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Supereroi che si trasformano sparando con pistole parlanti (con la voce di Shigeru Chiba!) mentre danzano su un ritmo latino-americano. Dinosauri robot che funzionano a batterie e che si uniscono fra loro mentre danzano su un ritmo latino-americano per formare giganteschi robot wrestler, pistoleri o combattenti (con tanto di sfondi e musiche di sottofondo a tema e commenti sonori realizzati dalla voce di Shigeru Chiba!).
La prima impressione che si ha di "Zyuden Sentai Kyoryuger" ("Dinoger, lo squadrone delle bestie elettriche") è che si tratti di una trashata apocalittica. Anche la seconda. E la terza. E la quarta. E la ennesima, quando si chiude l'ultima nota della sigla finale dell'ultimo episodio.
Perché di questo si tratta. "Zyuden Sentai Kyoryuger" è un assurdo giocattolone che, però, nella sua indubbia assurdità, riesce a farti divertire da matti.

La parola chiave della serie, che ricorre nei titoli degli episodi, nelle formule di trasformazione e nella maggior parte dei dialoghi, è "Brave", "Coraggioso".
E' indubbio, del resto, che ci voglia coraggio per essere un eroe, per affrontare i terribili mostri che minacciano l'umanità sin dal tempo dei dinosauri (di cui, con uno stratagemma deliziosamente sensato, hanno provocato l'estinzione), per combattere i possenti dinosauri robotici e guadagnare la loro fiducia... o anche solo per fare i ridicoli balletti necessari per la trasformazione!
Se si ha coraggio, dunque, chiunque può essere un Kyoryuger, un "uomo dei forti draghi", un eroe.
Un pistolero donnaiolo esperto di archeologia, un composto liceale esperto nell'arte della spada, una ragazza i cui nobili natali sono controbilanciati da un carattere mascolino e svogliato, un trentenne con l'afro e la barba incolta che lavora per una società di trasporti e nasconde una forza sovrumana e un grande cuore dietro un carattere timido e maldestro, uno scienziato con qualche rotella fuori posto e la sua nipotina tanto intelligente quanto insicura, un leale samurai dell'era Sengoku, un antico guerriero occidentale con la barba e i muscoli d'acciaio, un testardo maestro di arti marziali dell'antica Cina.
A guidare questo strampalato gruppo di personaggi un ragazzo perennemente allegro, solare, esaltato e sicuro di sé, che crede nell'amicizia, si diverte sempre qualsiasi cosa faccia e si butta nella mischia senza alcuna vergogna, combattendo i malvagi con armi e balletti improponibili.
Ci si affeziona subito, a questi personaggi decisamente sopra le righe ma di gran simpatia. E' un gruppo molto numeroso, variegato e, sulle prime, messo insieme un po' a casaccio, dal momento che in comune i nostri hanno ben poco e che nessuno di loro ha proprio l'aspetto del grande eroe.
Niente paura. Fra un combattimento e l'altro, fra una trasformazione con balletto ridicolo e la guida di un robot tanto maestoso quanto strambo, i nostri Kyoryuger impareranno ad aver fiducia in loro stessi, a prendere coscienza del proprio coraggio, a fidarsi dei propri compagni, a diventare eroi capaci di far brillare gli occhi dello spettatore più volte.

Decisamente buona la caratterizzazione dei personaggi, che riesce subito a far entrare in sintonia con loro esplorandone in maniera abbastanza dettagliata il background.
C'è, infatti, un nutrito gruppo di personaggi secondari componenti le famiglie o gli amici dei nostri eroi, che entrerà in scena spesso e volentieri, rendendo piacevolmente vivo il mondo di "Zyuden Sentai Kyoryuger", fra maggiordomi strampalati, austeri padri-spadaccini, ragazze-madri dal pugno di ferro (letteralmente!) e situazioni familiari complesse e drammatiche, manager liceali innamorate e timidi autori di shoujo manga. Personaggi simpatici e, spesso, anche utili alla storia, in quanto non è raro che ne prendano parte in prima persona.
