Recensione
Girls Bravo
5.0/10
Recensione di Sgt. Pepper
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Sfogliando le prime pagine del primo numero, la conclusione a cui si giunge è una sola: ecco il solito manga in stile harem. Solito protagonista sfigato che si ritrova, per cause di forza maggiore che non si verificherebbero mai nella vita reale, circondato da uno stuolo di bellissime ragazze, tutte, per un motivo o per l'altro, attratte da lui. In realtà, Girls Bravo non è solo questo. È molto peggio. Ad una trama di base vista e rivista si uniscono personaggi per la maggior parte odiosi, vicende assolutamente idiote, e uno sviluppo totalmente inesistente.
I personaggi fanno a gara per conquistarsi il titolo di "personaggio peggio riuscito dell'anno". Yukinari è, senza esagerazioni, un imbecille della peggior specie. Ha le capacità intellettive di un cetriolo, il fisico di un undicenne e il carattere di un porcellino d'india. Se i normali personaggi dei manga di questo tipo interagiscono con le fanciulle del loro "harem", dando luogo a vicende più o meno interessanti, questo benedetto ragazzo non muove un dito neanche a pagarlo. Conclusione: non si può contare su di lui per una minima evoluzione degli eventi.
Miharu è snervante all'inverosimile. La sua scarsa intelligenza, il suo appetito smisurato e la serie di gag a cui questi dovrebbero portare sembrerebbero avere la timida pretesa di renderla simpatica al lettore, ma l'unico sentimento che l'aliena dai capelli rosa riesce a suscitare è il desiderio di prenderla a martellate sui denti.
A coronare il tutto ci sono la solita fanciulla timida e semi-lobotomizzata, perennemente spaventata dal mondo e pressoché incapace di pronunciare una frase di senso compiuto, e la psicopatica di turno, innamorata anche lei del protagonista per ragioni ignote all'umanità, che ne inventa di tutti i colori per conquistare il suo cuore, fallendo sistematicamente, con l'intento di suscitare l'ilarità generale; intento nel quale, per altro, fallisce miseramente.
In questo mare, ma che dico, in questo oceano di desolazione sembrano farsi spazio con grande sforzo quelli che personalmente definirei i due pilastri della serie: Kirie, l'amica d'infanzia di Yukinari, e Fukuyama, il pervertito di turno. I due, nonostante l'intento dell'autore di relegarli ad un ruolo marginale, sembrano essere gli unici a possedere uno straccio di personalità, e rappresentano, per quanto mi riguarda, l'unico valido motivo per continuare questa serie così tristemente inutile, dal momento che mi è sembrato di intravedere la pallida speranza di un futuro sviluppo amoroso fra i due, come evoluzione di un rapporto fatto di continui insulti e battibecchi, nonché di sonore mazzate (da parte di Kirie). Peccato che la voglia di sprecare tempo e denaro per comprare gli 8 volumi che mi restano per completare la serie non abbia la minima intenzione di presentarsi, considerato il fatto che, data la natura di questo manga, che presuppone l'assoluta centralità del protagonista, che nonostante la sua sconcertante pateticità risulta essere il fulcro della vicenda, le possibilità che lo sviluppo da me sperato si verifichi sono piuttosto scarse.
Gli assegno un 5 giusto per i disegni, che non sono malvagissimi, e per gli sporadici momenti di divertimento dovuti ai siparietti tra Kirie e Fukuyama, che salvano questo manga da quello che dovrebbe essere un meritatissimo 3.
I personaggi fanno a gara per conquistarsi il titolo di "personaggio peggio riuscito dell'anno". Yukinari è, senza esagerazioni, un imbecille della peggior specie. Ha le capacità intellettive di un cetriolo, il fisico di un undicenne e il carattere di un porcellino d'india. Se i normali personaggi dei manga di questo tipo interagiscono con le fanciulle del loro "harem", dando luogo a vicende più o meno interessanti, questo benedetto ragazzo non muove un dito neanche a pagarlo. Conclusione: non si può contare su di lui per una minima evoluzione degli eventi.
Miharu è snervante all'inverosimile. La sua scarsa intelligenza, il suo appetito smisurato e la serie di gag a cui questi dovrebbero portare sembrerebbero avere la timida pretesa di renderla simpatica al lettore, ma l'unico sentimento che l'aliena dai capelli rosa riesce a suscitare è il desiderio di prenderla a martellate sui denti.
A coronare il tutto ci sono la solita fanciulla timida e semi-lobotomizzata, perennemente spaventata dal mondo e pressoché incapace di pronunciare una frase di senso compiuto, e la psicopatica di turno, innamorata anche lei del protagonista per ragioni ignote all'umanità, che ne inventa di tutti i colori per conquistare il suo cuore, fallendo sistematicamente, con l'intento di suscitare l'ilarità generale; intento nel quale, per altro, fallisce miseramente.
In questo mare, ma che dico, in questo oceano di desolazione sembrano farsi spazio con grande sforzo quelli che personalmente definirei i due pilastri della serie: Kirie, l'amica d'infanzia di Yukinari, e Fukuyama, il pervertito di turno. I due, nonostante l'intento dell'autore di relegarli ad un ruolo marginale, sembrano essere gli unici a possedere uno straccio di personalità, e rappresentano, per quanto mi riguarda, l'unico valido motivo per continuare questa serie così tristemente inutile, dal momento che mi è sembrato di intravedere la pallida speranza di un futuro sviluppo amoroso fra i due, come evoluzione di un rapporto fatto di continui insulti e battibecchi, nonché di sonore mazzate (da parte di Kirie). Peccato che la voglia di sprecare tempo e denaro per comprare gli 8 volumi che mi restano per completare la serie non abbia la minima intenzione di presentarsi, considerato il fatto che, data la natura di questo manga, che presuppone l'assoluta centralità del protagonista, che nonostante la sua sconcertante pateticità risulta essere il fulcro della vicenda, le possibilità che lo sviluppo da me sperato si verifichi sono piuttosto scarse.
Gli assegno un 5 giusto per i disegni, che non sono malvagissimi, e per gli sporadici momenti di divertimento dovuti ai siparietti tra Kirie e Fukuyama, che salvano questo manga da quello che dovrebbe essere un meritatissimo 3.