Recensione
Fullmetal Alchemist
9.0/10
Ebbene sì, sono una dei (pochi?) che preferisce di gran lunga la prima serie a Brotherhood. Non che la seconda serie sia da buttare, assolutamente, ma l'ho trovata soltanto un po' superiore alla media, mentre questa prima serie mi è rimasta nel cuore. Prima di tutto la preferisco graficamente: in Brotherhood i personaggi a volte sembrano delle patate o colorati con Paint; qui invece ci sono sicuramente meno effetti speciali, ma la grafica è meno altalenante e si mantiene a livelli medio-alti per tutta la serie.
Dal punto di vista della colonna sonora ho invece apprezzato entrambi allo stesso modo, nella prima serie ci sono brani più malinconici e lenti rispetto a Brotherhood, che invece ha anche brani più movimentati.
Ma quello che davvero mi ha fatto apprezzare la serie è stata la meravigliosa profondità che viene data ai personaggi, compresi gli homunculus che purtroppo nell'opera originale sono relegati perlopiù al ruolo di semplici cattivoni mono-dimensionali e anche ad altri personaggi è stata data una profondità maggiore - ad esempio a Scar, Rose e anche Hohenheim; bellissimo il suo flashback dove ricorda la sua vita con Trisha, in Brotherhood è molto più freddo, sembra che a stento si ricordi di lei e dei suoi figli. Poi anche il concetto cardine della serie non l'ho trovato per niente banale: la legge dello scambio equivalente non si applica alla vita reale purtroppo, non sempre la vita è giusta o i risultati sono proporzionali allo sforzo che facciamo, e questo è un fatto, ciò non toglie che possiamo continuare a impegnarci e a sperare. Ho gradito molto anche i siparietti comici. Per concludere posso dire che il giudizio dipende un po' dai gusti del singolo; la prima opera è più introspettiva e filosofica, la seconda è più azione e con elementi tipici dello shounen. Non do 10 solo perché la prima parte della serie fatica un po' a ingranare con tutti quei filler, per poi migliorare nettamente nel finale.
Dal punto di vista della colonna sonora ho invece apprezzato entrambi allo stesso modo, nella prima serie ci sono brani più malinconici e lenti rispetto a Brotherhood, che invece ha anche brani più movimentati.
Ma quello che davvero mi ha fatto apprezzare la serie è stata la meravigliosa profondità che viene data ai personaggi, compresi gli homunculus che purtroppo nell'opera originale sono relegati perlopiù al ruolo di semplici cattivoni mono-dimensionali e anche ad altri personaggi è stata data una profondità maggiore - ad esempio a Scar, Rose e anche Hohenheim; bellissimo il suo flashback dove ricorda la sua vita con Trisha, in Brotherhood è molto più freddo, sembra che a stento si ricordi di lei e dei suoi figli. Poi anche il concetto cardine della serie non l'ho trovato per niente banale: la legge dello scambio equivalente non si applica alla vita reale purtroppo, non sempre la vita è giusta o i risultati sono proporzionali allo sforzo che facciamo, e questo è un fatto, ciò non toglie che possiamo continuare a impegnarci e a sperare. Ho gradito molto anche i siparietti comici. Per concludere posso dire che il giudizio dipende un po' dai gusti del singolo; la prima opera è più introspettiva e filosofica, la seconda è più azione e con elementi tipici dello shounen. Non do 10 solo perché la prima parte della serie fatica un po' a ingranare con tutti quei filler, per poi migliorare nettamente nel finale.