Recensione
Recensione di Turboo Stefo
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Tratto dall'omonimo shoujo manga di successo firmato da Masami Tsuda, conosciuto anche con il più breve nome di "Karekano", "Le situazioni di Lui & Lei" è stato prodotto nel 1998 dall'acclamato studio Gainax che ne ha affidato la regia a Hideaki Anno (autore di Evangelion) e le musiche a Shiro Sagisu.
Questo lascia presagire una ferma fiducia verso il progetto da parte dello studio, tuttavia l'autrice fu infastidita dall'eccessiva volontà di accentuare la commedia, e questa divergenza di opinioni fece allontanare Anno dal progetto a 8 episodi dalla conclusione della prima serie (gli subentrò il suo "protégé" Katsuya Tsurumaki), mentre la seconda non vide mai la luce anche a seguito di problemi legati al budget, lasciando così la serie senza una vera conclusione.
Yukino Miyazawa è la quintessenza della perfezione. Nella sua scuola tutti la ammirano per la bellezza, per l'intelligenza e la sua eleganza, non c'è nulla che non le riesca. Tuttavia pochi sanno che dietro a questa maschera si cela una ragazza ben diversa rispetto a quella che tutti conoscono e ammirano, che si impegna con tutta se stessa per sentirsi elogiata. Il primo a scoprirlo sarà purtroppo l'odiato Soichiro Arima, la sua controparte maschile, rivelando anch'esso un lato nascosto che avvicinerà i due ragazzi.
Nei primi esilaranti episodi aleggia un'atmosfera frenetica e briosa, scaturita sia dalla divertente fiumana di gag - che si susseguono con fare incessante - sia dai dialoghi incredibilmente verbosi e narrati con fare frizzante ed energico. Fortunatamente questa formula è stata adottata solo per la prima manciata di episodi, per portare il prima possibile la storia al suo punto di svolta principale, quello dove inizia a svilupparsi in modo corposo la componente più intima del profilo sentimentale.
Questo tuttavia non lascia che la serie perda il ritmo sostenuto e soprattutto la nutrita commedia che è in grado di offrire, riuscendo ad amalgamarla efficacemente con l'inserimento di nuovi personaggi e l'evoluzione del rapporto tra i protagonisti, permettendosi anche interessanti introspezioni e piccoli momenti romantici.
Un'altra particolarità della serie, e non meno importante, è l'efficacia con cui essa riesce ad andare ad analizzare le vite e i pensieri anche dei personaggi di contorno (anche se in questo caso il termine sarebbe inappropriato) formando così un nutrito cast d'innegabile spessore che si farà ricordare a lungo.
Purtroppo la maschera di commedia che veste la serie risulta fin troppo spessa, tanto da minare in parte la profondità e dando fin troppo distacco dalla dolcezza o la drammaticità di alcuni passaggi, ma questo difetto - più o meno grave, in base ai gusti dello spettatore - passa in secondo piano quando si arriva a quello che è l'atipico finale dedicato a uno dei personaggi secondari, completando in questo modo le introspezioni degli amici, ma che non parla dei due protagonisti.
I disegni riprendono lo stile dell'autrice Masami Tsuda e li ripropongono con un'azzeccata tavolozza dalle tinte pastello, dando uno stile minimalista sia nei disegni - spesso sostituiti dalle caricature in stile chibi - sia nei fondali, ma rendendo il tutto luminoso e vivace. Le animazioni, invece, sono piuttosto scarne, tuttavia ci pensa l'accurata e profonda regia di Hideaki Anno a ravvivare il tutto.
Nelle gag si vedono spesso scritte e onomatopee fare la loro ingombrante comparsa sullo schermo, tra un'espressione buffa e l'altra, e in diverse occasioni ci si lascia andare a trovate originali e assolutamente sorprendenti, come gli episodi riassuntivi raccontati da personaggi secondari e arricchiti dai grafici di ascolto degli episodi o addirittura un'intera sequenza in simil live-action dove la protagonista è un disegno in bianco e nero, ritagliato e mosso a mo' di burattino davanti a un fondale, anch'esso disegnato.
