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9.0/10
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<b>[Attenzione, questa recensione contiene spoiler.]</b>

Damons di Osamu Tezuka, un manga di cui si parla troppo poco a mio avviso.
La drammatica storia di Heito, tradito da coloro che considerava amici, la collera e l’implacabile ed ossessiva sete di vendetta. Damons si concentra non tanto sulla storia, quanto sui personaggi. A partire da Heito fino ad arrivare al suo più grande antagonista Progress, ogni personaggio gode di un ottimo background e di una caratterizzazione impeccabile, che fa ben capire ai lettori le emozioni che spingono ogni personaggio a compiere le azioni illustrate.

La trama, che sembra essere appunto una semplice vendetta, si rivela essere la storia di un uomo distrutto da un odio ed una sofferenza talmente grandi da essere tangibili. Il protagonista non è più un essere umano, è un demonio tremendo ed a differenza della maggior parte dei manga di tipologia Shohen, qui il protagonista non rinsavisce dall’odio affrontando il rivale a cuor sereno, ma lo alimenta fino ad arrivare al punto cruciale in cui rinnega ogni buon sentimento provato fino all’ultimo istante per concentrare ogni sua energia nel massacro che deve compiere. Il percorso di Heito è quindi un tragitto verso la distruzione di se stesso e degli altri, lui è già morto nell’anima e vuole portare la morte a coloro che l’hanno ucciso. Non vi è perdono in Daimons, né redenzione o trionfo dei valori positivi. Daimons è una guerra tra mostri nell’animo, la determinazione di un uomo distrutto contro le risorse di un’intera azienda, la carica solitaria di un cadavere verso i suoi aguzzini.

Il disegno lascia ben perplessi all’inizio. Heito non ha il volto di un demone, i suoi occhi sono troppo puri. Il tratto quindi non convince nei primi capitoli, ma riesce a rendere quasi palpabile i sentimenti del protagonista. Le sue emozioni diventano le nostre ed attraverso i disegni riusciamo a comprendere, condividere ciò che prova. Col proseguire della storia, il disegno migliorerà sempre più, con Heito che diventa man mano il demone che è sempre stato all’interno di sé. Le ambientazioni, al contrario dei personaggi, pur essendo ben fatte, non saltano subito all’occhio, consentendo al lettore di concentrarsi esclusivamente sui protagonisti di questo dramma.

L’edizione J-Pop è come al solito eccellente, con sovracopertina ed ottima carta per un prezzo alto ben proporzionato alla qualità dell’opera.