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Atteso (ma non così tanto) ritorno della storia della "dea per caso": in realtà, questa seconda serie è il seguito che non ci si aspetta. Sì, perché la prima serie era stata auto-conclusiva, quindi non era indispensabile un sequel. Invece si è deciso di puntare su una sorta di trilogia (se non saga). Inutile dire che quest'idea, per molti versi, si concretizza in una forzatura o comunque in qualcosa di non ben riuscito.

La storia ricomincia da dove si era lasciato, ma non proprio: viene infatti complicata la relazione sentimentale tra i protagonisti e sorgono dei dubbi e delle perplessità che erano state dissolte alla fine della precedente serie. A tutto questo si aggiungono delle piccole storie (più o meno oscure) sul passato di personaggi secondari: l'idea non è un male di per sé, poiché si aumenta la descrizione a tutto tondo dei personaggi, nonché la valorizzazione di tutti coloro che contribuiscono e orbitano sulla linea principale dell'anime; purtuttavia si tratta di una distorsione. Ciò induce un maggior sforzo nella comprensione degli episodi, che delimita il piacevolissimo discorrere della precedente produzione, che quindi defeziona sia in termini di contenuto sia in termini di gradimento, anche e soprattutto per coloro che si erano affezionati alla storia sentimentale di Nanami e del suo compagno volpe Tomoe (che è potente quanto un dio, se non di più).
In tutto questo, c'è un macabro personaggio dalla personalità multipla che si trova ovunque come il prezzemolo, ma, a differenza di quest'ultimo, mai per motivi positivi e per ben più oscuri fini.

Ad ogni modo, per grandi linee si mantiene la qualità grafica e le divertenti gag, quindi il tutto non disdice la bellezza di un anime che, per come era finito, andava benissimo.
Detto questo, adesso, si attende la terza (e le ulteriori forse) serie per un lieto fine per una coppia che merita tantissimo.