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Questo anime è l'adattamento, in venticinque episodi, della parte introduttiva e delle prime due saghe (la riconquista di Trost e il titano femmina) del noto manga "L'attacco dei giganti" di Hajime Isayama, che prima non conosceva nessuno (o quasi), mentre adesso è un tormentone sulla bocca di tutti.

Parto parlando del lato tecnico, così me lo tolgo subito. Beh, non dico niente di nuovo, da questo punto di vista all'anime non si può criticar nulla: si vede che è stato fatto da uno studio competente e con un grosso budget dietro. E' uno dei casi estremi in cui l'anime migliora, e di tantissimo, l'aspetto grafico del manga da cui è tratto, dato che i disegni di Isayama sono ancora parecchio lacunosi; in particolare, finalmente riusciamo ad avere dei personaggi ben distinguibili fra loro e senza quelle espressioni da pesce lesso che nel manga danno davvero fastidio! Alcuni potrebbero non apprezzare l'utilizzo dei contorni neri molto netti sui personaggi, a me personalmente non è dispiaciuto. Nulla da dire anche sulle musiche, semplicemente perfette: sia la colonna sonora (epica) che le varie opening ed ending.

Come dicevo, questo anime copre, usando un numero abbastanza corposo di episodi, le prime due saghe del manga (le migliori, a mio parere); questo è al tempo stesso un pregio e un difetto. Cercherò di spiegarvi perché. L'adattamento è molto fedele, tutti gli eventi più importanti vengono coperti e i personaggi sono resi benissimo, dai protagonisti (Eren, Mikasa, Armin) fino a quelli più secondari. Azzeccati il character design e le voci dei doppiatori giapponesi (adoro quelle di Levi e Hanji); non posso esprimermi invece sul recente doppiaggio Dynit, dato che non l'ho ascoltato. E' presente una certa dose di censura che purtroppo attenua la potenza di alcune scene (vedi la fine del primo episodio), ma nulla di così grave.

La storia, nonostante parecchi limiti, si segue con piacere e non mancano colpi di scena e combattimenti all'ultimo sangue (letteralmente). Il problema, presente solo in questo adattamento, è il ritmo: non ci sono cali evidenti e traumatici, tuttavia in mezzo agli eventi più dinamici si infilano quasi sempre ragionamenti introspettivi da parte dei personaggi che a lungo andare risultano stucchevoli (e neanche poi così utili ai fini della loro caratterizzazione). Probabilmente è stato fatto per allungare un po' il brodo, visto che secondo me gli stessi eventi potevano essere coperti con due-tre episodi in meno.

Altri due difetti che ho riscontrato risiedono nella resa dei giganti e nel finale. I primi sono abbastanza anonimi, paradossalmente i disegni grezzi e spigolosi di Isayama riescono a rendere meglio la loro presenza minacciosa nel manga, mentre le animazioni pulite e dettagliate by Wit Studio non risultano efficaci allo stesso modo. La mia critica al finale invece (non farò spoiler) riguarda come hanno deciso di collocare il cliffhanger finale, molto potente sulla carta; metterlo alla fine dei titoli di coda dell'ultimo episodio, secondo me, ha annullato del tutto l'hype che poteva generare.

Ricapitolando, l'anime del "L'attacco dei giganti" merita sicuramente il successo che ha avuto, così come merita il manga da cui è tratto, nonostante parecchi difetti e limiti legati al suo essere l'opera prima dell'autore (senza contare che non è ancora finito!). Concedetegli una visione, vi saprà ricompensare.