Recensione
DRAMAtical Murder
4.0/10
Anime estivo tratto da una visual novel, cioè da un videogioco che è una storia interattiva. La versione giapponese e tecnologicamente avanzata del librogame.
Si tratta poi di una visual novel di tipo BL, cioè yaoi, incentrata sulle storie tra uomini e destinata a un pubblico prevalentemente femminile.
Il che spiega come mai in tutto l'anime (dodici episodi) compaia solo un personaggio femminile, la nonna di Aoba (più una bambina, che assieme a due bambini infesta il negozio dove lavora Aoba). Per il resto, sempre e solo personaggi maschili, spesso in grande intimità con il protagonista e spessissimo intenti a effettuare fanservice.
La trama sarebbe interessante: siamo nel futuro, e la Toue Corporation ha privatizzato un'isola del Giappone trasformandola in un resort, la Platinum Jail: futuristica, sicura, piena di divertimenti e di modi per spendere soldi e passare il tempo. I vecchi abitanti invece sono stati espulsi dalla bolla, costretti a vivere nel Vecchio Quartiere Residenziale.
Qui abbiamo bande che si fronteggiano per il possesso dei vari territori, abbiamo poliziotti folli e violenti, abbiamo un gioco di realtà virtuale aumentata basato su combattimenti clandestini che spopola sempre di più.
Abbiamo gli Allmate, animali robotici che sembrano senzienti e che sono i compagni inseparabili delle persone (un po' come i Daemon di queste oscure materie) e che assumono forma umana durante le gare virtuali di Rhyme.
E in questo ambiente vive Aoba, che lavora come commesso in un negozietto che vende un po' di tutto e vive con la nonna. Ha un amico d'infanzia, Koujaku, che gira vestito da samurai con tanto di katana e fa il parrucchiere (e ha sempre difeso il piccolo Aoba, preso di mira per i capelli blu e lunghi che non ha mai tagliato) oltre a dirigere una banda. Ha l'Allmate Ren. Ha l'amico Mizuki, leader di un'altra banda e tatuatore professionista. Conosce due gemelli biondi che lavorano per la Yakuza, Virus e Trip.
Malgrado queste strane e pericolose conoscenze, vive una vita pacifica e tranquilla.
Questo finché non viene attirato con l'inganno in una partita di Rhyme, senza limitazioni protettive, e riesce a salvarsi solamente diventando qualcun altro, dotato di enorme potere. Non ricorda niente e dice di non avere mai giocato a Rhyme, ma da questo momento nuovi personaggi cominciano a gravitare intorno a lui.
Il misterioso Clear, che gira con una maschera antigas e un ombrello e lo chiama Padrone; Noiz, un bravissimo hacker che è sicuro di aver già lottato contro di lui in Rhyme venendo sconfitto; Mink, leader di un gruppo di ribelli deciso a distruggere la Toue Corporation; il leggendario gruppo di Morphine, creduto ormai distrutto e invece tornato in auge.
E dietro a tutto questo, la verità sul passato e sulla natura di Aoba, il suo potere di controllare le persone ed entrargli nella mente usando la voce, l'esistenza di suo fratello Sei, e il vero scopo di Toue: la conquista del Giappone passo dopo passo, tramite il controllo delle menti della gente grazie a poteri come la voce di Aoba e le immagini proiettate da Sei.
La trama era interessante, come detto, ma le carenze si sono dimostrate mastodontiche in confronto all'interesse suscitato dal canovaccio, e si sono visti i soliti problemi degli adattamenti da un media all'altro.
Gran parte dell'anime viene passata a focalizzarsi sui singoli personaggi, prima per introdurli ad Aoba e poi per spiegarne le peculiarità, le particolarità che li hanno portati a schierarsi col protagonista, perché è importante il loro rapporto con lui. Tutto questo ovviamente, in una serie di soli dodici episodi, va a discapito della trama, che a lungo rimane impantanata tra vaghi indizi e oscuri accenni.
Solo alla fine arriva la luce, ma mentre in alcuni casi si dice che il finale esplosivo e pieno d'azione sia stato ottimo anche se non suficiente a risollevare l'intera serie, in questo caso pure il finale è carente, troppo velocizzato, con quasi tutti i personaggi già sviscerati e messi da parte a fare i figuranti per focalizzarsi solo su Aoba, Sin e l'ultimo personaggio rimasto in vita (narrativamente parlando).
