Recensione
Fairy Tail
8.0/10
Fairy Tail è una serie animata in 175 episodi, inedita in Italia e tratta dall'omonimo manga di Hiro Mashima, edito nel nostro paese dalla casa editrice "Star Comics" a partire da gennaio 2008.
Ci troviamo di fronte al classico battle shonen pieno di difetti e stereotipi in cui i buoni vincono sempre.
La storia è ambientata a Magnolia, una città del Regno di Fiore popolata da maghi e da gente che richiede il loro aiuto in cambio di un compenso. Grazie a questo sistema, coloro che sono in grado di utilizzare la magia si guadagnano da vivere e i problemi del paese vengono risolti. I maghi sono raggruppati in varie gilde e Fairy Tail è una delle più rinomate, non solo perché vanta la presenza di membri molto validi ma anche per via dei danni non indifferenti che provoca pur di portare a termine le missioni. Lucy è una ragazza che pratica la magia degli spiriti stellari e il suo grande sogno è quello di unirsi ad una gilda. Grazie ad un fortuito incontro con Natsu ed Happy, e dopo essere stata vittima di una spiacevole vicenda, riesce a farsi accettare nella Fairy Tail. Iniziano così le avventure dei nostri eroi…
Dopo aver comprato e avuto una buona impressione del primo volume, ho deciso di iniziare la visione della serie animata. Per la prima volta guardavo un anime di questo genere, per cui al primo impatto mi è sembrato bellissimo. I personaggi sono vivaci e divertenti, hanno stima l'uno dell'altro e sentono la gilda come una vera e propria famiglia; ognuno è contraddistinto da un particolare tipo di magia e da un passato non esattamente felice che verrà approfondito di volta in volta nelle varie saghe. I personaggi principali sono essenzialmente quattro: Lucy, Natsu, Erza e Gray. Iniziamo col dire che Lucy è un totale fallimento come protagonista, non fa mai nulla e in combattimento è assolutamente inutile. Il suo unico "merito", se vogliamo chiamarlo così, è quello di essere sempre la causa dei problemi della gilda, per un motivo o per un altro. Lucy è anche la principale vittima di Mashima per quanto riguarda il fanservice, di cui l'anime abbonda. Natsu è il classico personaggio amicone, un po' idiota e sempre affamato… Di fuoco. Gray è il bello e dannato della situazione, mentre Erza è la ragazza in armatura che mantiene l'ordine all'interno del gruppo… O almeno ci prova (guai a farla arrabbiare!).
Una cosa che non avevo notato all'inizio, non potendo fare il confronto con altre opere dello stesso genere, è la rapidità con cui si susseguono gli eventi, che è allo stesso tempo un punto di forza e un difetto. Adottando questo metodo viene tenuto vivo l'interesse dello spettatore, che non è costretto ad aspettare decine e decine di episodi prima di poter conoscere l'esito di una determinata vicenda; di contro può succedere che la storia venga poco approfondita e trattata con superficialità. Un altro difetto è l'eccessivo buonismo di cui Mashima ha intriso le sue opere. Va bene inserire un po' di valori morali qua e là, ma troppi sono veramente insopportabili. Il potere dell'amicizia e dei sentimenti che vince ogni cosa, ma andiamo… (per non parlare poi dei power-up gratuiti). Un'altra pecca della serie principale è la totale censura del sangue, cosa che invece non avviene negli OAV. Poi una domanda che si sente spesso in giro è "Qual è la trama di Fairy Tail?". In effetti me la sono fatta anche io questa domanda, ma la risposta può benissimo essere ricondotta alla ricerca dei draghi scomparsi e a Zeref.
Nonostante non sia un anime particolarmente originale, mi sono affezionata ai personaggi e alla serie in generale, complice il fatto che sia stato uno dei primi che ho visto. Le sigle di apertura contengono parecchi spoiler e vengono cambiate dopo pochi episodi, ma le musiche sono quasi tutte belle, anche nella loro versione completa; le sigle di chiusura hanno la particolarità di essere dedicate ciascuna ad un personaggio diverso.
