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In una stagione autunnale come il 2014 piena di validi titoli come "Fate/Stay Night: Unlimited Blade Works", "Psycho-Pass 2" e "Kiseijuu: Sei no Kakuritsu" non poteva di certo mancare "Shingeki no Bahamut: Genesis", un anime tratto da un videogioco.

La storia non è certamente uno dei suoi punti a favore, dato che appare come un qualcosa di già visto, ma al contempo riesce a incuriosire lo spettatore con alcuni colpi di scena inaspettati; basti solo sapere che essa tratta di un mondo alternativo dove, oltre alla presenza degli uomini, esistono anche Dei e Demoni. Queste due fazioni, 2000 anni prima dell'ambientazione della storia, si allearono per rinchiudere uno dei mali più grandi del mondo: il drago Bahamut. Una bestia incontrollabile il cui unico desiderio è quello di causare la distruzione; la sua malvagità non ha confini, tanto che viene temuto sia dalle creature divine che da quelle demoniache.
Un giorno un gruppo di demoni ribelli, assetati di potere, risveglia il drago nel tentativo di farselo alleato.

I personaggi, oltre all'apparato tecnico, sono forse una delle cose meglio riuscite nell'anime, raggiungendo dei livelli ottimi e molto validi.
Uno dei migliori personaggi (e forse anche il più simpatico) è Favaro: un antieroe dalle azioni imprevedibili che non sta né dalla parte del bene né dalla parte del male; un uomo libero che pensa solo al proprio interesse personale. E' curioso vedere la sua evoluzione all'interno dell'opera, agevolata da emozioni e sentimenti che cambieranno in parte il suo carattere. In sintesi Favaro risulta un personaggio realmente "umano".
Un altro personaggio degno di nota è sicuramente Kaisar: miglior amico/rivale di Favaro sin dall'infanzia, i suoi comportamenti rispecchiano le virtù cavalleresche di fedeltà, giustizia e lealtà. Come un cavaliere vero e proprio, il suo primo dovere è quello di mantenere sempre la parola data. Il suo "odio" per Favaro è giustificato grazie all'approfondimento sul suo passato in relazione al tradimento dell'amico.
Amira, ragazza-demone e ultima dei tre protagonisti, è colei che lega il filo del destino dei due amici. Anche se il suo carattere è molto infantile, spesso riesce a dimostrare femminilità, e pian piano compie un viaggio di maturazione, grazie all'aiuto di Favaro che le farà conoscere i segreti di un mondo a lei sconosciuto.
I rimanenti personaggi risultano nella media, ma rimangono comunque notevoli e mai incoerenti.

Il character design è veramente ottimo. I visi hanno tratti quasi "occidentali" e presentano un numero di dettagli sopra la media. Unico punto a sfavore sono i capelli ricci di Favaro, che sembrano cotonati e attaccati con la colla.

L'apparato tecnico, come detto prima, è superbo e non merita tanti commenti. Basti solo sapere che le battaglie dove più personaggi/comparse combattono sono rese quasi a livello cinematografico e risultano molto coinvolgenti.

Con qualche personaggio migliore in più e/o una storia meno velocizzata poteva raggiungere anche il 10. Un'opera che va sicuramente vista.