Oltre a queste situazioni, che lasciano intendere l'intento sperimentale del regista, si possono trovare anche i tratti che hanno reso famoso Anno grazie a "Evangelion", ovvero una curata e profonda regia nelle situazioni più serie e introspettive, dove si indugia su piccoli particolari significativi, viene ricercata un'attenta posizione dei personaggi e della luce, o ancora si cambia scena con una sequenza di immagini reali del profilo urbano.
Tra novità e certezze ritrovate, la regia di Anno non delude e non annoia, andando però incontro a qualche scelta che ricorda fin troppo "Evangelion", anche al di fuori di alcune volute citazioni.
La colonna sonora è allegra e calza perfettamente la serie in tutta la sua durata, con i suoi diversi motivetti martellanti che difficilmente si scordano, ma anche qui il regista riesce a inserire qualche rimando ai suoi predenti lavori, come delle arie eseguite dagli archi che accompagnano le situazioni più tristi e profonde. Ottima anche la fresca opening, ben affine allo spirito della serie.
L'adattamento italiano è stato particolarmente curato. I doppiatori sapranno interpretare al meglio i loro ruoli, anche quando sono richieste improbe prove di duttilità nel passare da gag a momenti seri, o ancora nei logorroici monologhi serrati e precipitosi. Ottimo anche il lavoro grafico svolto dall'editore, che traduce con pazienza ognuna delle tante onomatopee visibili, nel modo in cui è più opportuno in base alle situazioni, in modo da non risultare troppo invadente.
La Dynit ha proposto "Le situazioni di Lui & Lei" in DVD singoli e, successivamente, in un unico box economico, nel quale però i 4 DVD che raccolgono l'intera serie soffrono in modo evidente la compressione, dando spesso una qualità delle immagini particolarmente bassa.
Purtroppo "Le situazioni di Lui & Lei" è l'esempio di come i progetti sperimentali siano importanti e interessanti, ma al contempo rischiosi, come testimoniano rispettivamente alcune originalità registiche - adottate in futuro da altri anime di genere commedia/scolastica - e il prematuro taglio subìto per divergenze artistiche.
A dispetto della sua travagliata esistenza e della sua prematura conclusione, "Karekano" risulta una serie in grado di proporre una regia incisiva e degna del suo autore (Hideaki Anno) e che sopratutto riesce a divertire e regalare emozioni con il suo folto cast di personaggi e le introspezioni ricche di spessore, una serie in grado di ritagliarsi un piccolo spazio nel cuore dello spettatore.
Questo lascia presagire una ferma fiducia verso il progetto da parte dello studio, tuttavia l'autrice fu infastidita dall'eccessiva volontà di accentuare la commedia, e questa divergenza di opinioni fece allontanare Anno dal progetto a 8 episodi dalla conclusione della prima serie (gli subentrò il suo "protégé" Katsuya Tsurumaki), mentre la seconda non vide mai la luce anche a seguito di problemi legati al budget, lasciando così la serie senza una vera conclusione.
Yukino Miyazawa è la quintessenza della perfezione. Nella sua scuola tutti la ammirano per la bellezza, per l'intelligenza e la sua eleganza, non c'è nulla che non le riesca. Tuttavia pochi sanno che dietro a questa maschera si cela una ragazza ben diversa rispetto a quella che tutti conoscono e ammirano, che si impegna con tutta se stessa per sentirsi elogiata. Il primo a scoprirlo sarà purtroppo l'odiato Soichiro Arima, la sua controparte maschile, rivelando anch'esso un lato nascosto che avvicinerà i due ragazzi.
Nei primi esilaranti episodi aleggia un'atmosfera frenetica e briosa, scaturita sia dalla divertente fiumana di gag - che si susseguono con fare incessante - sia dai dialoghi incredibilmente verbosi e narrati con fare frizzante ed energico. Fortunatamente questa formula è stata adottata solo per la prima manciata di episodi, per portare il prima possibile la storia al suo punto di svolta principale, quello dove inizia a svilupparsi in modo corposo la componente più intima del profilo sentimentale.
Questo tuttavia non lascia che la serie perda il ritmo sostenuto e soprattutto la nutrita commedia che è in grado di offrire, riuscendo ad amalgamarla efficacemente con l'inserimento di nuovi personaggi e l'evoluzione del rapporto tra i protagonisti, permettendosi anche interessanti introspezioni e piccoli momenti romantici.
