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Bakumatsu Rock può essere recensito seguendo due chiavi di lettura differenti. Con la prima, più razionale, verrebbe cassato seduta stante, con la seconda, più scherzosa, verrebbe innalzato a capolavoro senza eguali. Il motivo è uno e molto semplice: questa serie è una luccicante perla del trash, un caposaldo col quale ogni potenziale rivale deve essere messo a confronto.

L'idea di fondo, in realtà, non è neanche male. Interpetare e rappresentare un determinato periodo storico della propria nazione tramite una serie di battaglie musicali tra "musicisti" di queste fantomatiche "Heaven's Song" e un gruppo di rocker è tanto stravagente e particolare quanto geniale, anche se ovviamente anacronistica. Il vero traumatico problema risiede nella realizzazione, di un livello talmente infimo da lasciare attonito lo spettatore e rendere irrintracciabile un eventuale messaggio da interpetare tra le righe, ammesso sia presente. Innanzitutto, vi farete strada tra personaggi non certo innovativi, basti osservare i principali: Ryouma Sakamoto, protagonista sempre positivo e ottimista, Shinsaku Takasugi, altresì identificato col termine "tsundere", e Kogorou Katsura, saggio e intelligente. Anche per tutti gli altri lo stereotipo trionferà, come sottolinea ulteriormente la presenza della "femmina che è in realtà un maschio".
Se si può chiudere un occhio su questo punto, non è possibile fare altrettanto sul lato tecnico, a partire da una sceneggiatura partorita da una mente dalla dubbia sanità mentale. Senza offesa, ma come è possibile creare e soprattutto essere soddisfatti e convinti di quanto realizzato? La successione degli eventi è casuale e gli eventi stessi sono frastornanti, si limitano ad aumentare la dose di caos già presente, ben oltre il genere "tamarro".
Le animazioni lasciano molto a desiderare e sono ridotte all'osso, un osso veramente piccolo. In questo contesto, tuttavia, risiede la chicca della serie: durante i credibilissimi concerti tenuti dai nostri e quasi rigorosamente su cambi di inquadratura, i personaggi saranno vittime della computer grafica. La scelta si può apprezzare o meno, ovviamente, ma ciò che conta anche qui è la qualità, davvero pessima.
Giusto alcune musiche si salvano, a pensarci bene forse soltanto una, ma si tratta pur sempre del minimo sindacabile per una serie che dovrebbe fare di ciò il suo serio punto di forza. Quindi, ancora una volta, stendiamo un velo pietoso.

Purtroppo rendere a parole Bakumatsu Rock è un'ardua impresa, "cosa dura" citando parzialmente Dante. Per apprezzarlo appieno e coglierne ogni esilarante sfaccettatura andrebbe visto, magari in compagnia onde evitare il rischio di non terminarlo. In questo modo, al contrario, potreste ritrovarvi a ridere di gusto e a giudicarlo tramite la seconda chiave di lettura di cui sopra. Ammetto che la tentazione di assegnare ironicamente il voto "10" a questo raccoglitore di trash sia tanta, ma la serietà impone l'esatto opposto. Però da parte mia, in questo unico e raro caso, almeno un briciolo di buonismo.