Recensione
Uninhabited Planet Survival
10.0/10
Ricercando tra i titoli del passato, capita spesso di imbattersi in qualche piccola perla dimenticata. Ed è proprio il caso di Uninhabited Planet Survive, anime di cinquantadue episodi prodotto da NHK e Madhouse, trasmesso in Giappone tra il 2003 e il 2004.
La storia è ambientata in un'epoca futura, dove la Terra è ormai invivibile a causa delle condizioni climatiche, e gli umani sono costretti a vivere all'interno di colonie spaziali, sparse sui vari pianeti del sistema solare. Un gruppo di studenti, durante una gita scolastica in giro tra i pianeti a bordo di una navicella spaziale, finisce coinvolto in una tempesta gravitazionale, e lo shuttle di salvataggio su cui si trovano i ragazzi si stacca dalla navetta principale e finisce alla deriva, e si ritroveranno su un pianeta apparentemente deserto e molto simile alla Terra. Ma, essendo sempre vissuti all'interno di colonie artificiali, i giovani non conoscono bene la natura autentica, e inizieranno così una lotta per la sopravvivenza che, attraverso mille difficoltà, li porterà a confrontarsi con nuovi pericoli, e saranno costretti a procurarsi acqua e viveri con le sole proprie forze.
I personaggi saranno quasi sempre gli stessi per tutta la durata, a parte alcuni secondari che si aggiungeranno verso la metà e nel segmento finale. Quelli principali sono otto, ovvero i sette studenti dispersi e un animaletto robotico. Tutti i protagonisti sono ben delineati, e ognuno di loro ha una personalità diversa, motivo che li porterà spesso a litigare, specie quando ci sarà da prendere decisioni importanti. La protagonista principale è Luna, ragazza dinamica e carismatica. Rimasta orfana da bambina, ha un carattere forte e trova sempre il modo per aiutare i compagni nei momenti difficili, tanto da venire subito eletta dagli altri come leader. Gli altri membri del gruppo sono: Sharla, ragazza molto dolce e timida che ama scrivere storie di fantasia, passione che la porterà anche a dare i nomi agli animali e ai luoghi del pianeta, e che diventa subito la migliore amica di Luna; Howard, lo spaccone di turno, ragazzo molto ricco ed egocentrico, che sfrutta la sua posizione per dare ordini a chiunque, ma in realtà è molto debole e codardo, e rivelerà questo suo lato subito dopo l'incidente; Bell, ragazzo molto forte e robusto, ma con un carattere da "bonaccione", sarà una colonna portante del gruppo, grazie alle sue conoscenze sulla sopravvivenza; Menori, ragazza molto bella e matura, di nobile famiglia, ha un carattere freddo e distaccato, e faticherà un po' prima di aprirsi agli altri (all'inizio è la leader del gruppo, essendo la presidentessa del consiglio studentesco, ma dovrà cedere quasi subito la posizione a Luna); Kaoru, il più forte e maturo, ma anche il più taciturno, ha un carattere solitario e sta sempre in disparte, ma sarà di grande aiuto al gruppo, grazie alle sue abilità combattive acquisite dall'addestramento militare; Shingo, il più piccolo, è la mente del gruppo, dotato di un'intelligenza fuori dal comune, farà spesso da meccanico e studierà innumerevoli modi per fuggire dal pianeta; e per finire Chako, una gattina robot che vive con Luna, dotata anch'essa di grandi conoscenze scientifiche, e per questo diventerà subito amica di Shingo e gli farà da aiutante nei suoi progetti. A metà serie si aggiungerà anche Alduram Gyet (soprannominato Adam dai ragazzi per facilitarne la pronuncia), un bambino alieno ritrovato all'interno di una capsula di ibernazione, che non ricorda nulla del suo passato, e il suo ruolo sarà fondamentale per scoprire alcuni misteri del pianeta.
Uninhabited Planet Survive è un anime di genere avventura, che sa mischiare bene ambientazioni naturali (mare, boschi, montagne) con altre futuristiche (navicelle, città spaziali), mantenendo entrambe su un livello costante. Scenario che viene arricchito da rovine e resti di civiltà antica che vengono man mano ritrovati sul pianeta, tanto da ricordare vagamente uno steampunk. Vediamo l'alternarsi di situazioni divertenti ad altre più drammatiche, senza però calcare mai troppo la mano in entrambi i casi. Pur essendo classificata come seinen, molte situazioni apparentemente impossibili vengono risolte in maniera piuttosto semplice o con mezzi di fortuna, segno che è più indirizzata verso un target giovanile. La serie può essere suddivisa in due parti: la prima, composta da trentasei episodi, è quella più avventurosa e, togliendo l'inizio, si svolge esclusivamente sull'isola dove si stabiliscono i ragazzi dopo il naufragio. I restanti episodi compongono invece la seconda, che potremmo definire "la fuga dall'isola", e in questa fase la componente sci-fi si fa sentire di più, fino a prendere del tutto il sopravvento nel finale. La serie è curata molto bene, tutto è ben strutturato, e nonostante la lunghezza non ci si annoia mai, e ogni episodio offre sempre nuovi colpi di scena, lasciandoti la curiosità per il successivo. La prima parte, malgrado sia più lenta a ingranare, rimane la più affascinante, ed è quella che ti fa affezionare ai protagonisti: vedremo la loro progressiva maturazione e l'evoluzione del loro rapporto, e inoltre è proprio qui che il tema "sopravvivenza" viene trattato al meglio, tutti elementi che rendono la visione ancora più appassionante. L'unico difetto è la parte sentimentale, che viene del tutto omessa. Avremo solo dei minimi accenni, eccetto una dichiarazione a sorpresa verso la fine, ma che sarà irrilevante.
