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3.0/10
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"Angel Heart" è un anime del 2006 tratto dal manga di Tsukasa Hojo del 2001 ed è uno spin-off della serie di "City Hunter". Protagonista non è Ryo Saeba bensì Shan In, conosciuta con il nome in codice Glass Heart, una spietata assassina senza passato che decide di suicidarsi poiché desiderava di liberarsi del peso che aveva nel cuore ogni volta che commetteva omicidi su commissione. Nel frattempo nella città di Tokio, City Hunter ha smesso l'attività ormai da tempo anche a seguito della tragica morte di Kaori avvenuta qualche anno prima.
L'incontro tra Ryo e Shan In avviene per caso: dopo il tentativo di suicidio, alla ragazza viene trapiantato il cuore di Kaori e il trapianto avviene in modo tale da permetterle di avere i ricordi della compagna di Ryo; pertanto Shan In quasi soffocata da tali ricordi, a tal punto da fare sembrare che Kaori fosse viva dentro di lei, si reca a Shinjuku alla ricerca di informazioni su quella persona che turba le sue giornate. Incontra Ryo alla stazione, dove una volta era appesa la bacheca degli annunci, e capendo che la ragazza ha in petto il cuore della donna che amava e, soprattutto, spinto dal ricordo di Kaori ancora vivo in lui, decide di adottare Shan In, così ora Ryo diventa padre di Shan In.

Amici e fan del "City Hunter" anni 80/90: salvatevi!
Lo dico per voi, non cascate nella trappola. Se, invece, siete spinti dalla curiosità o da qualsiasi cosa altro e proprio volete vederlo, dovete dimenticarvi della continua ricerca di Ryo del mokkori, della 357 magnum, del martellone, dei corvi con i puntini, delle gag a gogò presenti in ogni puntata, delle battute che strappano risate, degli episodi divisi tra ilarità e azione, dei debiti di Saeko, dei colori allegri e vivaci. Insomma dimenticatevi di "City Hunter", quello vero. "Angel Heart" viene presentato come uno spin-off quando secondo me è il seguito "bello" e "buono" delle serie precedenti, visto che viene modificata sensibilmente la storia incidendo sul suo presente e futuro e stravolgendone il passato. Nemmeno mi ha reso felice il troppo sentimentalismo forzato e la ricostruzione di un passato per fare passare Kaori da santa e giustificare tutte le volte, troppe a mio avviso, che esce dal corpo di Shan In per fare la sua apparizione da beata (manco fosse il Papa).

Forse ero preso troppo dall'enfasi dei 140 episodi precedenti, ma ho trovato questi 50 un po' pesanti, lenti, troppo freddi anche nei colori e poco scorrevoli - la mancanza di azione si sente soprattutto nelle storie composte da più episodi - che non mi sembrava vero che quello che stavo vedendo fosse "City Hunter". Detto ciò, l'anime può essere visto anche non sapendo nulla dei personaggi; sapere cosa hanno fatto nei 140, ripeto 140 episodi precedenti è praticamente inutile se si hanno dubbi di propedeuticità, il che mi fa affermare che gli autori hanno letteralmente rovinato, se non distrutto, un anime che anche solo di nome tutti conoscono, solo perché hanno fiutato una macchina per fare soldi.