In conclusione non siamo di fronte ad un capolavoro, anzi, ma nonostante ciò la visione è godibile e consigliabile a chi cerca qualcosa di poco impegnativo.
Ci troviamo di fronte al classico battle shonen pieno di difetti e stereotipi in cui i buoni vincono sempre.
La storia è ambientata a Magnolia, una città del Regno di Fiore popolata da maghi e da gente che richiede il loro aiuto in cambio di un compenso. Grazie a questo sistema, coloro che sono in grado di utilizzare la magia si guadagnano da vivere e i problemi del paese vengono risolti. I maghi sono raggruppati in varie gilde e Fairy Tail è una delle più rinomate, non solo perché vanta la presenza di membri molto validi ma anche per via dei danni non indifferenti che provoca pur di portare a termine le missioni. Lucy è una ragazza che pratica la magia degli spiriti stellari e il suo grande sogno è quello di unirsi ad una gilda. Grazie ad un fortuito incontro con Natsu ed Happy, e dopo essere stata vittima di una spiacevole vicenda, riesce a farsi accettare nella Fairy Tail. Iniziano così le avventure dei nostri eroi…
Dopo aver comprato e avuto una buona impressione del primo volume, ho deciso di iniziare la visione della serie animata. Per la prima volta guardavo un anime di questo genere, per cui al primo impatto mi è sembrato bellissimo. I personaggi sono vivaci e divertenti, hanno stima l'uno dell'altro e sentono la gilda come una vera e propria famiglia; ognuno è contraddistinto da un particolare tipo di magia e da un passato non esattamente felice che verrà approfondito di volta in volta nelle varie saghe. I personaggi principali sono essenzialmente quattro: Lucy, Natsu, Erza e Gray. Iniziamo col dire che Lucy è un totale fallimento come protagonista, non fa mai nulla e in combattimento è assolutamente inutile. Il suo unico "merito", se vogliamo chiamarlo così, è quello di essere sempre la causa dei problemi della gilda, per un motivo o per un altro. Lucy è anche la principale vittima di Mashima per quanto riguarda il fanservice, di cui l'anime abbonda. Natsu è il classico personaggio amicone, un po' idiota e sempre affamato… Di fuoco. Gray è il bello e dannato della situazione, mentre Erza è la ragazza in armatura che mantiene l'ordine all'interno del gruppo… O almeno ci prova (guai a farla arrabbiare!).
Una cosa che non avevo notato all'inizio, non potendo fare il confronto con altre opere dello stesso genere, è la rapidità con cui si susseguono gli eventi, che è allo stesso tempo un punto di forza e un difetto. Adottando questo metodo viene tenuto vivo l'interesse dello spettatore, che non è costretto ad aspettare decine e decine di episodi prima di poter conoscere l'esito di una determinata vicenda; di contro può succedere che la storia venga poco approfondita e trattata con superficialità. Un altro difetto è l'eccessivo buonismo di cui Mashima ha intriso le sue opere. Va bene inserire un po' di valori morali qua e là, ma troppi sono veramente insopportabili. Il potere dell'amicizia e dei sentimenti che vince ogni cosa, ma andiamo… (per non parlare poi dei power-up gratuiti). Un'altra pecca della serie principale è la totale censura del sangue, cosa che invece non avviene negli OAV. Poi una domanda che si sente spesso in giro è "Qual è la trama di Fairy Tail?". In effetti me la sono fatta anche io questa domanda, ma la risposta può benissimo essere ricondotta alla ricerca dei draghi scomparsi e a Zeref.
Nonostante non sia un anime particolarmente originale, mi sono affezionata ai personaggi e alla serie in generale, complice il fatto che sia stato uno dei primi che ho visto. Le sigle di apertura contengono parecchi spoiler e vengono cambiate dopo pochi episodi, ma le musiche sono quasi tutte belle, anche nella loro versione completa; le sigle di chiusura hanno la particolarità di essere dedicate ciascuna ad un personaggio diverso.
In conclusione non siamo di fronte ad un capolavoro, anzi, ma nonostante ciò la visione è godibile e consigliabile a chi cerca qualcosa di poco impegnativo.