Anche tecnicamente siamo su ottimi livelli, almeno considerando il periodo. Il chara è più da anni '90 che da 2003, ma realizzato ottimamente, e si adatta benissimo al resto dello scenario. La grafica si basa quasi del tutto sul disegno classico, sia nell'ambientazione "nature" che in quella fantascientifica, ma abbiamo anche un leggero tocco di CG in qualche sequenza. Anche musicalmente è promosso, i temi di fondo sono tutti ben azzeccati, l'unica pecca sono forse opening ed ending che, seppur orecchiabili, rimangono le stesse dal primo all'ultimo episodio.
La serie può essere associata a un'altra più famosa e dello stesso filone: "Nadia - Il mistero della pietra azzurra". Sebbene la trama sia quasi del tutto differente, incluso il periodo di ambientazione, ci sono molti elementi in comune e situazioni analoghe. Per esempio, il tempo che Jean e Nadia trascorrono sull'isola, dove saranno costretti ad arrangiarsi per sopravvivere, ricorda parecchio Survive. Inoltre, Luna scopre di avere dei poteri particolari che le permettono di comunicare telepaticamente con Adam e con voci che solo lei può sentire, o di azionare meccanismi alieni, come la porta delle rovine, capacità simile a quella di Nadia, quando viene richiamata all'interno della Red Noah. Ma, soprattutto, in entrambe le serie abbiamo delle astronavi nascoste su un'isola, e dei computer autocoscienti con cui solo le protagoniste riescono a comunicare attraverso i loro poteri. Tra l'altro, entrambe le serie sono co-prodotte con NHK, seppur da studi diversi.
Pur essendo un genere molto apprezzato in Italia, la serie è stranamente passata inosservata dalle emittenti nostrane, tenendo conto che in quel periodo venivano acquistate molte serie. Resta comunque un piccolo capolavoro, purtroppo semi-sconosciuto, che non ha nulla da invidiare a titoli meno datati, composti ormai più da fanservice che da una trama. Se siete amanti del genere, vi consiglio caldamente di recuperarlo, non ve ne pentirete.
La storia è ambientata in un'epoca futura, dove la Terra è ormai invivibile a causa delle condizioni climatiche, e gli umani sono costretti a vivere all'interno di colonie spaziali, sparse sui vari pianeti del sistema solare. Un gruppo di studenti, durante una gita scolastica in giro tra i pianeti a bordo di una navicella spaziale, finisce coinvolto in una tempesta gravitazionale, e lo shuttle di salvataggio su cui si trovano i ragazzi si stacca dalla navetta principale e finisce alla deriva, e si ritroveranno su un pianeta apparentemente deserto e molto simile alla Terra. Ma, essendo sempre vissuti all'interno di colonie artificiali, i giovani non conoscono bene la natura autentica, e inizieranno così una lotta per la sopravvivenza che, attraverso mille difficoltà, li porterà a confrontarsi con nuovi pericoli, e saranno costretti a procurarsi acqua e viveri con le sole proprie forze.
I personaggi saranno quasi sempre gli stessi per tutta la durata, a parte alcuni secondari che si aggiungeranno verso la metà e nel segmento finale. Quelli principali sono otto, ovvero i sette studenti dispersi e un animaletto robotico. Tutti i protagonisti sono ben delineati, e ognuno di loro ha una personalità diversa, motivo che li porterà spesso a litigare, specie quando ci sarà da prendere decisioni importanti. La protagonista principale è Luna, ragazza dinamica e carismatica. Rimasta orfana da bambina, ha un carattere forte e trova sempre il modo per aiutare i compagni nei momenti difficili, tanto da venire subito eletta dagli altri come leader. Gli altri membri del gruppo sono: Sharla, ragazza molto dolce e timida che ama scrivere storie di fantasia, passione che la porterà anche a dare i nomi agli animali e ai luoghi del pianeta, e che diventa subito la migliore amica di Luna; Howard, lo spaccone di turno, ragazzo molto ricco ed egocentrico, che sfrutta la sua posizione per dare ordini a chiunque, ma in realtà è molto debole e codardo, e rivelerà questo suo lato subito dopo l'incidente; Bell, ragazzo molto forte e robusto, ma con un carattere da "bonaccione", sarà una colonna portante del gruppo, grazie alle sue conoscenze sulla sopravvivenza; Menori, ragazza molto bella e matura, di nobile famiglia, ha un carattere freddo e distaccato, e faticherà un po' prima di aprirsi agli altri (all'inizio è la leader del gruppo, essendo la presidentessa del consiglio studentesco, ma dovrà cedere quasi subito la posizione a Luna); Kaoru, il più forte e maturo, ma anche il più taciturno, ha un carattere solitario e sta sempre in disparte, ma sarà di grande aiuto al gruppo, grazie alle sue abilità combattive acquisite dall'addestramento militare; Shingo, il più piccolo, è la mente del gruppo, dotato di un'intelligenza fuori dal comune, farà spesso da meccanico e studierà innumerevoli modi per fuggire dal pianeta; e per finire Chako, una gattina robot che vive con Luna, dotata anch'essa di grandi conoscenze scientifiche, e per questo diventerà subito amica di Shingo e gli farà da aiutante nei suoi progetti. A metà serie si aggiungerà anche Alduram Gyet (soprannominato Adam dai ragazzi per facilitarne la pronuncia), un bambino alieno ritrovato all'interno di una capsula di ibernazione, che non ricorda nulla del suo passato, e il suo ruolo sarà fondamentale per scoprire alcuni misteri del pianeta.
