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Non mi è piaciuto. Soprattutto per l'indulgenza con cui il buon vecchio Miyazaki (accanito fumatore, stando alle voci che girano) fa l'apologia del suo vizio… in un film (anche) per bambini. A nessun altro ha dato fastidio la frequenza con cui si vedono scene in cui il protagonista fuma? Be', a me sì. E non si cerchi di spacciarla per "fedeltà storica"... Se proprio gli autori fossero stati così ossessionati con il realismo, perché non far vedere i piloti dei prototipi che ci lasciano le penne a causa degli errori di progettazione? Ma no, salviamoli con paracadute quelli. Perché non far vedere anche le persone maciullate e carbonizzate dal terremoto? "Realismo" piuttosto selettivo... (lasciando stare i "realistici" sogni con Caproni...)
Aberrante la scena in cui il protagonista, a un metro dalla moglie che sta morendo di tubercolosi, non rinuncia alla sua sigarettina, dopo averle detto lui medesimo "Guarda che ti fa male se fumo"... ma poi se la accende lo stesso, sì, tanto la poveretta deve morire lo stesso... E uno dovrebbe provare empatia per un personaggio del genere? Talmente immerso nei suoi progetti e in sé stesso da sbattersene così della persona che (in teoria) ama e che sta morendo?

Guardate, non discuto dell'animazione, scenari, ecc.: tutto spettacolare, tutto perfetto, come ci ha abituati lo studio Ghibli, forse un che di dejà vu, ma per carità ci sta benissimo, essendo l'opera di commiato del regista. Ma proprio per lo stesso motivo mi aspettavo qualcosa di più coinvolgente, puro, entusiasmante ("Porco Rosso", "Totoro", "Mononoke Hime") e meno autocelebrativo.