Recensione
Neon Genesis Evangelion
9.0/10
Uno, nessuno e centomila. Esiste una versione ufficiale del nostro essere, della nostra personalità? Esiste un proprio Io lontano e intoccabile da qualsiasi forma di giudizio e parere? Oppure la propria personalità, la visione di sè stessi è una mera illusione, un miraggio che cambia continuamente in base alla vicinanza delle persone a noi vicine, ai loro contatti e alle loro esperienze? E' curioso che il pensiero di Luigi Pirandello, noto poeta nostrano sia vicinissimo al tema portante di "Neon Genesis Evangelion", famigerata serie anime venerata ma al tempo stesso odiata da moltissimi fan dell'animazione giapponese. Ed è altrettanto curioso il fatto che la serie, facendo perno sull'argomento, ne diventi automaticamente un esempio fisico. Sono varie le sfaccettature della serie, come un dipinto dove è possibile vederci tutto quello che provi, tale è Evangelion, capace di toccare temi come il senso della vita, dell'isolamento, dell'inadeguatezza sociale, del dramma umano e di tante altre cose. Temi che vengono ricevuti e interpretati in maniera diversa da persona a persona.
Shinji Ikari, un ragazzino introverso e asociale viene convocato dal padre nella base militare Nerv, situata a Neo-Tokyo 3. E' l'anno 2015, la Terra si è ripresa da uno sconvolgimento naturale catastrofico che ha quasi annientato l'umanità, ma il pericolo non è stato del tutto scongiurato. Degli strani esseri, denominati Angeli stanno apparendo sul pianeta e il loro scopo è ignoto. Gli umani corrono al riparo. Shinji, il protagonista della serie, sarà chiamato, suo malgrado a pilotare un gigantesco robot, un'arma letale creata dall'Uomo, l'Unità Eva-01 per scongiurare il rischio di un nuovo dramma.
Dramma, questo è il termine più pertinente che si potrebbe dare alla serie. Neon Genesis Evangelion è il racconto del dramma umano, sfaccettato tra i vari personaggi che man mano faranno la loro apparizione: il dramma del non accettare sè stesso e i propri difetti, il dramma del non sapersi adattare nella società, il dramma di perdere una madre, il dramma di non essere accettato dalla madre, il dramma di non essere accettato dal padre, il dramma di non voler diventare come il padre, il dramma di non riuscire a cogliere il senso della propria vita. Il tutto, correlato da una gran dose di esoterismo e occulto fà di Evangelion la serie più parlata e discussa del ventesimo secolo. Chi la adora, chi la odia, chi ne venera la sua stessa esistenza e chi invece la definisce la più grande presa per i fondelli della storia dell'animazione. Ma allora qual'è il vero valore della serie? Perchè così tanti pareri discordanti per una serie che a detta di molti ha rivoluzionato il concetto stesso di animazione nipponica? Evangelion pone su tutto una spasmodica quanto psichedelica attenzione sui complessi mentali dei tre piloti protagonisti. Una caratterizzazione molto curata, maniacale che scorre pian piano con le atmosfere della serie: vedremo così un iniziale Shinji abbastanza quieto e a tratti solare tirar fuori tutto ciò che di sbagliato e scomodo c'è in lui, rapportandosi con la superba e arrogante Asuka Soryu Langley, pilota dell'Unità Eva-02, anch'essa così sicura di sè, così convincente da non lasciar spazio a nessun dubbio sulla sua vera natura, rapportandosi all'enigmatica Rei Ayanami, ragazza schiva e completamente alienata da tutto ciò che la circonda. La serie parte da uno schema tipicamente mecha, con il nemico di turno che verrà sconfitto dai tre piloti (a volte da uno solo, a volte da due e a volte anche da tutti e tre insieme) ogni volta che ne farà l'apparizione fino ad un'inevitabile conclusione claustrofobica, dove il tutto sembra sgretolarsi e implodere sotto una serie di meccanismi impossibili da sostenere per dei ragazzini appena quattordicenni. La serie devierà su temi, atmosfere e stili cupi, inquietanti, dove l'essere umano, il proprio Io, la propria vita e il proprio posto nel mondo verrà messo in discussione e verrà ridimensionato da tutto ciò che esiste nell'universo. Complice anche una regia e un'insolita attenzione riposta nelle piccole cose, Evangelion è una vera e propria serie di culto che è stata capace di influenzare i temi e addirittura le figure dei protagonisti tipo dell'immaginario anime.
