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Frizzante commedia sentimentale, "Kamisama Hajimemashita" racconta le vicende della giovane pasticciona Nanami che, "baciata dal destino", diviene una improbabile Divinità terrena. Con il ruolo un po' ingombrante, le vengono poi assegnati un tempio, con tanto di spiritelli, e un affascinante e antico servo/demone volpe, non troppo accondiscendente a prestar servizio nei confronti di una semplice e fragile ragazzina. Ne vedremo delle belle!
La trama, non troppo originale nel suo piccolo e ricca dei classici cliché da shōjo, riesce comunque a soddisfare le aspettative e a fornire un sano e leggero divertimento, accarezzando contemporaneamente le corde del cuore. La narrazione scorre fluida, senza mai annoiare e regalando sempre una sana risata. Raccogliendo a piene mani dalla mitologia giapponese, l'autrice dona un'ambientazione piacevole e personaggi brillanti e simpatici: divinità improbabili, yokai irascibili o che di mestiere fanno le pop-star, dragoni "contabili", e chi ne ha più ne metta! Una caratterizzazione davvero esilarante e curiosa decora questi personaggi. Infatti è merito delle un po' pazze creature se la storia non perde mai di mordente, portandoti quasi naturalmente ad affezionarti ad esse e a saperne sempre di più sul loro conto. L'unica figura forse non pienamente riuscita è proprio la protagonista, semplice e divertente nei suoi pasticci, ma forse troppo fatua e stereotipata tanto da risultare un po' noiosa alla fine.
Le sigle di apertura e di chiusura sono ottime e perfettamente coerenti allo stile del'anime, così come i disegni, dettagliati e molto belli per questa favola romantica, tinta di soprannaturale.

Una pecca: purtroppo 13 puntate sono poche per narrare avvenimenti che avrebbero richiesto uno spazio maggiore e un approfondimento più centrato.