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"Sword Art Online" è un anime del 2012 tratto dall'ormai celebre light novel di Reki Kawahara; purtroppo, l'adattamento non è granché. Premetto che dal punto di vista delle animazioni e della colonna sonora è un ottimo prodotto, ma fin troppi particolari vengono tralasciati. Nella light novel ogni cosa viene spiegata con calma, e senza accelerare inutilmente i tempi per far arrivare presto le scene clou; contrariamente, l'adattamento animato è stato curato, secondo il mio modesto parere, in modo troppo frettoloso. Al primo episodio darei un bel 10: l'ho visto e rivisto perché mi è sembrato anche troppo bello. Si è conquistato l' "affetto" di molte persone, ma, qualche episodio dopo, la situazione cambia ed è destinato a diventare l'anime più deludente degli ultimi tempi (almeno per me).

Attenzione: la seguente parte contiene spoiler

Kirigaya Kazuto, detto Kirito nel gioco, inizia "Sword Art Online", un videogioco che permette al giocatore di vivere appieno delle esperienze come se le sperimentasse in prima persona (ovviamente il tutto condito con un sistema di livelli, da 1 a 100, e ambientato in un gigantesco castello fluttuante di cento piani). Il creatore, Akihiko Kayaba, crea questo gioco per diventare una specie di "dio" in un mondo alternativo e gli ignari giocatori, una volta entrati nel videogame, non riusciranno a "sloggarsi" e saranno forzati a combattere o semplicemente a starsene lontani dai pericoli se non vogliono scomparire davvero dalla faccia della terra.
Kirito, nel primo episodio, inizia "Sword Art Online", quindi il primo episodio coincide con il primo livello; ad un certo punto, però, accade questo, che nel terzo episodio raggiunga il cinquantesimo livello (circa), e si va avanti in questo modo, tra qualche scena struggente e qualche scena d' azione (queste però sono davvero ben realizzate). Il fanservice non manca, ma è davvero poco (fortunatamente, si risparmia in inutiltà) e Kirito non poteva non manifestare, oltre al suo talento da spadaccino (di cui non sappiamo niente, non avendo assistito ai suoi progressi per i motivi sopracitati), anche il suo talento da playboy (svolgimento degli episodi dal tre al sette: Kirito incontra una ragazza, si cimentano in un'avventura e poi la ragazza o crepa o non si sa che fine fa). La sua relazione con Asuna, poi, è così smielata da far cariare i denti anche di Willy Wonka. Non c'è bisogno neanche di parlare male del secondo arco, che si rovina da solo: tratto da "Fairy Dance" (volumi 3 - 4 della light novel), Kirito cerca disperatamente di salvare Asuna da uno psicopatico-maniaco che l'ha imprigionata in un nuovo giochino, ALfheim, e non la fa svegliare. Proprio per casualità incontra la sorella nel gioco, ma solo successivamente scoprono la loro vera identità: la sorella è in realtà la cugina, ma farli crescere come fratello e sorella sotto lo stesso tetto rende la cosa più interessante, proprio come gli anime che contengono "Imouto" nel titolo sono molto, molto interessanti, eh già. E' una tettona, ma è anche imbranata, stupida, complessata e deficiente; ed è innamorata di Kirito, ovviamente.

Fine parte contenente spoiler

Da parte mia merita la sufficienza, ma solo per via della grafica, della colonna sonora e anche per il fatto che è tratto da una buona light novel. Se avessero dedicato un'intera serie di venticinque episodi solo a "Sword Art Online", dando tempo al tempo, avrebbero fatto di sicuro una figura migliore, considerando che intitolare un anime "Sword Art Online", in cui da metà serie non si gioca più a "Sword Art Online" ma ad "ALfheim", non ha senso.