Detto questo, viene così spontaneo porci la fatidica domanda che spesso è stata posta parlando di questa serie: è lecito parlare di capolavoro? Domanda difficile, specialmente in un periodo dove il termine viene etichettato ormai dovunque e che, di conseguenza, ha perso quello smalto, quell'idea di sacro e inviolabile che teoricamente dovrebbe avere. Evangelion, volente o nolente ha segnato un punto di svolta nel mondo dell'animazione giapponese, perlomeno ufficialmente: il panorama viene ormai scisso in "era pre-Evangelion" ed "era post-Evangelion". Termini sicuramente esagerati, visto che esistono serie presenti in entrambe le "ere" che tranquillamente possono gareggiare in pari con essa ma questo modo di vedere dà ovviamente un'idea dell'impatto che Evangelion ha avuto nel fandom mondiale. Tutt'ora è possibile vedere influenze che Evangelion ha avuto in molte produzioni, basti pensare ad Eureka Seven dove molti modelli di personaggi e risvolti della storia hanno troppe similitudini con la serie GAINAX, al personaggio di Rei Ayanami praticamente ripreso in tantissime serie, magari anche solo esteticamente ("Rurouni Kenshin", "La malinconia di Haruhi Suzumiya", "Another", "Ikkitousen", giusto per citarne qualcuno), anche il successone attuale di "Maho Shojo Madoka Magica", nel finale riprende lo stile della tragica conclusione della serie narrata nel film The end of Evangelion. Personalmente ritengo Evangelion aldilà di tutte le speculazioni fatte in seguito (che sicuramente non sempre bene hanno fatto alla serie) una serie bellissima, appassionante e tuttora con un'identità ben precisa. Tuttavia, proprio per questo suo essere, prepotentemente incisiva, atipica e rivoluzionaria è negativamente vista da molti. Esiste perciò una visione e un'interpretazione ufficiale di questa serie? Ovvio che no, come del resto tutto ciò che esiste nel mondo è oggetto di varie considerazioni e giudizi anche Evangelion, dalla così grande fama e successo non fa eccezione e anzi, è proprio perché così immensamente presente che il suo essere non ha una forma precisa ma bensì divisa in milioni di visioni.
Shinji Ikari, un ragazzino introverso e asociale viene convocato dal padre nella base militare Nerv, situata a Neo-Tokyo 3. E' l'anno 2015, la Terra si è ripresa da uno sconvolgimento naturale catastrofico che ha quasi annientato l'umanità, ma il pericolo non è stato del tutto scongiurato. Degli strani esseri, denominati Angeli stanno apparendo sul pianeta e il loro scopo è ignoto. Gli umani corrono al riparo. Shinji, il protagonista della serie, sarà chiamato, suo malgrado a pilotare un gigantesco robot, un'arma letale creata dall'Uomo, l'Unità Eva-01 per scongiurare il rischio di un nuovo dramma.
