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6.0/10
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La triste verità di questo manga è che parte strepitosamente bene, prosegue non male, continua peggio e conclude in modo pessimo. Da qui il mio 6.
L'idea di base non è innovativa, la ragazza che si spaccia per ragazzo l'abbiamo già vista, tuttavia il come e le difficoltà annesse, almeno inizialmente, qui sono state rese realmente bene. A Mizuki non basta tagliarsi i capelli, deve indossare sotto un vestito un corpetto che nasconda il seno e le renda il torace simile a quello di un ragazzo, viene spesso scambiata per ragazza e quindi deve sempre giocare la carta del "sono un povero effemminato che colpa ne ho", rischia continuamente di essere scoperta e la vita in un dormitorio maschile non è facilissima, ce la fa solo per il suo compagno di stanza scopre immediatamente l'inghippo e la copre in tutti i modi possibili ed immaginabili e perché quel sant'uomo (gay) del medico dell'istituto l'aiuta e tiene la bocca chiusa.
Il bello di questo manga sta sia nella comicità che racchiude (il personaggio di Nakatsu e i suoi monologhi interiori sono stupendi), oppure il medico che si fa sempre trovare in situazioni piuttosto equivoche che scatenano reazioni divertenti da vedere in Mizuki, sia nei nel gioco di legami che si vengono a formare e nel come l'amicizia si ponga in modo diverso a seconda dei soggetti.
I personaggi non sono abbozzati, hanno tutti una storiona dietro che man mano la protagonista scopre, finendo per conoscerli davvero bene e forse proprio perché donna riesce a dare un punto di vista diverso e a consigliare come aggiustare situazioni emotive delicate.
Il problema del manga è che si perde nella sua stessa strada, le situazioni diventano via via sempre più assurde e ridicole, tanto che ci si chiede come mai tutti siano così ben disposti a mantenere il segreto di Mizuki (la sgamano in molti prima della fine, quando c'è la scoperta collettiva) e come mai ha sempre botte di fortuna immani che la salvano in extremis, in fondo l'anime copre quasi due anni di vita accademica dove lei non diventa più accorta nemmeno nei sogni, cosa davvero ridicola.
Altra cosa irritante, dopo il primo anno accademico concluso è il fatto che la protagonista non ce la fa proprio a fingere il carattere maschile, piange come una fontana per ogni cretinata, e oltre ad essere ragazzina frignante nelle reazioni risulta essere ragazzina con un tasso di frignata anche più alto del normale, inoltre il fatto che a volte la sua ingenuità rasenti la demenza crea una certa noia nella lettura.
Ovviamente ad aiutare il down della linea di progressione è l'assoluta scontatezza del finale, dell'evoluzione della fanciulla e del bel ragazzo di turno (nel mazzo in cui pesca la protagonista).
Io confesso che dopo un certo punto non vale più la pena di leggere, tuttavia sono della casta del "se inizio finisco" quindi l'ho finito, ma ho sofferto e non poco, è stata proprio un'agonia e la delusione che ha seguito non mi ha consolato della fatica fatta per arrivare alla conclusione.
So che in giro c'è tanto tanto di peggio, questo almeno ha una partenza davvero positiva, e almeno all'inizio il casino del "devo sembrare un ragazzo" è quasi credibile, peccato che poi diventi uno schifo immondo, e poi diciamocelo, le motivazioni di partenza della ragazza non erano tanto convincenti (non so quante ragazzine americane partirebbero per una scuola maschile solo per conoscere il proprio idolo sportivo di salto in alto, ma passiamolo, è "originale" la svampita Mizuki) e la possibilità per rendere il tutto più "gestibile" c'era eccome, come ho già detto c'è un buon inizio.
Non mi sento di bocciarlo in toto e non mi sento di consigliarlo a cuor leggere; è lungo, ha svariati momenti di divagazione della trama e dopo un certo punto è una caduta libera verso l'abisso della melassa, dell'incoerenza, dei buoni propositi e del buonismo gratuito. A voi la scelta.