Recensione
Recensione di chiara ^_^
-
"Forza l'ora promessa è ormai giunta, Shinji Ikari. Almeno questa volta riuscirò a renderti felice."
Scrivere questa recensione è davvero difficile, perché "Neon Genesis Evangelion" è un capolavoro senza eguali e perché il Rebuild 2.0 è un film molto controverso.
Per il 2.0 ho due chiavi di lettura diametralmente opposte che non hanno nulla in comune e mai lo avranno.
Abbiamo tutti visto (se state leggendo questa recensione) il RoE 1.0 e abbiamo potuto apprezzarlo come remake: un remake abbastanza blando, senza infamia e senza lode, con delle splendide animazioni, ma che è solo un riassuntino spettacolare.
Il Rebuild 2.0 si configura come la rottura definitiva dal filone della serie, la rottura definitiva dal remake fine a se stesso. Il 2.0 è un qualcosa di completamente nuovo.
Gli approcci che si possono avere, quindi, sono appunto due: qualcosa di nuovo, un film che rievoca una vecchia gloria, ma che con essa non ha nulla in comune, o qualcosa che entra in continuità con "Neon Genesis Evangelion" e "The End of Evangelion".
Se prendiamo il primo approccio, allora Rebuild 2.0 ne è distrutto: un bel film di animazione fantascientifica, nulla di più. Nulla che possa renderlo paragonabile alla serie che di più ha cambiato la storia dell'animazione giapponese. Anzi paragonarlo è un vero e proprio insulto.
Nulla possiede il Rebuild 2.0 della meravigliosa caratterizzazione di NGE.
Misato Katsuragi, probabilmente uno dei personaggi più umani mai concepiti e raccontati, una donna che incarna tutto il meglio e il peggio che un essere umano possa essere, un personaggio amabile sempre e comunque raccontato superbamente è ridotto nel Rebuild 2.0 a una maschera di se stessa. Una violenza inaudita contro un personaggio bellissimo. Per non parlare del povero Shinji, l'ombra di quello che era, lo scimmiottatore dell'anti-eroe che rappresentava. Lui che, come Misato, tante zone buie si porta dentro, è ridotto a un'ombra che si muove su un palco sontuosamente allestito durante uno spettacolo povero di copione.
Rei è umanizzata all'inverosimile tanto che snatura il personaggio originario che ben poco aveva di umano, non perché lei non volesse essere umana o non ne fosse capace, ma perché non sapeva come esserlo: Rei come il mero strumento egoistico di Gendo, remissiva e incapace di rendersi conto dell'orrore che vive. La Rei del Rebuild 2.0 è quasi un personaggio da shoujo.
Il trattamento peggiore, però, è stato riservato ad Asuka. Asuka, coprotagonista della serie, è ridotta a un ruolo comprimario, blando, disonorante e stereotipato. Sembra una mera tsundere, lei che era il personaggio più fragile e instabile di tutti, era la più controversa, quella con il carattere peggiore, diventa una ragazzina in preda all'adolescenza.
In sostanza lo si può vedere, per intenderci, come un cross-over modello CLAMP: stessi personaggi, caratteri diversi, storia diversa. Pace. Amen. Oppure si può decidere di vederlo in continuità con NGE e EoE, vederlo come un rewind della saga del 1995. Come un rewind dove i personaggi sembrano essere tornati indietro per rivivere la storia e per cercare di essere felici; tornati indietro in un mondo che però porta i segni della storia precedente, come se fosse rimasto qualcosa d'impresso nel mondo. Un vero e proprio seguito di "The End of Evangelion", che ci dice che tutti sono tornati indietro, che si portano dentro qualcosa della prima esperienza e in qualche modo si sono evoluti, anche se non lo ricordano. Non stanno rivivendo la storia e basta, ma il copione è cambiato perché le loro anime sono cambiate. Allora i personaggi non sembrano più stereotipati e blandi: Shinji sembra la versione più coraggiosa di sé stesso, la versione che si piange meno addosso, la versione che chiama il padre al telefono e non aspetta che questi faccia qualcosa. Asuka sembra attratta da Shinji come se avesse già avuto molto tempo per legarsi a lui e sembra meno infelice e soggetta agli orrori della sua infanzia proprio come se si portasse dentro la catarsi avvenuta nello 02 durante EoE. Come se i loro animi una volta acquisite le consapevolezze avute in EoE e negli ultimi episodi di NGE, non potessero tornare indietro come gli eventi raccontati. Allora anche Rei è umanizzata e il suo cambiamento risulta plausibile. Ma queste ovviamente sono elucubrazioni dettate da indizi sparsi qua e là.
Vedremo nei film successivi se davvero l'universo è tornato indietro. O forse non lo capiremo mai, perché non ce lo faranno capire e tutto rimarrà mera speculazione.
Oppure semplicemente il Rebuild è solo un'operazione commerciale che sfrutta dei personaggi molto amati dal pubblico.