Dramma, questo è il termine più pertinente che si potrebbe dare alla serie. Neon Genesis Evangelion è il racconto del dramma umano, sfaccettato tra i vari personaggi che man mano faranno la loro apparizione: il dramma del non accettare sè stesso e i propri difetti, il dramma del non sapersi adattare nella società, il dramma di perdere una madre, il dramma di non essere accettato dalla madre, il dramma di non essere accettato dal padre, il dramma di non voler diventare come il padre, il dramma di non riuscire a cogliere il senso della propria vita. Il tutto, correlato da una gran dose di esoterismo e occulto fà di Evangelion la serie più parlata e discussa del ventesimo secolo. Chi la adora, chi la odia, chi ne venera la sua stessa esistenza e chi invece la definisce la più grande presa per i fondelli della storia dell'animazione. Ma allora qual'è il vero valore della serie? Perchè così tanti pareri discordanti per una serie che a detta di molti ha rivoluzionato il concetto stesso di animazione nipponica? Evangelion pone su tutto una spasmodica quanto psichedelica attenzione sui complessi mentali dei tre piloti protagonisti. Una caratterizzazione molto curata, maniacale che scorre pian piano con le atmosfere della serie: vedremo così un iniziale Shinji abbastanza quieto e a tratti solare tirar fuori tutto ciò che di sbagliato e scomodo c'è in lui, rapportandosi con la superba e arrogante Asuka Soryu Langley, pilota dell'Unità Eva-02, anch'essa così sicura di sè, così convincente da non lasciar spazio a nessun dubbio sulla sua vera natura, rapportandosi all'enigmatica Rei Ayanami, ragazza schiva e completamente alienata da tutto ciò che la circonda. La serie parte da uno schema tipicamente mecha, con il nemico di turno che verrà sconfitto dai tre piloti (a volte da uno solo, a volte da due e a volte anche da tutti e tre insieme) ogni volta che ne farà l'apparizione fino ad un'inevitabile conclusione claustrofobica, dove il tutto sembra sgretolarsi e implodere sotto una serie di meccanismi impossibili da sostenere per dei ragazzini appena quattordicenni. La serie devierà su temi, atmosfere e stili cupi, inquietanti, dove l'essere umano, il proprio Io, la propria vita e il proprio posto nel mondo verrà messo in discussione e verrà ridimensionato da tutto ciò che esiste nell'universo. Complice anche una regia e un'insolita attenzione riposta nelle piccole cose, Evangelion è una vera e propria serie di culto che è stata capace di influenzare i temi e addirittura le figure dei protagonisti tipo dell'immaginario anime.
Detto questo, viene così spontaneo porci la fatidica domanda che spesso è stata posta parlando di questa serie: è lecito parlare di capolavoro? Domanda difficile, specialmente in un periodo dove il termine viene etichettato ormai dovunque e che, di conseguenza, ha perso quello smalto, quell'idea di sacro e inviolabile che teoricamente dovrebbe avere. Evangelion, volente o nolente ha segnato un punto di svolta nel mondo dell'animazione giapponese, perlomeno ufficialmente: il panorama viene ormai scisso in "era pre-Evangelion" ed "era post-Evangelion". Termini sicuramente esagerati, visto che esistono serie presenti in entrambe le "ere" che tranquillamente possono gareggiare in pari con essa ma questo modo di vedere dà ovviamente un'idea dell'impatto che Evangelion ha avuto nel fandom mondiale. Tutt'ora è possibile vedere influenze che Evangelion ha avuto in molte produzioni, basti pensare ad Eureka Seven dove molti modelli di personaggi e risvolti della storia hanno troppe similitudini con la serie GAINAX, al personaggio di Rei Ayanami praticamente ripreso in tantissime serie, magari anche solo esteticamente ("Rurouni Kenshin", "La malinconia di Haruhi Suzumiya", "Another", "Ikkitousen", giusto per citarne qualcuno), anche il successone attuale di "Maho Shojo Madoka Magica", nel finale riprende lo stile della tragica conclusione della serie narrata nel film The end of Evangelion. Personalmente ritengo Evangelion aldilà di tutte le speculazioni fatte in seguito (che sicuramente non sempre bene hanno fatto alla serie) una serie bellissima, appassionante e tuttora con un'identità ben precisa. Tuttavia, proprio per questo suo essere, prepotentemente incisiva, atipica e rivoluzionaria è negativamente vista da molti. Esiste perciò una visione e un'interpretazione ufficiale di questa serie? Ovvio che no, come del resto tutto ciò che esiste nel mondo è oggetto di varie considerazioni e giudizi anche Evangelion, dalla così grande fama e successo non fa eccezione e anzi, è proprio perché così immensamente presente che il suo essere non ha una forma precisa ma bensì divisa in milioni di visioni.