Recensione
Fruits Basket
3.0/10
Vi piace il miele? Bene, ingoiatene un barattolo intero e avrete la protagonista di questo amabile anime. Una protagonista che decisamente è superficiale, non sta in piedi, ridicolmente smielata, sempre allegra all'inverosimile, tanto da snervare dopo appena due puntate. La classica bambina buonina che puoi maltrattare e insultare e lei ti sorriderà sempre, dicendo: "Non fa niente, so che hai dei buoni motivi".
Grafica: un pugno in due occhi, nello stomaco e chi più ne ha più ne metta! Se vi state chiedendo che sono quelle padelle sulla faccia di lei, o quella fetta di salame poco sotto... ebbene sono davvero occhi e bocca! E forse vi direte: "Oh una commedia ambientata in una terza elementare, che bello!!" ebbene no, la grafica, cari miei, vi inganna, perchè nonostante l'aspetto di bambina di otto anni, la protagonista ne ha sedici. Mistero... mentre lei sembra in queste penose condizioni, le sue migliori amiche (stessa classe) paiono prossime alla senilità. E vi dirò di più: non è solo la grafica che la rende una bambina di otto anni, ma anche la demenza di questa ragazzina.
Trama: Thoru ha perso i genitori e non sa dove stare, viene accolta dal nonno, ma visto che i suoi parenti la trattano come una sgualdrinella (ma perché?) il nonno le dice che lui rimane a spassarsela con questi parenti, ma lei è libera di andare a vivere con tre perfetti sconosciuti. Beh, codesti sconosciuti in realtà hanno un recondito potere di trasformarsi in un animale se un membro del sesso opposto li abbraccia... e da qui le più patetiche scene, di miliardi di persone che cadono su altre, o sbattono contro altre, o si lanciano per cadere sotto altre, o cadono dai tetti per cadere sopra altre... insomma, tutto il possibile e inimmaginabile per tirare in ballo il fatto che questi ragazzi si trasformano. Tremendo. Non alimenta neppure la storia.
Ovviamente il tutto è basato su un noiosissimo triangolo amoroso, e lo spettatore è spinto malignamente a sopportare ancora la buonista-protagonista, per sapere come si conclude. Ovvio no? Da una bambina di tale demenza cosa vi aspettate? Nulla, un tubo, niente. Sorrisi.
L'unico motivo per cui ho guardato quindici puntate più quella finale è Kyo. Unico carattere interessante, e sostanzialmente unica gioia per gli occhi in questa valle di lacrime (giganti, naturalmente, proporzionate agli occhi di Thoru).
Grafica: un pugno in due occhi, nello stomaco e chi più ne ha più ne metta! Se vi state chiedendo che sono quelle padelle sulla faccia di lei, o quella fetta di salame poco sotto... ebbene sono davvero occhi e bocca! E forse vi direte: "Oh una commedia ambientata in una terza elementare, che bello!!" ebbene no, la grafica, cari miei, vi inganna, perchè nonostante l'aspetto di bambina di otto anni, la protagonista ne ha sedici. Mistero... mentre lei sembra in queste penose condizioni, le sue migliori amiche (stessa classe) paiono prossime alla senilità. E vi dirò di più: non è solo la grafica che la rende una bambina di otto anni, ma anche la demenza di questa ragazzina.
Trama: Thoru ha perso i genitori e non sa dove stare, viene accolta dal nonno, ma visto che i suoi parenti la trattano come una sgualdrinella (ma perché?) il nonno le dice che lui rimane a spassarsela con questi parenti, ma lei è libera di andare a vivere con tre perfetti sconosciuti. Beh, codesti sconosciuti in realtà hanno un recondito potere di trasformarsi in un animale se un membro del sesso opposto li abbraccia... e da qui le più patetiche scene, di miliardi di persone che cadono su altre, o sbattono contro altre, o si lanciano per cadere sotto altre, o cadono dai tetti per cadere sopra altre... insomma, tutto il possibile e inimmaginabile per tirare in ballo il fatto che questi ragazzi si trasformano. Tremendo. Non alimenta neppure la storia.
Ovviamente il tutto è basato su un noiosissimo triangolo amoroso, e lo spettatore è spinto malignamente a sopportare ancora la buonista-protagonista, per sapere come si conclude. Ovvio no? Da una bambina di tale demenza cosa vi aspettate? Nulla, un tubo, niente. Sorrisi.
L'unico motivo per cui ho guardato quindici puntate più quella finale è Kyo. Unico carattere interessante, e sostanzialmente unica gioia per gli occhi in questa valle di lacrime (giganti, naturalmente, proporzionate agli occhi di Thoru).