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<b>Attenzione: la recensione contiene lievi spoiler</b>

"L'attacco dei giganti" (conosciuto anche come "Shingeki no Kyojin" o "Attack on Titan" o semplicemente "AOT") è l'anime/manga che si contende lo scettro dell'anime/manga più popolare del decennio '10 insieme a "Tokyo Ghoul" (anche se quest'ultimo, secondo me, è migliore rispetto ad "AOT"). È un anime decisamente commerciale, ma è brutto? Noioso? Banale? No, assolutamente, è decisamente un buon anime, anche se non ha nulla di miracoloso, come molti otaku hanno detto (e la maggior parte di questi sono ragazzini sotto i sedici anni che si sono legati a un personaggio in particolare).
Il personaggio più amato, nonché il meglio riuscito di tutta la serie, è il Capitano Levi o Rivaille, come preferite voi: si tratta di un personaggio cupo, ma anche buono, generoso ed eroico. In un primo momento, dopo questa descrizione, potrebbe sembrare una specie di L Lawliet II, ma non è assolutamente così, anche se lo scrittore ha sicuramente preso spunto dal personaggio più amato di "Death Note".
Ma come mai questo anime è diventato così famoso? Semplice: tutto merito di personaggi ripresi da anime famosi in passato (solo a me Eren è sembrato una copia di Naruto? Un ragazzino abbastanza immaturo, che viene superato in forza da tutti, ma, grazie al gigante dentro di lui, è importantissimo per la storia).
"AOT" sorprende per i suoi numerosissimi colpi di scena, un'ottima grafica, lo sviluppo della trama e l'accuratezza dei dettagli, ma niente di più.
In conclusione, posso dire che sono abbastanza contento di questo anime, lo consiglio a tutti, soprattutto agli amanti dell'horror, ma non affezionatevi a nessun personaggio che se no finite come i miei amici, che dicono che questo sia l'anime migliore di tutti i tempi solo per il proprio personaggio preferito che muore (davvero, alcuni dei miei amici ragionano così).