Recensione
Lady Oscar
9.0/10
La prima volta che guardai questo anime, ero poco più di una bambina, incapace di compredere a pieno il significato e il valore di quest'opera. Crescendo poi le cose sono cambiate, sono cambiata anch'io perché da bambina mi sono trasformata in una donna e quindi il senso di quest'anime non mi è stato più così incomprensibile, per non dire obsoleto, ma tutto ha cominciato ad essere più chiaro e anche più emozionante, ormai indimenticabile.
<b>Contiene spoiler!</b>
"Lady Oscar", in quaranta episodi totali, narra la storia di Oscar François de Jarjayes, nobile ragazza cresciuta sin da piccola come un uomo per volontà del padre (stanco di avere sempre e solo figlie femmine e desideroso di avere un maschio a cui affidare il futuro della sua famiglia), ora a capo della Guardia Reale. Il compito di Oscar sarà quello di scortare la giovane principessa Maria Antonietta d'Austria, figlia dell'imperatrice Maria Teresa, la quale viene promessa in sposa al delfino di Francia Luigi, nipote di Luigi XV, e futuro re francese col nome di Luigi XVI. Tra le due protagoniste, durante il corso della storia, nascerà subito una forte amicizia, divenendo in seguito anche rivali in amore poiché entrambe perdutamente innamorate del nobile Fersen. Sin da piccola, Oscar ha sempre potuto contare sull'appoggio e l'amicizia di Andrè, il quale è sempre stato innamorato di Oscar ma ha sempre tenuto nascosti i suoi sentimenti a causa non solo delle sue umili origini (Andrè è figlio della governante di Oscar, non è nobile come lei) ma anche per il fatto che la stessa Oscar rinuncia all'amore per dedicare la sua vita solo ed esclusivamente a servire la regina Maria Antonietta e la Corona di Francia. Come possiamo ben notare durante il proseguimento delle puntate, le cose cambieranno e cambierà anche la stessa Oscar: rassegnata ad un amore non corrisposto per il Conte Fersen e sempre più in disaccordo con la volontà della regina che causa il malcontento generale della popolazione francese, Oscar deciderà di allontanarsi da corte, rinuncia al ruolo di comandante della Guardia Reale e ottenendo dalla stessa Maria Antonietta il ruolo di comandante del reggimento delle Guardie Francesi di Parigi, dove per starle vicino si arruola anche André. Nel frattempo si consuma la tragedia di Maria Antonietta: subito dopo la morte del suo primogenito, inizia il turbine degli eventi che porteranno alla Rivoluzione francese, nel 1789. Oscar, resasi infine conto di ricambiare i sentimenti di André e di quanto sia sbagliato il volere dei regnanti, decide di schierarsi dalla parte del popolo, a cui appartiene anche il suo amato, e dice addio alla regina, combattendo per la prima volta in vita sua contro colei che ha servito per tutta la sua vita. Di lì a poco, oltre al destino di Maria Antonietta, si compirà anche quello di Oscar: lei ora è pronta per vivere la sua vita come una donna e amare Andrè alla luce del sole, ma i due innamorati andranno incontro al loro tragico destino...
Innanzitutto bisogna ricordare che l'Italia è stata, tra le nazioni europee, quella che fino ad oggi ha trasmesso l'anime con maggiore frequenza, il che prova il fatto che questo anime è amatissimo sia dai più giovani che dai meno giovani, dai nostalgici e dalla nuova generazione, curiosa di affacciarsi nel mondo di questo grande capolavoro della storia degli anime anni '80.
Guardando le puntate della versione animata e facendo un paragone con il manga, saltano subito all'occhio le numerose censure che sono state apportate dalla Mediaset, tanto per cambiare direi. Una delle censure più famose dell'edizione italiana riguarda, ad esempio, l'incontro tra Oscar e la giovane Rosalie Lamorlière, che in seguito verrà ospitata dalla famiglia Jarjayes e andrà quindi a vivere per un breve periodo a casa di Oscar, che l'aiuterà a scoprire la verità sulla sua vera madre. Nel manga invece Rosalie, disperata, ferma la carrozza di Oscar e credendola uomo, le si offre per denaro; Oscar, non essendo un uomo, ovviamente scoppia a ridere. Tutto il dialogo nella versione italiana dell'anime fu dapprima modificato, per poi essere tagliato di netto. Inoltre molto spesso i dialoghi vengono riscritti, alcuni di essi vengono appiattiti, altri del tutto reinventati; pratica molto diffusa in Italia per quanto riguarda l'animazione giapponese. Nonostante quest'opera di taglia e cuci, impossibile non considerare "Lady Oscar" un vero capolavoro. Da sempre non sono un'amante del genere storico, ma la mia idiosincrasia non mi ha impedito di apprezzare a pieno quest'anime che a ogni occasione riguardo con piacere e sempre con un certo interesse, per la storia, per i personaggi e per il fascino che esercita ancora tutt'oggi. Come molti altri, anch'io ho perso il conto di quante volte l'avrò visto e rivisto nel corso degli anni, eppure, nonostante ormai lo conosca quasi a memoria e in alcune scene potrei addirittura doppiarlo, non mi annoio mai e sembra sempre la prima volta, l'attenzione non si sposta mai altrove.
