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5.0/10
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Opera sportiva di Kenji Morita, autore praticamente sconosciuto in Italia, questo "I Love You" si presenta come una serie breve dal buon ritmo, ma decisamente troppo prevedibile.
Il protagonista è Shuji Akai, studente del liceo Oka ed ex promessa del nuoto in stile farfalla che ha dovuto abbandonare l'attività agonistica per via di problemi al bacino. Allo stesso liceo si iscrive Chika Wakabayashi, sua ex compagna nel club di nuoto delle medie della quale era innamorato, ripetente per via di un aborto seguito ad una relazione avuta con il suo tirocinante. Da quel momento tutto cambia. Shuji, che sembra non aver mai smesso di pensare alla sua vecchia fiamma, cerca di ristabilire un rapporto e farsi avanti nell'unico modo che conosce: nuotando. E se lo stile farfalla è troppo duro per le sue precarie condizioni fisiche, forse lo stile libero...
La trama è semplice, lineare, e per questo decisamente scontata. Con un po' di spazio in più e con l'inserimento di qualche altro personaggio (o l'approfondimento di spunti appena accennati) si sarebbe forse potuto trovare un buon equilibrio, ma con una durata di 3 soli volumi questo è impossibile, e le tensioni delle gare di nuoto inserite nella storia non possono reggere da sole il peso di tutta la narrazione. Altro difetto, dovuto forse anch'esso alla brevità della serie, è una certa superficialità nella caratterizzazione dei personaggi. Mancano profondità e intensità, cosicché le varie psicologie si riescono soltanto ad intuire e per il lettore è difficile identificarvisi.
La storia sembra avere un taglio più adulto rispetto ai classici manga scolastico-sportivi, ma forse è solo un'impressione dovuta alle scene di nudo, inconsuete per il genere. I temi più "adulti" infatti (come l'aborto) nell'opera vengono appena sfiorati e non guadagnano nessuno spazio di rilievo.
Graficamente l'opera è gratificante e piuttosto realistica, con uno stile che ricorda parzialmente l'Inoue di "Slam Dunk", con più retini che tratteggi per definire i chiaroscuri, e un tratto più definito anche se meno dinamico per i personaggi. Le uniche pecche che si possono menzionare riguardano l'assenza di effetti di movimento efficaci (la cui mancanza si sente soprattutto durante le scene di nuoto) e l'anatomia femminile, con forme poco morbide che la rendono forse realistica ma inelegante (lo si nota osservando seni e fianchi, ma anche spalle, polpacci e piedi).
In definitiva quest'opera appare adatta soprattutto agli amanti del genere.