste nuove espansioni perché porterebbero vantaggi solo alle nazioni più ricche della Terra, mentre le più povere sono ancora costrette a soffrire la fame e la miseria. In questo scenario una piccola squadra di raccogli-detriti, che lavora nella Debris Section della società Technora Corporation, si occupa del lavoro vero e proprio di pulizia dello Spazio.

L'anime può essere suddiviso in due parti: la prima parte descrive la vita quotidiana dell'equipaggio della Sezione Detriti, in particolare dal punto di vista della protagonista Ai Tanabe, giovane ragazza idealista e generosa, alle prime esperienze sullo spazio; la seconda parte si fa più avvincente, si svolge prevalentemente sull'astronave che dovrà partire per Giove, la Von Braun, e ha come protagonista Hachirota Hoshino, detto Hachimaki, esperto di EVA, sognatore, spesso scontroso e problematico, ma molto determinato.
I punti di forza di "Planetes sono": un'attenzione microscopica ai dettagli dell'ambientazione e delle attrezzature spaziali, nonché un'eguale precisione per i dialoghi e le spiegazioni scientifiche. Siamo di fronte a un'opera che non si distacca molto da un buon libro di hard science fiction. Molto realistici sono anche la descrizione psicologica dei personaggi e il loro rapporto con l'ambiente circostante. Le relazioni sociali che si sviluppano nella storia sono salde e particolarmente interessanti. Ogni personaggio è rappresentato a tutto tondo ed esiste una vera e propria rete di interconnessione tra di essi. I drammi di ognuno, i piccoli vizi, le soddisfazioni professionali, le sfumature dei caratteri sono resi in modo minuzioso.

Suggestive sono le panoramiche sul suolo lunare desertico e oscuro e i frequenti cambi di angolazione. I colori pastello dominano e insieme alle luci soffuse della Luna contribuiscono a creare un'atmosfera calma e tranquillizzante. Le musiche sono ben armonizzate e le sigle iniziale e finale sono orecchiabili.
I messaggi di fondo sull'eguaglianza tra i popoli e le nazioni - alla domanda se esista o meno un vero confine tra la Terra e lo spazio, Yuri, dipendente della Debris Section, afferma: "Secondo me non c'è confine, non c'è una separazione, non una reale. No, non ci sono dei veri confini in questo mondo. E credo che sia giusto così". -, sulla potenzialità degli uomini di raggiungere i propri sogni e sull'importanza dei legami affettivi - l'ultima lezione di sensei Gigalt: "Ogni nave ha bisogno di un porto che sia sempre lì ad aspettarla e che l'accolga quando finalmente tornerà a casa, un luogo caldo e sicuro." - sono positivi e incisivi.

Peccato per la lentezza del ritmo di alcuni episodi, soprattutto quelli iniziali, dove la storia fatica a procedere e sono poche le scene d'azione coinvolgenti, e peccato soprattutto per il finale scontato e insipido. C'era da aspettarsi qualcosa di più dall'episodio finale, dopo le belle premesse. Da notare anche che la storia è stata notevolmente ampliata rispetto al manga originale, molto più corto, e che molti personaggi sono stati aggiunti, come il sensei di Hachimaki, Gigalt Gangaragash, e ciò ha portato al cambiamento di molte cose, compresa la conclusione.