Recensione
D.Gray-man
10.0/10
Recensione di LullabyRiver
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Iniziai D.Gray-man perché ne avevo sentito parlare più o meno bene ed era molto tempo che volevo vederlo, non so perché, probabilmente mi attirava il titolo, in effetti particolare (allora pensavo che la "D" stesse per "Dottor" XD). Forse, una delle migliori scelte che potessi compiere.
I primi volumi non mi entusiasmarono più di tanto: alla domanda:"com'è D.Gray-man?" probabilmente avrei risposto:"Niente di che. Il solito shonen".
Ma io ho il brutto vizio di non lasciare le cose in sospeso, perché mi piace dare a tutto un'opportunità. L'atmosfera era molto particolare, gotica come non ne avevo mai vista in un manga, e i disegni erano piuttosto apprezzabili. Tuttavia l'idea di abbandonarlo mi sfiorò spesso. I personaggi poi, li detestavo; Allen Walker, il protagonista principale, era il più odioso di tutti, sempre buono, sempre dolce, sempre sorridente e pronto a salvare tutti i suoi amichetti. Lenalee era la sua degna compare, ovviamente strafiga, dolcissima, senza alcun difetto, amata e benvoluta da tutti, il cui unico "utilizzo" non poteva che essere quello di mettersi col protagonista.
Kanda, era l'ovvio rivale di Allen, il solito Sasuke/Vegeta/Pincopallino della situazione, e detestavo anche lui, perché mi sembrava il classico tipo "vado-a-tagliarmi-le-vene-in-solitudine". Lavi, anche lui un figo ovviamente, era sempre lì con la battuta pronta che però, prima o poi, non ti fa ridere più... insignificante.
Forse l'unica ragione per cui iniziai a leggere con più attenzione D.gray-man furono personaggi secondari, davvero deliziosi, come Miranda e Crowley.
Poi D.gray-man cambia, diventa un altro manga. I disegni migliorano, la trama si sviluppa, i personaggi acquistano una psicologia superba e invidiabile e tutti i cliché tipici del classico shonen, crollano come castelli di carte.
Così anche i primi volumi acquistano significato. Ogni azione, ogni personaggio, ogni singola vignetta ha un suo perché in D.gray-man. La storia dei personaggi e dell'opera in sé (che prima sembrava terribilmente scontata) si sviluppa e colpisce. Bisogna leggerlo con MOLTA attenzione, non superficialmente.
Invito tutti coloro che l'hanno iniziato a leggere e non hanno intenzione di continuarlo, di dargli un'altra occasione, perché merita, merita davvero.
Com'è D.gray-man? Uno dei manga migliori di sempre, un capolavoro se la Hoshino non mi delude, e so che non lo farà, ed è anche il mio preferito.
I primi volumi non mi entusiasmarono più di tanto: alla domanda:"com'è D.Gray-man?" probabilmente avrei risposto:"Niente di che. Il solito shonen".
Ma io ho il brutto vizio di non lasciare le cose in sospeso, perché mi piace dare a tutto un'opportunità. L'atmosfera era molto particolare, gotica come non ne avevo mai vista in un manga, e i disegni erano piuttosto apprezzabili. Tuttavia l'idea di abbandonarlo mi sfiorò spesso. I personaggi poi, li detestavo; Allen Walker, il protagonista principale, era il più odioso di tutti, sempre buono, sempre dolce, sempre sorridente e pronto a salvare tutti i suoi amichetti. Lenalee era la sua degna compare, ovviamente strafiga, dolcissima, senza alcun difetto, amata e benvoluta da tutti, il cui unico "utilizzo" non poteva che essere quello di mettersi col protagonista.
Kanda, era l'ovvio rivale di Allen, il solito Sasuke/Vegeta/Pincopallino della situazione, e detestavo anche lui, perché mi sembrava il classico tipo "vado-a-tagliarmi-le-vene-in-solitudine". Lavi, anche lui un figo ovviamente, era sempre lì con la battuta pronta che però, prima o poi, non ti fa ridere più... insignificante.
Forse l'unica ragione per cui iniziai a leggere con più attenzione D.gray-man furono personaggi secondari, davvero deliziosi, come Miranda e Crowley.
Poi D.gray-man cambia, diventa un altro manga. I disegni migliorano, la trama si sviluppa, i personaggi acquistano una psicologia superba e invidiabile e tutti i cliché tipici del classico shonen, crollano come castelli di carte.
Così anche i primi volumi acquistano significato. Ogni azione, ogni personaggio, ogni singola vignetta ha un suo perché in D.gray-man. La storia dei personaggi e dell'opera in sé (che prima sembrava terribilmente scontata) si sviluppa e colpisce. Bisogna leggerlo con MOLTA attenzione, non superficialmente.
Invito tutti coloro che l'hanno iniziato a leggere e non hanno intenzione di continuarlo, di dargli un'altra occasione, perché merita, merita davvero.
Com'è D.gray-man? Uno dei manga migliori di sempre, un capolavoro se la Hoshino non mi delude, e so che non lo farà, ed è anche il mio preferito.