Da notare come "Lady Oscar", anche a distanza di molti anni, regga perfettamente il confronto con altri anime più recenti, sia dal punto di vista narrativo sia in particolar modo dal punto di vista grafico.
Guardandolo per la prima volta si ha come l'impressione di guardare un anime moderno, e non uno che invece ha ormai più di trent'anni. Tutto ciò accade perché sia i disegni sia le musiche sia i dialoghi dei personaggi sono tremendamente contemporanei, assolutamente al di sopra della medie per l'animazione degli anni '80, per non parlare poi della caratterizzazione dei protagonisti di questa storia. Adoro Oscar. La forza, la determinazione ma anche la sensibilità della "rosa di Versailles" traspaiono dal suo incantevole sguardo enigmatico, uno sguardo che cela in realtà una tristezza incolmabile per una vita vissuta eseguendo la volontà di qualcun altro e perciò senza mai la piena libertà di poter decidere del proprio futuro e della propria felicità. La bellezza e la grazia di essere donna vengono sempre messe da parte per lasciar spazio al dovere di "figlio" maschio, di capitano delle guardie, di erede della sua famiglia, nel rispetto nei confronti di un padre tremendamente egoista, per non dire folle. Inoltre come non amare il personaggio di Andrè, figura insostituibile nella storia, l'amico di sempre della nostra Oscar, parte di lei, del suo passato e del suo presente, un uomo dolce, comprensivo e fedele ad un amore soffocato, nascosto in sé per così lungo tempo, che alla fine scoppierà con una forza incredibile pur di conquistare il cuore della sua amata.
La straordinaria bellezza di questi due personaggi è, secondo il mio modesto parere, il principale punto di forza di questo anime, senza ovviamente dimenticare la giovane regina Maria Antonietta, la "rosa di Versailles" che seppur troppo giovane e ancora inesperta, riesce con il suo carattere forte, deciso e battagliero, gentile, elegante e a tratti anche capriccioso al limite della tollerabilità, a divenire una delle più grandi e indimenticabili regine della storia, nonostante la tragica fine alla quale verrà condannata. Molto apprezzato il fatto che la figura della regina concordi quasi del tutto con la reale figura storica, peccato non poter dire la stessa cosa per Oscar e Andrè, personaggi del tutto inventati, mai realmente esistiti.
In conclusione, incito tutti coloro che guardano con aria di scetticismo quest'anime a rivalutarne il valore e la particolarità intrinseche, e invito coloro che non hanno ancora avuto nessun tipo di contatto con l'anime (o con il manga) di rimediare il prima possibile. Bisogna guardarlo almeno una volta nella vita, imperdonabile lasciarlo nell'oblio.
Voto: 9 strameritato.
<b>Contiene spoiler!</b>
"Lady Oscar", in quaranta episodi totali, narra la storia di Oscar François de Jarjayes, nobile ragazza cresciuta sin da piccola come un uomo per volontà del padre (stanco di avere sempre e solo figlie femmine e desideroso di avere un maschio a cui affidare il futuro della sua famiglia), ora a capo della Guardia Reale. Il compito di Oscar sarà quello di scortare la giovane principessa Maria Antonietta d'Austria, figlia dell'imperatrice Maria Teresa, la quale viene promessa in sposa al delfino di Francia Luigi, nipote di Luigi XV, e futuro re francese col nome di Luigi XVI. Tra le due protagoniste, durante il corso della storia, nascerà subito una forte amicizia, divenendo in seguito anche rivali in amore poiché entrambe perdutamente innamorate del nobile Fersen. Sin da piccola, Oscar ha sempre potuto contare sull'appoggio e l'amicizia di Andrè, il quale è sempre stato innamorato di Oscar ma ha sempre tenuto nascosti i suoi sentimenti a causa non solo delle sue umili origini (Andrè è figlio della governante di Oscar, non è nobile come lei) ma anche per il fatto che la stessa Oscar rinuncia all'amore per dedicare la sua vita solo ed esclusivamente a servire la regina Maria Antonietta e la Corona di Francia. Come possiamo ben notare durante il proseguimento delle puntate, le cose cambieranno e cambierà anche la stessa Oscar: rassegnata ad un amore non corrisposto per il Conte Fersen e sempre più in disaccordo con la volontà della regina che causa il malcontento generale della popolazione francese, Oscar deciderà di allontanarsi da corte, rinuncia al ruolo di comandante della Guardia Reale e ottenendo dalla stessa Maria Antonietta il ruolo di comandante del reggimento delle Guardie Francesi di Parigi, dove per starle vicino si arruola anche André. Nel frattempo si consuma la tragedia di Maria Antonietta: subito dopo la morte del suo primogenito, inizia il turbine degli eventi che porteranno alla Rivoluzione francese, nel 1789. Oscar, resasi infine conto di ricambiare i sentimenti di André e di quanto sia sbagliato il volere dei regnanti, decide di schierarsi dalla parte del popolo, a cui appartiene anche il suo amato, e dice addio alla regina, combattendo per la prima volta in vita sua contro colei che ha servito per tutta la sua vita. Di lì a poco, oltre al destino di Maria Antonietta, si compirà anche quello di Oscar: lei ora è pronta per vivere la sua vita come una donna e amare Andrè alla luce del sole, ma i due innamorati andranno incontro al loro tragico destino...