Uninhabited Planet Survive è un anime di genere avventura, che sa mischiare bene ambientazioni naturali (mare, boschi, montagne) con altre futuristiche (navicelle, città spaziali), mantenendo entrambe su un livello costante. Scenario che viene arricchito da rovine e resti di civiltà antica che vengono man mano ritrovati sul pianeta, tanto da ricordare vagamente uno steampunk. Vediamo l'alternarsi di situazioni divertenti ad altre più drammatiche, senza però calcare mai troppo la mano in entrambi i casi. Pur essendo classificata come seinen, molte situazioni apparentemente impossibili vengono risolte in maniera piuttosto semplice o con mezzi di fortuna, segno che è più indirizzata verso un target giovanile. La serie può essere suddivisa in due parti: la prima, composta da trentasei episodi, è quella più avventurosa e, togliendo l'inizio, si svolge esclusivamente sull'isola dove si stabiliscono i ragazzi dopo il naufragio. I restanti episodi compongono invece la seconda, che potremmo definire "la fuga dall'isola", e in questa fase la componente sci-fi si fa sentire di più, fino a prendere del tutto il sopravvento nel finale. La serie è curata molto bene, tutto è ben strutturato, e nonostante la lunghezza non ci si annoia mai, e ogni episodio offre sempre nuovi colpi di scena, lasciandoti la curiosità per il successivo. La prima parte, malgrado sia più lenta a ingranare, rimane la più affascinante, ed è quella che ti fa affezionare ai protagonisti: vedremo la loro progressiva maturazione e l'evoluzione del loro rapporto, e inoltre è proprio qui che il tema "sopravvivenza" viene trattato al meglio, tutti elementi che rendono la visione ancora più appassionante. L'unico difetto è la parte sentimentale, che viene del tutto omessa. Avremo solo dei minimi accenni, eccetto una dichiarazione a sorpresa verso la fine, ma che sarà irrilevante.
Anche tecnicamente siamo su ottimi livelli, almeno considerando il periodo. Il chara è più da anni '90 che da 2003, ma realizzato ottimamente, e si adatta benissimo al resto dello scenario. La grafica si basa quasi del tutto sul disegno classico, sia nell'ambientazione "nature" che in quella fantascientifica, ma abbiamo anche un leggero tocco di CG in qualche sequenza. Anche musicalmente è promosso, i temi di fondo sono tutti ben azzeccati, l'unica pecca sono forse opening ed ending che, seppur orecchiabili, rimangono le stesse dal primo all'ultimo episodio.
La serie può essere associata a un'altra più famosa e dello stesso filone: "Nadia - Il mistero della pietra azzurra". Sebbene la trama sia quasi del tutto differente, incluso il periodo di ambientazione, ci sono molti elementi in comune e situazioni analoghe. Per esempio, il tempo che Jean e Nadia trascorrono sull'isola, dove saranno costretti ad arrangiarsi per sopravvivere, ricorda parecchio Survive. Inoltre, Luna scopre di avere dei poteri particolari che le permettono di comunicare telepaticamente con Adam e con voci che solo lei può sentire, o di azionare meccanismi alieni, come la porta delle rovine, capacità simile a quella di Nadia, quando viene richiamata all'interno della Red Noah. Ma, soprattutto, in entrambe le serie abbiamo delle astronavi nascoste su un'isola, e dei computer autocoscienti con cui solo le protagoniste riescono a comunicare attraverso i loro poteri. Tra l'altro, entrambe le serie sono co-prodotte con NHK, seppur da studi diversi.
Pur essendo un genere molto apprezzato in Italia, la serie è stranamente passata inosservata dalle emittenti nostrane, tenendo conto che in quel periodo venivano acquistate molte serie. Resta comunque un piccolo capolavoro, purtroppo semi-sconosciuto, che non ha nulla da invidiare a titoli meno datati, composti ormai più da fanservice che da una trama. Se siete amanti del genere, vi consiglio caldamente di recuperarlo, non ve ne pentirete.