Uno scontro finale privo di pathos e di suspense, che riassume perfettamente una serie che prometteva molto ma che alla fine ha dato pochissimo.
Una grande delusione.
Si tratta poi di una visual novel di tipo BL, cioè yaoi, incentrata sulle storie tra uomini e destinata a un pubblico prevalentemente femminile.
Il che spiega come mai in tutto l'anime (dodici episodi) compaia solo un personaggio femminile, la nonna di Aoba (più una bambina, che assieme a due bambini infesta il negozio dove lavora Aoba). Per il resto, sempre e solo personaggi maschili, spesso in grande intimità con il protagonista e spessissimo intenti a effettuare fanservice.
La trama sarebbe interessante: siamo nel futuro, e la Toue Corporation ha privatizzato un'isola del Giappone trasformandola in un resort, la Platinum Jail: futuristica, sicura, piena di divertimenti e di modi per spendere soldi e passare il tempo. I vecchi abitanti invece sono stati espulsi dalla bolla, costretti a vivere nel Vecchio Quartiere Residenziale.
Qui abbiamo bande che si fronteggiano per il possesso dei vari territori, abbiamo poliziotti folli e violenti, abbiamo un gioco di realtà virtuale aumentata basato su combattimenti clandestini che spopola sempre di più.
Abbiamo gli Allmate, animali robotici che sembrano senzienti e che sono i compagni inseparabili delle persone (un po' come i Daemon di queste oscure materie) e che assumono forma umana durante le gare virtuali di Rhyme.
E in questo ambiente vive Aoba, che lavora come commesso in un negozietto che vende un po' di tutto e vive con la nonna. Ha un amico d'infanzia, Koujaku, che gira vestito da samurai con tanto di katana e fa il parrucchiere (e ha sempre difeso il piccolo Aoba, preso di mira per i capelli blu e lunghi che non ha mai tagliato) oltre a dirigere una banda. Ha l'Allmate Ren. Ha l'amico Mizuki, leader di un'altra banda e tatuatore professionista. Conosce due gemelli biondi che lavorano per la Yakuza, Virus e Trip.
Malgrado queste strane e pericolose conoscenze, vive una vita pacifica e tranquilla.
Questo finché non viene attirato con l'inganno in una partita di Rhyme, senza limitazioni protettive, e riesce a salvarsi solamente diventando qualcun altro, dotato di enorme potere. Non ricorda niente e dice di non avere mai giocato a Rhyme, ma da questo momento nuovi personaggi cominciano a gravitare intorno a lui.
Il misterioso Clear, che gira con una maschera antigas e un ombrello e lo chiama Padrone; Noiz, un bravissimo hacker che è sicuro di aver già lottato contro di lui in Rhyme venendo sconfitto; Mink, leader di un gruppo di ribelli deciso a distruggere la Toue Corporation; il leggendario gruppo di Morphine, creduto ormai distrutto e invece tornato in auge.
E dietro a tutto questo, la verità sul passato e sulla natura di Aoba, il suo potere di controllare le persone ed entrargli nella mente usando la voce, l'esistenza di suo fratello Sei, e il vero scopo di Toue: la conquista del Giappone passo dopo passo, tramite il controllo delle menti della gente grazie a poteri come la voce di Aoba e le immagini proiettate da Sei.
La trama era interessante, come detto, ma le carenze si sono dimostrate mastodontiche in confronto all'interesse suscitato dal canovaccio, e si sono visti i soliti problemi degli adattamenti da un media all'altro.
Gran parte dell'anime viene passata a focalizzarsi sui singoli personaggi, prima per introdurli ad Aoba e poi per spiegarne le peculiarità, le particolarità che li hanno portati a schierarsi col protagonista, perché è importante il loro rapporto con lui. Tutto questo ovviamente, in una serie di soli dodici episodi, va a discapito della trama, che a lungo rimane impantanata tra vaghi indizi e oscuri accenni.
Solo alla fine arriva la luce, ma mentre in alcuni casi si dice che il finale esplosivo e pieno d'azione sia stato ottimo anche se non suficiente a risollevare l'intera serie, in questo caso pure il finale è carente, troppo velocizzato, con quasi tutti i personaggi già sviscerati e messi da parte a fare i figuranti per focalizzarsi solo su Aoba, Sin e l'ultimo personaggio rimasto in vita (narrativamente parlando).
Uno scontro finale privo di pathos e di suspense, che riassume perfettamente una serie che prometteva molto ma che alla fine ha dato pochissimo.
Una grande delusione.