Recensione
No-Rin
3.0/10
Recensione di rikawilk98
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"No-Rin" ha una trama banale, camuffata con l'ultimamente popolare tema della scuola agraria.
Il protagonista Kousaku Hata, studente della scuola agraria, appunto, è un fan sfegatato della idol Yuka Kusakabe, piccola lolita dagli occhioni rossi e i capelli viola. Purtroppo, il ritiro inspiegabile della cantante dalla carriera causa una profonda depressione del nostro personaggio principale. Ma hey! Un incredibile colpo di fortuna! L'ex-idol, con il nome di Ringo Kinoshita, si trasferisce proprio nella sua scuola, proprio nella sua classe! Kousaku prova subito a stringere amicizia, ma Ringo si rivela fredda e impassibile. Ma i fatti futuri si possono facilmente prevedere.
La trama, insomma, non è niente di sconvolgente, ma decente. Peccato solo la netta "ispirazione" presa da "Silver Spoon", una marea di scene ecchi uguali a tanti altri anime e le nozioni di agricoltura buttate qua e là tra una gag e l'altra.
Ci sono altri personaggi di cornice che servono per aumentare il fanservice: Minori, l'amichetta d'infanzia prosperosa del protagonista, la professoressa quarantenne che è convinta di essere piccola e kawaii, e Kei, uno pseudo-intelletualoide. Un'aggiunta simpatica è il Wallaby Wakadanna... anche se sembra un po' un ratto 'orsoforme'.
L'opening non rimane impressa: la solita sigla con molti acuti, adatta al genere, ma già sentita. L'ending, o meglio le otto ending, sono ancora più sdolcinate e noiose. Tutte sono cantate dalle seyuu di Ringo e Minori.
Le cose che non vanno le ho già dette nella trama: nozioni sparse, trama stupida ed ecchi non innovativo. Devo però ammettere che l'animazione è buona, i colori vividi e caldi, e i design dei protagonisti (tranne Kousaku, che non si differenzia dai personaggi maschili in un anime harem) sono ben fatti. Ci sono, inoltre, diverse scene esplicitamente prese da altri anime (come "Sailor Moon"), che fanno un bell'effetto.
Se dovessi consigliare "No-Rin" a qualcuno... beh, solo agli appassionati di anime leggeri e pieni di fanservice e di gare di raccolta di cetrioli in bikini.
Il protagonista Kousaku Hata, studente della scuola agraria, appunto, è un fan sfegatato della idol Yuka Kusakabe, piccola lolita dagli occhioni rossi e i capelli viola. Purtroppo, il ritiro inspiegabile della cantante dalla carriera causa una profonda depressione del nostro personaggio principale. Ma hey! Un incredibile colpo di fortuna! L'ex-idol, con il nome di Ringo Kinoshita, si trasferisce proprio nella sua scuola, proprio nella sua classe! Kousaku prova subito a stringere amicizia, ma Ringo si rivela fredda e impassibile. Ma i fatti futuri si possono facilmente prevedere.
La trama, insomma, non è niente di sconvolgente, ma decente. Peccato solo la netta "ispirazione" presa da "Silver Spoon", una marea di scene ecchi uguali a tanti altri anime e le nozioni di agricoltura buttate qua e là tra una gag e l'altra.
Ci sono altri personaggi di cornice che servono per aumentare il fanservice: Minori, l'amichetta d'infanzia prosperosa del protagonista, la professoressa quarantenne che è convinta di essere piccola e kawaii, e Kei, uno pseudo-intelletualoide. Un'aggiunta simpatica è il Wallaby Wakadanna... anche se sembra un po' un ratto 'orsoforme'.
L'opening non rimane impressa: la solita sigla con molti acuti, adatta al genere, ma già sentita. L'ending, o meglio le otto ending, sono ancora più sdolcinate e noiose. Tutte sono cantate dalle seyuu di Ringo e Minori.
Le cose che non vanno le ho già dette nella trama: nozioni sparse, trama stupida ed ecchi non innovativo. Devo però ammettere che l'animazione è buona, i colori vividi e caldi, e i design dei protagonisti (tranne Kousaku, che non si differenzia dai personaggi maschili in un anime harem) sono ben fatti. Ci sono, inoltre, diverse scene esplicitamente prese da altri anime (come "Sailor Moon"), che fanno un bell'effetto.
Se dovessi consigliare "No-Rin" a qualcuno... beh, solo agli appassionati di anime leggeri e pieni di fanservice e di gare di raccolta di cetrioli in bikini.