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Non sono mai stata interessata alle storie sui vampiri, men che meno ultimamente con la moda di Twilight - che ho letto, disprezzandolo dalla prima pagina - tuttavia circa due anni fa decisi di acquistare il primo volume di Vampire Knight spinta dalla popolarità di cui godeva sul web e leggendo sempre critiche perlopiù positive.

La protagonista è Yuki, una ragazza con un passato che non riesce a ricordare. La sua memoria ha inizio quando, una notte, venne salvata da un attacco di un vampiro impazzito da Kaname, un altro vampiro, rispettato dai suoi simili, appartenente alla più alta classe sociale della gerarchia dei vampiri, quella dei sangue puro. Yuki venne adottata dal signor Cross, il fondatore del collegio Cross, in cui convivono umani e vampiri, realizzando così il sogno del direttore, desiderante da sempre una pacifica convivenza tra le due specie. Qualche anno dopo si aggiunse a loro Zero, figlio di una coppia di vampire hunter uccisi, insieme a suo fratello gemello, da una vampira di sangue puro impazzita dal dolore per la perdita dell'amato. I due si ritrovano così a far parte del comitato disciplinare della scuola, che deve proteggere il segreto degli affascinanti vampiri, che vanno a scuola durante l'arco della nottata, a differenza degli umani, che hanno lezione la mattina. Tuttavia vengono rivelati certi segreti e nascono delle lotte che mettono in pericolo la fragile pace dell'istituto: la vera natura di Zero e Kaname, il misterioso passato di Yuki e del direttore, l'assassina della famiglia di Zero...

La trama è veramente particolare e ben articolata, ben diversa dalle precedenti opere della sensei, assumendo toni più maturi e sensuali; i personaggi sono ben caratterizzati, anche grazie a capitoli extra che approfondiscono la vita privata e i pensieri degli altri vampiri frequentanti la Night Class, che sono agli ordini di Kaname Kuran - che, personalmente, odio.
Parliamo del disegno. Ho sempre amato il disegno della Hino, ma in Vampire Knight secondo me la mangaka ha dato il meglio di sé. I volti sono molto espressivi: nel caso dei vampiri questi sono tormentati ed eleganti ed esprimono un senso di superiorità e nobiltà che caratterizza questa specie; gli umani infatti si riconoscono subito per gli occhi e l'espressione. I corpi - specialmente quelli maschili - sono sensuali e magrissimi, le mani sono la parte che preferisco in assoluto e sono molto espressive, soprattutto quelle della Hino - che, diciamocelo, sono molto sexy. Molto curati nei minimi particolari anche gli indumenti dei personaggi. Ogni vignetta sembra disegnata lentamente e con molta cura, dando un senso di leggerezza e finezza che non noto in molti manga, inoltre questo stile sposa perfettamente la trama - di certo non leggera come per esempio Meru Puri o Captive Heart, sempre della stessa autrice, in cui i disegni erano più "vivaci" e "luminosi" - rendendo alla perfezione in tormentato Zero, l'ingenua Yuki, o il misterioso Kaname.

Uno dei punti di forza in questo manga, andando avanti col leggerlo, è la domanda che si pone ogni lettore arrivati ad un certo punto della trama: Kaname è buono o cattivo? Questa domanda mi ronzava nella testa continuamente negli ultimi volumi, il che mi ha portato a leggere velocemente e ad avere una crescente voglia di conoscere il seguito ma, ahimè, la pubblicazione italiana ha raggiunto quella giapponese e quindi la cadenza è aperiodica; non mi ricordo neanche l'ultima volta che sono andata in fumetteria a comprarlo. Fortunatamente le mie curiosità sono state non soddisfatte ma attenuate dai due romanzi usciti con le bellissime illustrazioni della Hino.

Beh, che dire? Se siete appassionati di vampiri o della Hino o di entrambe le cose, non lasciatevi sfuggire Vampire Knight. Se siete stufi dei vampiri tormentati alla Twilight, come ero e sono io, provate almeno a leggerlo, perché è molto diverso dalla saga della Meyer e gli stupendi disegni vi rapiranno dal primo istante.