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Certe volte, quando cerco una serie da guardare, mi faccio consigliare dalle persone con cui sono a contatto e che condividono la mia passione. "Shinsekai Yori" fu proprio uno dei titoli che conobbi in questo modo, una serie che molte persone hanno osannato e quasi elevato a capolavoro assoluto dell'anno 2012. In realtà, nonostante debba ammettere che sia un buon lavoro, è stato un po' una delusione. Forse le aspettative erano tante e non sono riuscito a percepire il lampo di genio che si celava dietro questa serie, o semplicemente i miei gusti personali non mi hanno fatto apprezzare ciò che mi veniva proposto, o l'A-1 pictures - studio di produzione di questo anime - mi fa sentire sempre "puzza di bruciato", anche dove magari non la dovrei sentire. Insomma, tanti fattori non hanno permesso alla mia persona di entrare nell'ottica dell'anime, e ora vedremo anche i perché.

In un Giappone del XXXI secolo la vita non è più come quella ordinaria dei nostri giorni. L'uomo si è "evoluto" e i dominatori della Terra posseggono uno strano potere chiamato "Juryoku": telecinesi, telepatia, manipolazione mentale, praticamente un potere che sfrutta il paranormale. Il mondo vive in pace, in una fantastica utopia in cui tutti convivono felicemente, e il dolore sembra un ricordo lontano. I nostri protagonisti sono cinque giovani ragazzi: Maria, Saki, Shun, Satoru e Mamoru. L'anime si svilupperà sulla loro crescita e sulla scoperta di questo mondo ricco di misteri e di verità nascoste. Forse, come per tutte le utopie, dietro un'ottima apparenza si cela qualcosa di losco.

L'anime ha tutti i presupposti per essere considerato interessante. Il dare dei poteri a degli umani e una collocazione storica precisa sembra voler introdurre un tocco di realismo alla storia, che, in parte, potrebbe anche avere. Quello che comunque salta subito all'occhio è l'originalità. Fin dalle prime battute abbiamo tanti quesiti che lasciano spiazzato lo spettatore e lo invogliano a sapere cosa si nasconde dietro tutta questa storia. Ma arriviamo al primo grande difetto della serie: i misteri non vengono dosati. Vengono accumulati e accumulati per poi risolvere il tutto in una puntata di infinite spiegazioni. Proprio per questo motivo "Shinsekai Yori" risulta molto lento e di difficile visione, non si riesce a mantenere per molto tempo l'attenzione, perché sembra di veder il nulla. Eppure la storia, analizzata a posteriori dopo aver finito il tutto, è davvero molto bella, intrigante e originale. Oserei dire che questa è proprio un'occasione sprecata. Un possibile capolavoro rovinato, in parte, da scelte di sceneggiatura mediocri - il romanzo, piccola parentesi necessaria, ha una sceneggiatura completamente diversa. Lì si va a ricordi e si procede con un narratore onnisciente.

Nonostante ciò, la serie spicca per i grandi messaggi che si celano dietro i vari avvenimenti e le varie azioni degli uomini. Già la società utopica ci fa capire come l'uomo è sempre in cerca di stabilità. Questa voglia di equilibrio - citando i Negramaro - è così forte da introdurre quello che viene definito il concetto machiavelliano "Il fine giustifica i mezzi". Si necessita di pace e quindi, per mantenerla, si farebbe di tutto. Ciò ci porta al secondo tema principale della serie: l'egoismo. Fondamentalmente ci vengono mostrate persone che per il bene di pochi, o comunque della specie, sarebbero disposte anche a sacrificare figli e parenti. Quella presentata è una forma di egoismo strana, un egoismo fondato sulla società e sul suo benessere: l'individuo perde il suo essere uno per divenire comitiva. A questo punto potrebbe sembrare che io sia entrato in contraddizione con la questione egoismo/perdita di individualità - mi si potrebbe additare che non sappia usare bene i termini del lessico italiano; in realtà, non si può parlare assolutamente di altruismo, per questo il punto che stiamo analizzando deve essere ben sottolineato. L'egoismo in sé è proprio mostrato dalla comunità e non dal singolo, che, come vi ho scritto, non esiste più. Questa cosa mi ha portato a riflettere molto, perché ho cominciato a capire l'ottica dietro questo anime e dietro gli insegnamenti, le libertà, le azioni di tutti i personaggi.

L'anime inoltre ha come altro obiettivo quello di essere un processo di crescita dei vari personaggi. Si passerà dal semplice periodo del gioco, alla giovane età, alla pubertà, al periodo adulto. Ogni tappa è formata da vari misteri e varie situazioni. Ma mi piacerebbe analizzare in linea generale solo quella del periodo della pubertà. L'anime, penso, raggiunge uno dei suoi picchi in assoluto. "Shinsekai Yori" è un anime che non si cela dietro falsi moralismi - e ciò a livello di trama ha anche un perché - né tantomeno cerca di oscurare i vari avvenimenti sentimentali/sessuali dei personaggi. Ma, attenzione, non è per nulla volgare. Le tematiche shoujo-ai e shounen-ai sono trattate alla perfezione.

Insomma, la serie da una parte mi ha deluso, ma d'altro canto mi ha fatto riflettere molto.
Ma quello che non posso per nulla apprezzare è l'apparato tecnico. L'A-1 Pictures non so che ha combinato. Gli errori nelle animazioni, nei disegni e in tutto il resto sono onnipresenti. Personaggi che sembrano le "Stick Figures" inglesi se ripresi da lontano, i volti deformati, i disegni minimali. Insomma, una grande occasione persa... quanto avrei voluto che a lavorarci ci fosse stata la Production I.G. La regia comunque si salva, sembra non aver mai sbavature, così come l'incredibile apparato di OST.

In conclusione, penso che "Shinsekai Yori" vada visto. Un buon anime, che presenta anche difetti evidenti e limitanti.