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Tanto mi era piaciuto all'epoca l'OAV, tanto non mi è piaciuto l'anime. Il fatto che BRS fosse nato come un prodotto commerciale era evidente fin dal principio ma, grazie a una sceneggiatura evidentemente ispirata, era riuscito anche a sfondare la "roccaforte" del cuore delle persone, oltre quello degli otaku innamorati dei pantaloncini striminziti e dei codini di BRS.
Incomprensibilmente lo staff ha pensato bene di fare partire la storia da zero eliminando quasi tutti gli spunti dell'OAV (che poteva benissimo essere un episodio zero) tanto che i rapporti tra le ragazzine assumono toni molto più pacati - e meno yuri - e la dimensione gotico-post-nucleare non è più una rappresentazione delle emozioni vissute dalle protagoniste, come si poteva evincere nell'OAV, ma diventa un vero e proprio mondo parallelo capace di condizionare quello reale, cosa che mi ha spiazzato e deluso fortemente.

L'aspetto che però ha deluso davvero è la storia che, se per qualche episodio stenta a decollare pur riuscendo a mantenere un certo interesse, successivamente issa i remi in barca e parte con uno straziante insistere sui combattimenti finendo con un mare di lacrime proporzionale solo al numero di bossoli superbamente renderizzati ma dannatamente inutili ai fini della trama.
La delusione rimane tale che nemmeno il toccante storione strappa-lacrime dell'uccello arcobaleno riesce a convincere e tutto si riassume in una serie di episodi che reiterano pedissequamente il concetto che si voglia fare vendere lo stuolo di gadget ispirato a BRS: le figures, il videogioco, il libro illustrato, il braccialetto e persino il pendaglio del cellulare - oltre a un noto smart-phone nelle mani di una delle giovani protagoniste.
Voto: 5 per lo sforzo, anche se in realtà meriterebbe 4 e dimenticatoio.
Se l'OAV mi aveva commosso facendomi quasi piangere, l'anime mi ha talmente deluso da farmi quasi ridere.