Recensione
Gakuen Heaven
6.0/10
Recensione di Haizhong_Musume
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Ok, confesso di aver guardato quest'opera, ad anni di distanza dalla sua uscita, solo per ammirare il character design della sensei Higuri, una delle mie autrici preferite. Per il resto, la visione si è rivelata alquanto scontata e prevedibile.
La trama vede Keita, un ragazzo comune come molti altri, venire ammesso nella solita scuola riservata alla nobiltà della nobiltà, con tutte le caratteristiche comuni del genere: un castello in stile europeo isolato dal mondo e frequentato solo da bellissimi ragazzi (dal resto è una scuola maschile), che non devono far altro che pensare a come impiegare il proprio tempo da mattina a sera. I primi episodi scorrono bene, presentandoci i vari sensei di Keita, dal macho supersportivo, al tenebroso, al principino che beve tè per tutto il giorno, al professore-shota occhialuto benvoluto da tutti, fino a colui che diventerà il "partner" di Keita, Kazuki. In seguito, la narrazione si sposta su un paio di misteri riguardanti la scuola e il passato di Keita.
La trama, a dir la verità, non potrebbe essere più banale. L'ambientazione si sposta tra la scuola e la casa d'infanzia di Kazuki, rimanendo quindi limitata a questi due posti. Lo scopo dell'anime, del resto, si concentra su Keita, Kazuki e i vari pairing secondari che rimangono sempre sullo sfondo. Nelle ultime puntate diventa sempre più zuccheroso e stucchevole, tanto che mi ha fatto un po' sorridere perchè riuscivo a prevedere tutto quel che sarebbe successo. C'è da dire che però, rispetto ad altre produzioni pseudo shonen-ai, tiene fede al suo nome e ci riserva qualcosa nell'ultimo episodio.
Per l'aspetto tecnico, i disegni sono davvero belli, i colori ben dosati, il cast di doppiatori super, e anche le sigle di apertura e di chiusura si abbinano bene al contenuto. In conclusione comunque non lo consiglierei a nessuno eccetto a chi voglia rilassarsi con una serie che potrebbe essere come un qualunque shojo scolatico, solo con un protagonista maschile. Rilassa, fa sorridere e fa battere un po' il cuore nel finale. Voto: 6
La trama vede Keita, un ragazzo comune come molti altri, venire ammesso nella solita scuola riservata alla nobiltà della nobiltà, con tutte le caratteristiche comuni del genere: un castello in stile europeo isolato dal mondo e frequentato solo da bellissimi ragazzi (dal resto è una scuola maschile), che non devono far altro che pensare a come impiegare il proprio tempo da mattina a sera. I primi episodi scorrono bene, presentandoci i vari sensei di Keita, dal macho supersportivo, al tenebroso, al principino che beve tè per tutto il giorno, al professore-shota occhialuto benvoluto da tutti, fino a colui che diventerà il "partner" di Keita, Kazuki. In seguito, la narrazione si sposta su un paio di misteri riguardanti la scuola e il passato di Keita.
La trama, a dir la verità, non potrebbe essere più banale. L'ambientazione si sposta tra la scuola e la casa d'infanzia di Kazuki, rimanendo quindi limitata a questi due posti. Lo scopo dell'anime, del resto, si concentra su Keita, Kazuki e i vari pairing secondari che rimangono sempre sullo sfondo. Nelle ultime puntate diventa sempre più zuccheroso e stucchevole, tanto che mi ha fatto un po' sorridere perchè riuscivo a prevedere tutto quel che sarebbe successo. C'è da dire che però, rispetto ad altre produzioni pseudo shonen-ai, tiene fede al suo nome e ci riserva qualcosa nell'ultimo episodio.
Per l'aspetto tecnico, i disegni sono davvero belli, i colori ben dosati, il cast di doppiatori super, e anche le sigle di apertura e di chiusura si abbinano bene al contenuto. In conclusione comunque non lo consiglierei a nessuno eccetto a chi voglia rilassarsi con una serie che potrebbe essere come un qualunque shojo scolatico, solo con un protagonista maschile. Rilassa, fa sorridere e fa battere un po' il cuore nel finale. Voto: 6