Gli autori sono bravi a gestire un gruppo così nutrito di personaggi, approfondendoli il giusto senza sacrificare la storia. "Zyuden Sentai Kyoryuger", infatti, pur presentando la classica struttura degli episodi sentai con combattimenti in costume, mostri che si ingigantiscono e scontri con robot giganti, ha una trama serrata e avvincente in continua evoluzione, che raramente annoia o si ferma senza aggiungere nuovi elementi ad ogni episodio.
Non più di una decina, sulla cinquantina totale, gli episodi riempitivi che servono solo ad approfondire la caratterizzazione dei personaggi e che, comunque, risultano sempre piacevoli, divertenti o commoventi (specialmente quelli incentrati sul combattente blu Nossan, decisamente il personaggio più riuscito della serie).
Per il resto, il serial sparge sin da subito numerose sottotrame dedicate al completamento del gruppo di dieci guerrieri con robot annessi, al passato dei personaggi, a diversi misteri che circondano sia gli eroi che i cattivi, rendendo la visione piacevole, interessante e mai noiosa, al punto che, per una volta, anche il film cinematografico dedicato alla serie è un tassello importante e fondamentale dello sviluppo della trama, che non si può quindi saltare se non si vuole rimanere interdetti in alcune puntate televisive che vi fanno diretti riferimenti.
Si riesce a portare avanti tutte queste trame parallele senza togliere spazio all'approfondimento dei personaggi, che rimarranno sempre decisamente assurdi, ma saranno ben caratterizzati, al punto da renderceli un po' più reali e umani, per quanto non perfettamente credibili.

"Giocattolone" è la parola che più di ogni altra si presta a descrivere "Zyuden Sentai Kyoryuger", nel bene e nel male.
E' una serie sempre allegra, coloratissima, vivace, solare, come la musica e il ballo che le fanno da tema ricorrente. E' davvero bello ed esaltante guardare le avventure e le battaglie di questi vivacissimi eroi, che strappano parecchie risate e anche qualche occasionale lacrimuccia, che fanno sognare gli spettatori portandoli quasi a voler essere lì, ad assistere agli scontri gridando e tifando a squarciagola.
C'è un massiccio uso della computer grafica atto a rendere il serial esattamente come fosse un vero e proprio cartone animato realizzato con attori in carne ed ossa. Questa atmosfera cartoonesca ogni tanto stona, quando si cerca di calcarne eccessivamente gli aspetti con effetti sonori demenziali, i corpi dei personaggi che si deformano, cascate di lacrime in computer grafica che sgorgano dagli occhi piangenti dei personaggi. Ogni tanto, un po' più di serietà non avrebbe guastato, ma è il prezzo da pagare per avere, in cambio, una serie esaltante come poche.
I combattimenti sono eccezionali, dal punto di vista delle coreografie e delle trovate registiche.
C'è una fortissima commistione fra arti marziali e ballo che porta i personaggi a trasformarsi e a lottare a tempo di musica, in maniere sempre diverse e originali, bellissime da vedere, in un tripudio di colori, luci, passi di danza, effetti sonori stravaganti e melodie orecchiabilissime.
Saranno soddisfatti anche i fan dei dinosauri e dei robot, che in "Zyuden Sentai Kyoryuger" troveranno più di una decina di rettili robotici possenti e coloratissimi, capaci di unirsi e trasformarsi in numerosi modi.
C'è il robot pistolero con tanto di sfondo con città al tramonto, balle di fieno e colonna sonora alla Ennio Morricone; il robot combattente che fa gli urletti alla Bruce Lee sullo sfondo di un tempio cinese; il robot wrestler ("macho") che fa le pose da culturista su un ring; il robot con ascia gigante ed elmo da gladiatore che si trasforma all'interno di un Colosseo con pubblico che urla il suo nome a gran voce. Gli autori si sono sbizzarriti nel creare robot sempre diversi, sempre più assurdi, sempre più fighi, che prendono spunto da quante più razze di dinosauri possibili: dai più inflazionati tirannosauro, triceratopo o pterodattilo, passando per lo stegosauro, l'anchilosauro, il plesiosauro, lo spinosauro e via discorrendo. Dinosauri robot coloratissimi, 'giocattolosi' e, come tradizione dei Super Sentai, non mere macchine da combattimento a disposizione degli eroi, bensì creature vive e pensanti, a cui risulta facilissimo affezionarsi. Degno di nota che Gabutyra, il robot-tirannosauro rosso legato al protagonista, può anche trasformarsi in una sua versione "cucciolo" davvero carina.

