Recensione
Chaos;Head
6.0/10
Avevo già visto in precedenza parecchie recensioni più o meno negative riguardo Chaos;Head ma ho voluto guardarlo lo stesso e, sopratutto dopo aver visto quel capolavoro di Steins;Gate, immaginavo che anche quest'anime fosse, non dico come il successivo, ma almeno simile per quanto riguarda trama e argomenti. In effetti sì, i temi trattati all'inizio dell'anime sono complessi e molto interessanti, peccato che poi la trama, che era partita alla grande, va a scemare puntata dopo puntata fino a raggiungere il ridicolo nel finale.
Nishijou Takumi è un ragazzo asociale, otaku e che non riesce a distinguere la realtà dall'immaginazione a causa di tutte le ore che passa a giocare ai videogiochi e a guardare anime: un vero e proprio hikikomori giapponese. Improvvisamente si ritrova collegato a una serie di misteriosi omicidi che avvengono a Shibuya per opera di un gruppo chiamato "New Generation" e crede di essere impazzito a causa della situazione. Le prime puntate sono incentrate tutte sul protagonista e ci mostrano la realtà come la vede lui, illusoria e ingannevole. Inoltre il fatto che sia collegato misteriosamente a questa serie di omicidi rende il tutto molto interessante, finché non arrivano delle ragazze... Una più inutile dell'altra, zero caratterizzazione, irritanti e stereotipate: abbiamo Rimi, la classica ragazza carina, buona e ingenua, simile a Yuno versione non-yandere; Yua, la senpai con gli occhialoni e con l'aria da "so tutto io"; Ayase, identica a Yuki Nagato de La malinconia di Haruhi Suzumiya; Sena, la tsundere della situazione e Nanami, la sorellina di Takumi che non fa altro che ripetere "Oni-chan!". Persino Takumi che all'inizio appare abbastanza caratterizzato diventerà poi alla fine il classico eroe stile Goku, con tutto il rispetto per Goku, ovviamente. Da qui in poi si scoprirà che <b>[INIZIO SPOILER]</b> le illusioni di Takumi non sono dovute al suo stato di hikikomori ma al fatto che sia un Gigalomaniac come tutte le altre ragazze, cioè una persona in grado di manipolare la realtà grazie a dei poteri magici e che possiede una Di-Sword. Alla fine dovrà combattere contro dei "nemici" a capo di un progetto detto Noah II, il cui scopo è quello di manipolare la realtà proprio come sono in grado di fare i Gigalomaniac <b>[FINE SPOILER]</b>. Insomma tutto ciò di interessante che si era creato nelle prime 3, 4 puntate si perde poi con l'avanzare della trama che diventa sempre più banale e caotica, con l'aggiunta di qualche citazione qua e là sull'antimateria, equazioni e altre questioni di fisica, giusto per cercare di renderla più interessante ma il risultato è che si aggiunge caos ad altro caos. Almeno per questo il titolo è stato azzeccato.
Mi dispiace davvero dare 6 a quest'anime perché era partito veramente bene, e se la storia fosse stata sviluppata in maniera diversa e più razionale, eliminando quindi l'elemento fantasy, avrei sicuramente dato un voto molto più alto. Tuttavia non scendo oltre la sufficienza per il potenziale che aveva quest'anime, per l'opening, che è bellissima anche se vengono mostrate troppe scene spoileranti, e per alcune musiche all'interno dell'anime.
Nishijou Takumi è un ragazzo asociale, otaku e che non riesce a distinguere la realtà dall'immaginazione a causa di tutte le ore che passa a giocare ai videogiochi e a guardare anime: un vero e proprio hikikomori giapponese. Improvvisamente si ritrova collegato a una serie di misteriosi omicidi che avvengono a Shibuya per opera di un gruppo chiamato "New Generation" e crede di essere impazzito a causa della situazione. Le prime puntate sono incentrate tutte sul protagonista e ci mostrano la realtà come la vede lui, illusoria e ingannevole. Inoltre il fatto che sia collegato misteriosamente a questa serie di omicidi rende il tutto molto interessante, finché non arrivano delle ragazze... Una più inutile dell'altra, zero caratterizzazione, irritanti e stereotipate: abbiamo Rimi, la classica ragazza carina, buona e ingenua, simile a Yuno versione non-yandere; Yua, la senpai con gli occhialoni e con l'aria da "so tutto io"; Ayase, identica a Yuki Nagato de La malinconia di Haruhi Suzumiya; Sena, la tsundere della situazione e Nanami, la sorellina di Takumi che non fa altro che ripetere "Oni-chan!". Persino Takumi che all'inizio appare abbastanza caratterizzato diventerà poi alla fine il classico eroe stile Goku, con tutto il rispetto per Goku, ovviamente. Da qui in poi si scoprirà che <b>[INIZIO SPOILER]</b> le illusioni di Takumi non sono dovute al suo stato di hikikomori ma al fatto che sia un Gigalomaniac come tutte le altre ragazze, cioè una persona in grado di manipolare la realtà grazie a dei poteri magici e che possiede una Di-Sword. Alla fine dovrà combattere contro dei "nemici" a capo di un progetto detto Noah II, il cui scopo è quello di manipolare la realtà proprio come sono in grado di fare i Gigalomaniac <b>[FINE SPOILER]</b>. Insomma tutto ciò di interessante che si era creato nelle prime 3, 4 puntate si perde poi con l'avanzare della trama che diventa sempre più banale e caotica, con l'aggiunta di qualche citazione qua e là sull'antimateria, equazioni e altre questioni di fisica, giusto per cercare di renderla più interessante ma il risultato è che si aggiunge caos ad altro caos. Almeno per questo il titolo è stato azzeccato.
Mi dispiace davvero dare 6 a quest'anime perché era partito veramente bene, e se la storia fosse stata sviluppata in maniera diversa e più razionale, eliminando quindi l'elemento fantasy, avrei sicuramente dato un voto molto più alto. Tuttavia non scendo oltre la sufficienza per il potenziale che aveva quest'anime, per l'opening, che è bellissima anche se vengono mostrate troppe scene spoileranti, e per alcune musiche all'interno dell'anime.