Un'altra particolarità della serie, e non meno importante, è l'efficacia con cui essa riesce ad andare ad analizzare le vite e i pensieri anche dei personaggi di contorno (anche se in questo caso il termine sarebbe inappropriato) formando così un nutrito cast d'innegabile spessore che si farà ricordare a lungo.
Purtroppo la maschera di commedia che veste la serie risulta fin troppo spessa, tanto da minare in parte la profondità e dando fin troppo distacco dalla dolcezza o la drammaticità di alcuni passaggi, ma questo difetto - più o meno grave, in base ai gusti dello spettatore - passa in secondo piano quando si arriva a quello che è l'atipico finale dedicato a uno dei personaggi secondari, completando in questo modo le introspezioni degli amici, ma che non parla dei due protagonisti.
I disegni riprendono lo stile dell'autrice Masami Tsuda e li ripropongono con un'azzeccata tavolozza dalle tinte pastello, dando uno stile minimalista sia nei disegni - spesso sostituiti dalle caricature in stile chibi - sia nei fondali, ma rendendo il tutto luminoso e vivace. Le animazioni, invece, sono piuttosto scarne, tuttavia ci pensa l'accurata e profonda regia di Hideaki Anno a ravvivare il tutto.
Nelle gag si vedono spesso scritte e onomatopee fare la loro ingombrante comparsa sullo schermo, tra un'espressione buffa e l'altra, e in diverse occasioni ci si lascia andare a trovate originali e assolutamente sorprendenti, come gli episodi riassuntivi raccontati da personaggi secondari e arricchiti dai grafici di ascolto degli episodi o addirittura un'intera sequenza in simil live-action dove la protagonista è un disegno in bianco e nero, ritagliato e mosso a mo' di burattino davanti a un fondale, anch'esso disegnato.
Oltre a queste situazioni, che lasciano intendere l'intento sperimentale del regista, si possono trovare anche i tratti che hanno reso famoso Anno grazie a "Evangelion", ovvero una curata e profonda regia nelle situazioni più serie e introspettive, dove si indugia su piccoli particolari significativi, viene ricercata un'attenta posizione dei personaggi e della luce, o ancora si cambia scena con una sequenza di immagini reali del profilo urbano.
Tra novità e certezze ritrovate, la regia di Anno non delude e non annoia, andando però incontro a qualche scelta che ricorda fin troppo "Evangelion", anche al di fuori di alcune volute citazioni.
La colonna sonora è allegra e calza perfettamente la serie in tutta la sua durata, con i suoi diversi motivetti martellanti che difficilmente si scordano, ma anche qui il regista riesce a inserire qualche rimando ai suoi predenti lavori, come delle arie eseguite dagli archi che accompagnano le situazioni più tristi e profonde. Ottima anche la fresca opening, ben affine allo spirito della serie.
L'adattamento italiano è stato particolarmente curato. I doppiatori sapranno interpretare al meglio i loro ruoli, anche quando sono richieste improbe prove di duttilità nel passare da gag a momenti seri, o ancora nei logorroici monologhi serrati e precipitosi. Ottimo anche il lavoro grafico svolto dall'editore, che traduce con pazienza ognuna delle tante onomatopee visibili, nel modo in cui è più opportuno in base alle situazioni, in modo da non risultare troppo invadente.
La Dynit ha proposto "Le situazioni di Lui & Lei" in DVD singoli e, successivamente, in un unico box economico, nel quale però i 4 DVD che raccolgono l'intera serie soffrono in modo evidente la compressione, dando spesso una qualità delle immagini particolarmente bassa.
Purtroppo "Le situazioni di Lui & Lei" è l'esempio di come i progetti sperimentali siano importanti e interessanti, ma al contempo rischiosi, come testimoniano rispettivamente alcune originalità registiche - adottate in futuro da altri anime di genere commedia/scolastica - e il prematuro taglio subìto per divergenze artistiche.
A dispetto della sua travagliata esistenza e della sua prematura conclusione, "Karekano" risulta una serie in grado di proporre una regia incisiva e degna del suo autore (Hideaki Anno) e che sopratutto riesce a divertire e regalare emozioni con il suo folto cast di personaggi e le introspezioni ricche di spessore, una serie in grado di ritagliarsi un piccolo spazio nel cuore dello spettatore.