Questa atmosfera 'giocattolosa' e perennemente allegra si rispecchia anche nella caratterizzazione dei cattivi, che suscitano per la maggior parte del tempo ilarità più che paura, grazie anche a diversi piani bislacchi e ad alcuni componenti dell'esercito di Devoss davvero buffi. Gli avversari principali dei Kyoryuger sono delle macchiette, apparentemente immobili nel loro ruolo di personificazione di sentimenti come la gioia, la tristezza, l'odio o la rabbia.
Pian piano, però, si riescono a delineare meglio i loro caratteri e si imbastiscono delle sottotrame anche per loro, che, culminando negli episodi finali, riescono anche a far scendere qualche lacrimuccia e a donarci delle scene coinvolgenti ed epiche, non solo divertenti come invece han fatto lungo tutta la vicenda.
Da segnalare, nella parte finale della storia, è anche l'inserimento dell'argomento romantico, che si fa seguire con un piacere del tutto inaspettato.
Altrettanto cartoonesca è la recitazione dei personaggi umani, che sembrano proprio personaggi da cartone animato più che attori reali: Ryo Ryuusei, che interpreta il protagonista Daigo/Kyoryu Red, potrebbe benissimo svolgere il ruolo di Rufy in un ipotetico live action di "One Piece", dal momento che sono esaltati e iperattivi uguale.
Non si può, inoltre, non ridere a crepapelle nel vedere Ramires/Kyoryu Cyan, il primo combattente Super Sentai della storia interpretato da un attore occidentale (il barbutissimo e nippo-canadese Robert Baldwin), parlare giapponese a gesti e con un accento volutamente yankee. O, ancora, nel vedere in carne ed ossa il mitico Shigeru Chiba, uno dei doppiatori più iconici e celebri del Sol Levante, che, lanciatissimo, si diverte un mondo a far le voci di tutte le armi e trasformazioni, e interpreta persino il bislacco dottor Ulshade/Kyoryu Violet. Senza dimenticarsi del bravo Atsushi Maruyama, che interpreta lo spaesato Utsusemimaru/Kyoryu Gold, samurai dell'era Sengoku catapultato nel nostro tempo e vestito come un dipinto della scuola Kano ambulante.
Di personaggi spassosi e memorabili, senza dubbio, "Zyuden Sentai Kyoryuger" ne offre a bizzeffe, per una volta discostandosi un po' dai soliti fighetti imbellettati ma presentando personalità più debordanti e particolari, avvalendosi anche di attori adulti di un certo peso.
Risulta, però, difficile valutare per bene la recitazione degli attori, che son sempre sopra le righe, sempre caricatissimi, sempre con la gag dietro l'angolo, sempre contornati da elementi in computer grafica. Certo, i loro personaggi riescono con facilità a bucare lo schermo e a far divertire, e sicuramente gli attori si saranno divertiti da matti a recitare. La storia di "Zyuden Sentai Kyoryuger" è, però, quasi del tutto priva di elementi drammatici, salvo qualcosina negli ultimi episodi. Si avverte, perciò, la mancanza di qualcosa nella recitazione degli attori, che è sì divertentissima ma anche 'macchiettistica', priva di sfaccettature e un po' carente nelle scene drammatiche.
I Kyoryuger sono eroi allegri, giocosi, divertenti, che raramente perdono una goccia di sangue durante i combattimenti o esprimono con molto pathos la loro rabbia. Anche le scene più tristi o drammatiche sono sempre stemperate da una gag, da un effetto sonoro buffo, da un effetto speciale in computer grafica, da una recitazione un po' traballante che le smorzano o non le rendono pienamente riuscite.

"Zyuden Sentai Kyoryuger" non si prende mai sul serio. Porta all'eccesso i suoi elementi più assurdi, più trash, più pacchiani, più colorati, più allegri allo scopo di far divertire lo spettatore. Il risultato, una volta comprese le regole del gioco, è una storia che, in un modo o nell'altro, non lascia indifferenti, che colpisce lo spettatore stupendolo con elementi assurdi e allo stesso tempo fighissimi. Merito anche di una colonna sonora d'eccezione, che è giustamente curatissima, essendo "Zyuden Sentai Kyoryuger" una serie che pone molta attenzione ai temi della musica e del ballo.
