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Preparatevi a vedere di tutto, purché vada oltre i limiti del pudore. Rocambolesche capriole a gambe aperte, sederi nudi in faccia, professoresse che molestano le alunne, dentifrici elettrici in luoghi privati, e molto altro ancora. Lo shock iniziale cede il posto alla rassegnazione, mentre la vista è intontita dalle scene spinte e dall'impudicizia dei personaggi. Questa è la storia (c'è una storia?), assurda e irriverente, di un gruppetto di ragazze in piena crisi ormonale. Tali ragazze, provenienti dal medesimo istituto superiore femminile, sembrano tutte pesantemente ossessionate dallo sperimentare un approccio fisico con la protagonista. Si arriva addirittura a infilarle la supposta - rivelatasi in seguito una pallina da golf! Quest'ultima, Aya-chan, non perde tempo con noi e si mostra per quello che è sin da subito. Sfacciata, vogliosa e idiota. Senza troppi giri di parole, vuole essere sexy a costo di denudarsi (e vedremo proprio tutto di lei) e d'invischiarsi in situazioni indecenti. E' l'emblema di ciò che le sue compagne desiderano in maniera assolutamente fisica, tanto da farla passare tra le braccia vogliose di un'amica all'altra.

Dal primo episodio sono presenti i toni allegri e chiassosi di questo gruppo di ragazze irriverenti. I personaggi - tutti femminili - strizzano l'occhio al pubblico con la loro aria vivace, e ti viene da sperare che tutto sommato ti farai qualche risata nel guardarle scorreggiare in piscina. Si inizia con la già vista situazione della perdita di mutandine. Non ci è dato sapere come fa Aya a non accorgersi che le passa l'aria sotto la gonna, non è questo l'importante, suvvia! Il fulcro di tutto è il carisma, l'umorismo, la classica risatina demenziale dinanzi a situazioni assurde di personaggi piatti, stereotipati e dai comportamenti frivoli e ripetitivi. Ma forse non è nemmeno questo.
Avesse puntato maggiormente sulle gag, il titolo si sarebbe fatto apprezzare meglio. Invece, tra un episodio insipido e l'altro, a farla da padrone è il fanservice. Aya e le sue compagne concretizzano, rendono reali tutti i sadici desideri che passano nella mente di queste ragazze dalle sconvolgenti pulsioni sessuali.

Ed è cercando una serie spiccia che mi sono imbattuta in "Gokujo". Di soli 12 episodi di 5 minuti ciascuno, la serie risponde al genere demenziale ed ecchi. Perfetto. Trovo saggio e gentile, da parte degli ideatori del titolo, tenere in considerazione il tempo da impiegare nella messa in scena di una commedia che non si prende troppo sul serio. In fondo, è inutile allungare il brodo di un anime la cui ambizione massima è quella del titolo di passatempo. Dunque, è per questo che non penalizzo ulteriormente questo titolo, che si presenta con una grafica fresca e dei personaggi frizzanti. Tutto sommato, le puntate si visionano una dopo l'altro, in maniera scorrevole. Certo, molte scenette risultano delle mere freddure, ma consiglio la visione a chi ha voglia di qualche scottante momento yuri senza troppe pretese.