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Talora accade di imbattersi in una serie animata che 'vale' più della semplice somma dei singoli elementi che sono stati 'buttati dentro' al calderone nel quale ha preso forma. Questo avviene splendidamente in "Boku wa tomodachi ga sukunai", e con una tale pregevolezza di risultati da non lasciare indifferenti.
Adattato puttosto fedelmente dalle spassose light novel di Yomi Hirasaka, l'anime colpisce per il comparto tecnico più che degno, in cui disegno delizioso, animazioni fluide e musiche frizzanti (outstanding la opening) esaltano e coronano una regia ispirata e di mestiere.
Ciò che suggella un patto di suprema considerazione con gli animi più aperti e sensibili tra gli spettatori è però il messaggio di gioiosa spensieratezza, assai intriso di smagatezza esistenziale, ma senza venirne travolto, che trasmette.
"Boku wa tomodachi ga sukunai" è un'opera che non si prende mai troppo sul serio e nella quale le citazioni, peraltro numerose e spassose, vanno colte come divertissement fra appassionati e non come mera fonte d'ispirazione. In definitiva, si è lasciati con la sensazione di aver capito senza aver pensato e di essere in qualche modo tristi pur avendo riso, mentre passano davanti ai nostri occhi i giorni di chi cerca quello che ha già senza rendersene conto.
Mutato nomine, de te fabula narratur (Orazio, Satire, I, 1, 69).
Otto pollici in su!