Le due sigle sono orecchiabili e coinvolgenti. La sigla d'apertura accompagna i momenti più concitati dei combattimenti, fa capolino qua e là in varie versioni strumentali e fa bella mostra di sé nell'ultimo episodio in una speciale versione a cappella cantata dagli stessi protagonisti.
La ending è invece un gioiello spassoso che ben esemplifica l'assurdità e l'allegria della serie tutta, col suo ritmo allegro e il balletto assurdo e divertentissimo fatto eseguire a chiunque: i protagonisti, i cattivi, i robot, i telespettatori da casa (fra i quali, oltre a tanti bambini, studenti e famiglie, si nascondono anche i cosplayer più assurdi e numerosi attori di altri telefilm tokusatsu o doppiatori famosi come Kenichi Suzumura e Hiroshi Kamiya) e persino l'intero cast e staff che ha lavorato alla serie, nella speciale, fantastica, sigla di chiusura dell'ultimo episodio.
Tantissime e tutte ugualmente esaltanti le canzoni che accompagnano i combattimenti. Ogni personaggio e ogni robot ha il suo tema personale e ci sono dei pezzi davvero belli, come il tema di Kyoryu Gold che mescola rock e koto tradizionale; il tema a tre di Ramires, Tessai e Yayoi che cambia voce, testo, genere e sonorità a seconda del personaggio che sta cantando; l'esaltantissimo tema del robot Plezuon cantato in combo da due grandi delle sigle dei cartoni animati, Mayumi "Pretty Cure" Gojo e Akira "Kinnikuman" Kushida.
Un solo, trascurabile, difetto dal lato sonoro, che viene dal conformarsi al fracasso trash di cui tutta la serie è ammantata: capita spesso, durante i combattimenti, che le varie canzoni, temi dei personaggi o accompagnamenti sonori si sovrappongano l'un l'altro, creando un'assurda ma ipnotica confusione musicale, sicuramente voluta ma un po' fastidiosa.

Assurdo, allegro, musicale, pacchiano, esaltante, geniale, "Zyuden Sentai Kyoryuger" è un telefilm che simboleggia perfettamente i sentimenti che gli spettatori vorrebbero da una storia di supereroi.
I suoi protagonisti sono personaggi assurdi, un po' sfigati, che però, in virtù di un gran coraggio, non si tirano mai indietro di fronte alla durezza e alla stranezza delle loro lotte e sono sempre pronti a difendere l'umanità col sorriso sulle labbra. Personaggi tipicamente da cartone animato, un po' da sogno, ma che non mancano di emozionarci con le loro storie. Del resto, i supereroi sono sempre stati un po' bislacchi graficamente, ma non abbiamo mai smesso di amarli e di affidare a loro i nostri sogni, e anche per i Kyoryuger sarà così.
L'eccessiva allegria, l'eccessivo trash dei suoi elementi, l'eccessiva giocosità forse potrebbero far storcere il naso a qualcuno, desideroso di un maggior realismo o di una drammaticità più marcata. Eppure, nonostante questa piccola controindicazione, "Zyuden Sentai Kyoryuger" rimane un serial divertentissimo e appassionante, che non annoia mai e che continua a esaltare, facendo brillare gli occhi degli spettatori con robot sempre più assurdi, con eroi sempre più strambi, eppur sinceri, impavidi, talmente eroici che li vorremmo davvero nella vita reale a proteggere i nostri sorrisi.
Ma chissà, chi dice che non esistano davvero, eroi del genere, nascosti nei cuori della gente che ci circonda e che apparentemente è normalissima, insignificante, un po' sfigata?
Non è necessario, in fondo, avere dei costumi colorati, dei robot giganti o dei poteri strabilianti, per essere degli eroi. Quel che conta è, innanzitutto, avere un po' di coraggio, fosse anche quello di lanciarsi nell'ignoto, in un'avventura tanto inaspettata quanto esaltante che darà un nuovo senso alla nostra vita. <i>Brave In!</i>