Innanzitutto bisogna ricordare che l'Italia è stata, tra le nazioni europee, quella che fino ad oggi ha trasmesso l'anime con maggiore frequenza, il che prova il fatto che questo anime è amatissimo sia dai più giovani che dai meno giovani, dai nostalgici e dalla nuova generazione, curiosa di affacciarsi nel mondo di questo grande capolavoro della storia degli anime anni '80.
Guardando le puntate della versione animata e facendo un paragone con il manga, saltano subito all'occhio le numerose censure che sono state apportate dalla Mediaset, tanto per cambiare direi. Una delle censure più famose dell'edizione italiana riguarda, ad esempio, l'incontro tra Oscar e la giovane Rosalie Lamorlière, che in seguito verrà ospitata dalla famiglia Jarjayes e andrà quindi a vivere per un breve periodo a casa di Oscar, che l'aiuterà a scoprire la verità sulla sua vera madre. Nel manga invece Rosalie, disperata, ferma la carrozza di Oscar e credendola uomo, le si offre per denaro; Oscar, non essendo un uomo, ovviamente scoppia a ridere. Tutto il dialogo nella versione italiana dell'anime fu dapprima modificato, per poi essere tagliato di netto. Inoltre molto spesso i dialoghi vengono riscritti, alcuni di essi vengono appiattiti, altri del tutto reinventati; pratica molto diffusa in Italia per quanto riguarda l'animazione giapponese. Nonostante quest'opera di taglia e cuci, impossibile non considerare "Lady Oscar" un vero capolavoro. Da sempre non sono un'amante del genere storico, ma la mia idiosincrasia non mi ha impedito di apprezzare a pieno quest'anime che a ogni occasione riguardo con piacere e sempre con un certo interesse, per la storia, per i personaggi e per il fascino che esercita ancora tutt'oggi. Come molti altri, anch'io ho perso il conto di quante volte l'avrò visto e rivisto nel corso degli anni, eppure, nonostante ormai lo conosca quasi a memoria e in alcune scene potrei addirittura doppiarlo, non mi annoio mai e sembra sempre la prima volta, l'attenzione non si sposta mai altrove.
Da notare come "Lady Oscar", anche a distanza di molti anni, regga perfettamente il confronto con altri anime più recenti, sia dal punto di vista narrativo sia in particolar modo dal punto di vista grafico.
Guardandolo per la prima volta si ha come l'impressione di guardare un anime moderno, e non uno che invece ha ormai più di trent'anni. Tutto ciò accade perché sia i disegni sia le musiche sia i dialoghi dei personaggi sono tremendamente contemporanei, assolutamente al di sopra della medie per l'animazione degli anni '80, per non parlare poi della caratterizzazione dei protagonisti di questa storia. Adoro Oscar. La forza, la determinazione ma anche la sensibilità della "rosa di Versailles" traspaiono dal suo incantevole sguardo enigmatico, uno sguardo che cela in realtà una tristezza incolmabile per una vita vissuta eseguendo la volontà di qualcun altro e perciò senza mai la piena libertà di poter decidere del proprio futuro e della propria felicità. La bellezza e la grazia di essere donna vengono sempre messe da parte per lasciar spazio al dovere di "figlio" maschio, di capitano delle guardie, di erede della sua famiglia, nel rispetto nei confronti di un padre tremendamente egoista, per non dire folle. Inoltre come non amare il personaggio di Andrè, figura insostituibile nella storia, l'amico di sempre della nostra Oscar, parte di lei, del suo passato e del suo presente, un uomo dolce, comprensivo e fedele ad un amore soffocato, nascosto in sé per così lungo tempo, che alla fine scoppierà con una forza incredibile pur di conquistare il cuore della sua amata.
La straordinaria bellezza di questi due personaggi è, secondo il mio modesto parere, il principale punto di forza di questo anime, senza ovviamente dimenticare la giovane regina Maria Antonietta, la "rosa di Versailles" che seppur troppo giovane e ancora inesperta, riesce con il suo carattere forte, deciso e battagliero, gentile, elegante e a tratti anche capriccioso al limite della tollerabilità, a divenire una delle più grandi e indimenticabili regine della storia, nonostante la tragica fine alla quale verrà condannata. Molto apprezzato il fatto che la figura della regina concordi quasi del tutto con la reale figura storica, peccato non poter dire la stessa cosa per Oscar e Andrè, personaggi del tutto inventati, mai realmente esistiti.
In conclusione, incito tutti coloro che guardano con aria di scetticismo quest'anime a rivalutarne il valore e la particolarità intrinseche, e invito coloro che non hanno ancora avuto nessun tipo di contatto con l'anime (o con il manga) di rimediare il prima possibile. Bisogna guardarlo almeno una volta nella vita, imperdonabile lasciarlo nell'oblio.
Voto: 9 strameritato.