Recensione
"Triple Combination: Transformers Go!" è il seguito giapponese, solo di nome, alla serie "Transformers Prime", saltando il film di chiusura "Predacons Rising" e tralasciando comunque del tutto la serie TV precedente. Il collegamento a Prime è solo una scusa per riciclare sette modellini della linea di giocattoli da usare nella serie: Optimus, Predaking (qui Dragotron) e versioni leggermente rimodellate, per avvicinarle alla tradizione degli oni giapponesi, degli altri cinque Predacon della linea di giocattoli.
In soldoni la trama presenta due ragazzini (uno un ninja e l'altro un samurai dei giorni nostri) che, dopo il risveglio di Dragotron e dei suoi sgherri, incontrano due terzetti Autobot a tema. I due bambini aiuteranno i rispettivi team di Cybertroniani a recuperare quattro artefatti chiamati Legendisc, in pratica dei DVD "magici" che, se riuniti dai Predacons, libereranno Dragotron dalla sua prigione di pietra, ma che permettono ai team Autobot di combinarsi (tre volte a episodio, con tutta la manfrina della combinazione riciclata) e di sparare tutti i personaggi vicini in un periodo storico del Giappone, per poi andare persi a fine episodio.
La serie si snoda su due linee parallele, una per team, non solo letteralmente identiche tra loro in ogni punto, ad esclusione dei personaggi coinvolti, ma identiche anche da un episodio all'altro nel loro sviluppo.
Graficamente parlando, la serie si presenta come un misto di CGI e di disegno, rispettivamente per i robot e per tutto il resto, proprio come il terzo capitolo della trilogia di "Unicron Cybertron" (o "Galaxy Force" in Giappone), solo che qui non si sono sprecati ad animare le facce dei robot.
Per concludere, questa serie (se mi passate il termine) non è altro che una sequela di spot da dieci/quindici minuti per i giocattoli dei due team shinobi e samurai, con una trama basilare e ripetuta identica in ogni episodio (ad esclusione dei due finali, comunque identici tra loro), senza uno sviluppo degno di questo nome. Da evitare assolutamente o, se proprio volete, potete vedervi otto volte il primo episodio e siete a posto per il finale.
Bocciata su tutta la linea e senza appello.
In soldoni la trama presenta due ragazzini (uno un ninja e l'altro un samurai dei giorni nostri) che, dopo il risveglio di Dragotron e dei suoi sgherri, incontrano due terzetti Autobot a tema. I due bambini aiuteranno i rispettivi team di Cybertroniani a recuperare quattro artefatti chiamati Legendisc, in pratica dei DVD "magici" che, se riuniti dai Predacons, libereranno Dragotron dalla sua prigione di pietra, ma che permettono ai team Autobot di combinarsi (tre volte a episodio, con tutta la manfrina della combinazione riciclata) e di sparare tutti i personaggi vicini in un periodo storico del Giappone, per poi andare persi a fine episodio.
La serie si snoda su due linee parallele, una per team, non solo letteralmente identiche tra loro in ogni punto, ad esclusione dei personaggi coinvolti, ma identiche anche da un episodio all'altro nel loro sviluppo.
Graficamente parlando, la serie si presenta come un misto di CGI e di disegno, rispettivamente per i robot e per tutto il resto, proprio come il terzo capitolo della trilogia di "Unicron Cybertron" (o "Galaxy Force" in Giappone), solo che qui non si sono sprecati ad animare le facce dei robot.
Per concludere, questa serie (se mi passate il termine) non è altro che una sequela di spot da dieci/quindici minuti per i giocattoli dei due team shinobi e samurai, con una trama basilare e ripetuta identica in ogni episodio (ad esclusione dei due finali, comunque identici tra loro), senza uno sviluppo degno di questo nome. Da evitare assolutamente o, se proprio volete, potete vedervi otto volte il primo episodio e siete a posto per il finale.
Bocciata su tutta la linea e senza appello.