Ai posteri l'ardua sentenza.
Scrivere questa recensione è davvero difficile, perché "Neon Genesis Evangelion" è un capolavoro senza eguali e perché il Rebuild 2.0 è un film molto controverso.
Per il 2.0 ho due chiavi di lettura diametralmente opposte che non hanno nulla in comune e mai lo avranno.
Abbiamo tutti visto (se state leggendo questa recensione) il RoE 1.0 e abbiamo potuto apprezzarlo come remake: un remake abbastanza blando, senza infamia e senza lode, con delle splendide animazioni, ma che è solo un riassuntino spettacolare.
Il Rebuild 2.0 si configura come la rottura definitiva dal filone della serie, la rottura definitiva dal remake fine a se stesso. Il 2.0 è un qualcosa di completamente nuovo.
Gli approcci che si possono avere, quindi, sono appunto due: qualcosa di nuovo, un film che rievoca una vecchia gloria, ma che con essa non ha nulla in comune, o qualcosa che entra in continuità con "Neon Genesis Evangelion" e "The End of Evangelion".
Se prendiamo il primo approccio, allora Rebuild 2.0 ne è distrutto: un bel film di animazione fantascientifica, nulla di più. Nulla che possa renderlo paragonabile alla serie che di più ha cambiato la storia dell'animazione giapponese. Anzi paragonarlo è un vero e proprio insulto.
Nulla possiede il Rebuild 2.0 della meravigliosa caratterizzazione di NGE.
Misato Katsuragi, probabilmente uno dei personaggi più umani mai concepiti e raccontati, una donna che incarna tutto il meglio e il peggio che un essere umano possa essere, un personaggio amabile sempre e comunque raccontato superbamente è ridotto nel Rebuild 2.0 a una maschera di se stessa. Una violenza inaudita contro un personaggio bellissimo. Per non parlare del povero Shinji, l'ombra di quello che era, lo scimmiottatore dell'anti-eroe che rappresentava. Lui che, come Misato, tante zone buie si porta dentro, è ridotto a un'ombra che si muove su un palco sontuosamente allestito durante uno spettacolo povero di copione.
Rei è umanizzata all'inverosimile tanto che snatura il personaggio originario che ben poco aveva di umano, non perché lei non volesse essere umana o non ne fosse capace, ma perché non sapeva come esserlo: Rei come il mero strumento egoistico di Gendo, remissiva e incapace di rendersi conto dell'orrore che vive. La Rei del Rebuild 2.0 è quasi un personaggio da shoujo.
Il trattamento peggiore, però, è stato riservato ad Asuka. Asuka, coprotagonista della serie, è ridotta a un ruolo comprimario, blando, disonorante e stereotipato. Sembra una mera tsundere, lei che era il personaggio più fragile e instabile di tutti, era la più controversa, quella con il carattere peggiore, diventa una ragazzina in preda all'adolescenza.
In sostanza lo si può vedere, per intenderci, come un cross-over modello CLAMP: stessi personaggi, caratteri diversi, storia diversa. Pace. Amen. Oppure si può decidere di vederlo in continuità con NGE e EoE, vederlo come un rewind della saga del 1995. Come un rewind dove i personaggi sembrano essere tornati indietro per rivivere la storia e per cercare di essere felici; tornati indietro in un mondo che però porta i segni della storia precedente, come se fosse rimasto qualcosa d'impresso nel mondo. Un vero e proprio seguito di "The End of Evangelion", che ci dice che tutti sono tornati indietro, che si portano dentro qualcosa della prima esperienza e in qualche modo si sono evoluti, anche se non lo ricordano. Non stanno rivivendo la storia e basta, ma il copione è cambiato perché le loro anime sono cambiate. Allora i personaggi non sembrano più stereotipati e blandi: Shinji sembra la versione più coraggiosa di sé stesso, la versione che si piange meno addosso, la versione che chiama il padre al telefono e non aspetta che questi faccia qualcosa. Asuka sembra attratta da Shinji come se avesse già avuto molto tempo per legarsi a lui e sembra meno infelice e soggetta agli orrori della sua infanzia proprio come se si portasse dentro la catarsi avvenuta nello 02 durante EoE. Come se i loro animi una volta acquisite le consapevolezze avute in EoE e negli ultimi episodi di NGE, non potessero tornare indietro come gli eventi raccontati. Allora anche Rei è umanizzata e il suo cambiamento risulta plausibile. Ma queste ovviamente sono elucubrazioni dettate da indizi sparsi qua e là.
Vedremo nei film successivi se davvero l'universo è tornato indietro. O forse non lo capiremo mai, perché non ce lo faranno capire e tutto rimarrà mera speculazione.
Oppure semplicemente il Rebuild è solo un'operazione commerciale che sfrutta dei personaggi molto amati dal pubblico.
Ai posteri l'ardua sentenza.